caratteristiche tecniche delle biomasse e dei biocombustibili - Enama
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PARTE 1 BIOMASSE ED ENERGIA CAPITOLO 1 CARATTERISTICHE TECNICHE DELLE BIOMASSE E DEI BIOCOMBUSTIBILI<br />
1.4.2 Colture zuccherino-amidacee<br />
Con il termine colture zuccherino-amidacee ci si riferisce a quelle colture atte alla produzione<br />
di biomassa caratterizzata dagli elevati contenuti in carboidrati fermentescibili che possono<br />
essere destinati, mediante opportuni processi di fermentazione, alla produzione di biocarburanti<br />
liquidi (es. bioetanolo ed ETBE) o gassosi (biogas e biometano).<br />
Attualmente il bioetanolo e l’ETBE, possono essere prodotti sia da carboidrati semplici come<br />
glucosio, saccarosio e mannosio, che da polisaccaridi a catena lunga ovvero amido, cellulosa<br />
ed emicellulosa. Le materie prime da impiegare nel processo di fermentazione alcolica possono<br />
derivare, pertanto, dalle colture dedicate alcoligene, siano esse saccarifere (barbabietola da<br />
zucchero, canna da zucchero, sorgo zuccherino) o amidacee (cereali, in particolare frumento<br />
tenero e mais), nonché dai residui lignocellulosici.<br />
Nel caso di produzione di bioetanolo da zuccheri semplici si parla di produzione di bioetanolo<br />
di prima generazione. Sono però oramai in avanzato stadio di studio le tecnologie per la<br />
produzione di bioetanolo a partire da glucidi più complessi, come la cellulosa e l’emicellulosa,<br />
questo permetterebbe di utilizzare anche altre tipologie di <strong>biomasse</strong>, siano esse derivanti da<br />
colture dedicate che da materiali vegetali residuali, caratterizzate da una minor competizione<br />
con le produzioni alimentari e dal costo di approvvigionamento più contenuto; convenzionalmente<br />
in questo caso si parla di biocarburanti di seconda generazione.<br />
In Europa il bioetanolo è prodotto utilizzando principalmente frumento, orzo e barbabietola<br />
da zucchero. La canna da zucchero ed il mais sono le materie prime maggiormente impiegate<br />
per la produzione di bioetanolo, grazie a storici accordi agricoli, rispettivamente in Brasile e<br />
negli Stati Uniti. La coltura del sorgo zuccherino sta interessando trasversalmente tutte le aree<br />
del pianeta, e molte sono le attività di ricerca che spingono su questa coltura per la produzione<br />
di biocarburanti di prima e seconda generazione.<br />
1.4.2.1 Sorgo zuccherino<br />
Il sorgo zuccherino (Sorghum bicolor (L.) Moench) è una<br />
graminacea, a ciclo fotosintetico C4, di origine tropicale,<br />
ma adattabile alle zone temperate. L’interesse per<br />
questa coltura è notevolmente aumentato in relazione<br />
alla possibilità di produrre biocarburanti di prima e seconda<br />
generazione (rispettivamente dal succo e dal bagasso)<br />
e di biomassa combustibile ligno-cellulosica dal<br />
bagasso. Stati Uniti, India, Cina e altre importanti realtà<br />
mondiali stanno studiando la possibilità di coltivare<br />
il sorgo zuccherino, oltre che per i tradizionali utilizzi<br />
(carta, sciroppo e alimentazione animale), in luogo del<br />
mais o della canna da zucchero, per la produzione di biocarburanti. Infatti, il sorgo zuccherino<br />
è caratterizzato da un elevato contenuto in zuccheri nel succo degli steli, principalmente saccarosio,<br />
fruttosio e glucosio, da cui può essere facilmente prodotto il bioetanolo. Per questa<br />
ragione, il sorgo zuccherino sta diventando una coltura energetica di largo interesse in tutto<br />
il mondo.<br />
La parte aerea della pianta consiste di un culmo principale, che può superare i 4 m di altezza,<br />
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