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gislative. E´, pertanto, una fase cruciale in cui i dibattiti
e i confronti, su “come” e “quanto” stanziare per
la politica che ha visto numerose fasi di riforma, sono
piuttosto accesi. La spesa agricola viene, attualmente,
finanziata da due fondi, che rientrano nel bilancio generale
dell’UE.
Si tratta del Fondo europeo agricolo di garanzia (FEA-
GA) che finanzia i pagamenti diretti agli agricoltori e
le misure per regolarizzare i mercati agricoli, come ad
esempio, gli interventi e le restituzioni all’esportazione,
mentre al Fondo europeo agricolo per lo sviluppo
rurale (FEASR) competono i Programmi di sviluppo
rurale (PSR) realizzati nei diversi Stati membri. Sulla
base degli orientamenti finora manifestati, anche per
Effetti su un mercato volatile
come quello agricolo
Dr. Giovanni Razeto
Negli ultimi dieci anni si è
assistito ad una globalizzazione
di tutti i settori economici
che ha portato alla ricerca
dell’abbassamento dei costi
di produzione spingendo gli
imprenditori a investire in
luoghi ove i costi legati alla
produzione di beni e/o servizi
fossero i più bassi. Inoltre,
la velocità della circolazione
delle informazioni e dei beni
hanno consentito la possibilità
di approvvigionare i mercati
con beni e/o servizi prodotti in luoghi molto distanti
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XVII CONGRESSO NAZIONALE
Perito Agrario 2/2011
il prossimo periodo di programmazione la struttura a
due Pilastri dovrebbe continuare ad essere mantenuta.
Ciò che invece ancora incera e la dotazione di bilancio
da destinare alla PAC. Nel contesto della definizione
della Strategia 2020, in cui ristabilire le priorità di intervento
é al vaglio l’elaborazione dell’intera cornice
finanziaria dell’UE, disponibile entro questa estate
quando la commissione speciale del PE sulle sfide politiche
e le risorse di bilancio per un’Unione Europea
sostenibile dopo il 2013 (SURE) presenterà una proposta
di azione nei vari settori economici e sociali. Per
l’agricoltura, abbiamo chiesto che, data l’ampia gamma
di obiettivi che la politica agricola è chiamata a realizzare
e la necessità di apportare un effettivo valore
aggiunto, la quota di bilancio destinata alla politica
agricola dell’UE dovrà essere quanto meno mantenuta
dopo il 2013 e che le risorse agricole continuino ad essere
distinte da quelle destinate ad altre politiche. Un
percorso, quindi, ancora da proseguire e che si pone
l’obiettivo di garantire equità nella distribuzione delle
risorse sia tra i vari Stati membri ma anche nell’ambito
degli stessi, considerata l’ampia variabilità di condizioni
produttive, logistiche ed organizzative che connota
l’agricoltura europea. Un percorso che deve necessariamente
fare i conti con una globalizzazione dei mercati
sempre più pressante e spesso poco favorevole a
certe produzioni e a certi ambiti mercantili.
dai luoghi di commercializzazione.
Certamente l’agricoltura non ha fatto eccezioni a riguardo
e ci si è trovati ad affrontare le stesse problematiche
riscontrate in tutti i settori merceologici. Gli effetti della
globalizzazione e della ricerca di una produzione espletata
a costi sempre più bassi, ha creato forte tensione sui
prezzi, soprattutto in quei prodotti a basso valore aggiunto
come le colture estensive, in particolar modo le
commodities.
Se si considera la curva che descrive l’andamento dei
prezzi delle commodities negli ultimi dieci anni si evidenzia
un aspetto estremamente interessante. Dall’inizio del
2000, anno in cui si è affacciato nell’economia lo scenario
della globalizzazione, fino al 2006/2007 l’andamento dei
prezzi delle commodities era abbastanza stabile con una
bassa oscillazione dei prezzi dovuta principalmente alla
quantità dei beni prodotti o presenti negli stock. Dal 2007
ad oggi si sono aggiunti fattori che hanno cambiato le regole
di mercato: