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XVII CONGRESSO NAZIONALE La Globalizzazione dei mercati dieci anni dopo Piero Pecciarini La Categoria dei Periti Agrari e Periti Agrari Laureati ha ritenuto professionalmente doveroso e necessario riprendere in esame, dopo 10 anni, un tema vitale come quello della “globalizzazione” celebrando a Marsala nei giorni 27 e 28 Aprile 2011 il suo XVII° Congresso Nazionale. I Periti Agrari, presenti in tutta la filiera dell’agro-alimentare, del territorio e dell’ambiente, avendo già affrontato, sull’onda del nuovo, la tematica nella prima uscita internazionale in Tunisia nel Maggio 2000, hanno ritenuto riscontrare e confrontare i problemi di allora con le nuove situazioni determinatesi con i cambiamenti nel decennio. Prima della apertura dei lavori, Lorenzo Carini, Sindaco di Marsala ha portato il benvenuto della città al Congresso ricordando come da Mar- 4 sala ebbe inizio l’Unità d’Italia e come abbia apprezzato che la città sia stata scelta come sito congressuale. Il Presidente Bottaro ha espresso al Sindaco come il motivo delle celebrazioni dell’Unità d’Italia sia stato uno dei motivi di scelta . Il secondo è che il territorio siciliano, e particolarmente quello di Marsala, fonda la sua attività produttiva sulla agricoltura e sulla trasformazione dei prodotti. Filiera importante che, contestualizzata alla qualità, è stata l’attività che dal punto di vista reddituale ha maggiormente interessato la popolazione mentre la situazione odierna vede l’avanzare di una evidente crisi del settore. E’ seguita la cerimonia dello scambio dei vessilli della Città di Marsala e del C.N.P.A. Giovanni Giacalone, Presidente del Collegio dei Periti Agrari e dei Periti Perito Agrario 2/2011 Agrari Laureati di Trapani, ha portato i saluti del Consiglio nella bella terra siciliana ricordando che il terzo convegno nazionale si è tenuto in provincia di Trapani nell’anno 1965 ed ha donato al Collegio Nazionale il ricordo della manifestazione. Il Presidente Nazionale Andrea Bottaro con la sua corposa relazione introduttiva ha esposto con chiarezza la valenza e l’attualità del tema. Ne sottolineiamo alcuni passaggi. L’accelerazione del fenomeno, grazie al mercato globale, nel settore agro-alimentare ha determinato un aumento del divario sui problemi inerenti la fame nel mondo, esistente fra i Paesi in via di sviluppo e quelli industrializzati. La globalizzazione non ha risposto alle aspettative in quanto alla grande disponibilità dei prodotti alimentari in questi Paesi non si è data per il basso reddito procapite a 2 miliardi circa di persone la possibilità di acquistarli e quindi non liberandole da fame e miseria.
Per i Paesi consumatori invece con il nuovo fenomeno della delocalizzazione dei centri di produzione agrozootecniche in altri Paesi, ove i salari sono più bassi ed hanno quindi costi di produzione inferiori a quelli delle nostre imprese agricole, si è destato conseguentemente il maggiore interesse della industria di trasformazione e del commercio interno che grazie alla politica dei prezzi più convenienti, è riuscito in molti casi a mettere fuori mercato l’impresa agricola italiana, costringendola per la gravità della crisi, a cessare l’attività. L’On. Giovanni La Via relatore permanente sul bilancio agricolo nella Commissione Agricoltura Parlamento Europeo affrontando il tema “ La politica agricola europea ed il processo di globalizzazione” ha rilevato con chiarezza come la globalizzazione coinvolgendo l’intera società è oramai vissuta ovunque. Commercialmente ha prodotto effetti dirompenti sui mercati tanto che il relatore ha ribadito che la competizione con i Paesi in via di sviluppo non è da noi affrontabile perché i costi sono in questi Paesi eccessivamente più bassi e quindi in un mercato aperto e globalizzato noi saremo sempre perdenti. A fronte di questi effetti negativi subiti specialmente nel settore agroalimentare si è ricercato nel dibattito quali potrebbero essere le soluzioni XVII CONGRESSO NAZIONALE per potere riequilibrare le situazioni ed eliminare le storture riscontrate. Rilevato che prima l’Europa era un mercato chiuso che creava prezzi differenti rispetto a quelli che lo stesso prodotto aveva sul mercato mondiale e che questo sistema anche se a poco a poco è stato smontato dando degli aiuti agli agricoltori non ha portato a risultati positivi. Pertanto emerge chiaramente la necessità della riforma della PAC. La nuova PAC riformata dovrà fare cadere le barriere esistenti. Dopo il 2013, mantenendo le stesse risorse pubbliche, dovrà erogare contributi in tutti i comparti agricoli allo stesso modo. Il fondo in dotazione dovrà essere quindi utilizzato al meglio e, non escludendo l’ambiente e territorio, gli aiuti dovranno essere distribuiti, attraverso particolare criteri di compensazione, in modo da evitare storture e squilibri. E’ intervenuto il Dr. Giovanni Razeto, Funzionario dell’ISMEA, l’Istituto dei Servizi del mercato agricolo alimentare, sulla “politica agricola europea ed il processo di globalizzazione” il quale ha sottolineato la vulnerabilità dell’agricoltura italiana. Le debolezze strutturali che la contrassegnano quali costi di produzione in aumento, forti oscillazioni dei prezzi dei prodotti che in relazione alla quantità prodotta rendono difficoltoso pervenire a redditi stabili. Ha inoltre illustrato, il relatore, il ruolo dell’ISMEA che dovrebbe riuscire a capire quando un settore entra in crisi e cercare di prevenire, con gli indicatori di alert, che non si arrivi a situazioni di emergenza. E’ stato ancora rilevato le opportunità di mi- gliorare l’accesso al credito, di avere assicurazioni innovative sui mercati, con fondi di mutualità e polizze assicurative sul reddito. Dal dibattito congressuale è chiaramente emersa la necessità di una profonda ristrutturazione e riorganizzazione delle aziende agricole italiane non trascurandone le dimensioni. Aziende agricole più grandi, affinché siano idonee a competere sul mercato globale con prodotti diversi e sotto il profilo della qualità e salubrità renderli appetibili internazionalmente. Il fatto che il nostro Paese è membro dell’Europa, coinvolto nel fenomeno globalizzazione mette in evidenza la necessità di una evoluzione culturale dell’agricoltore. Questi deve essere pronto e preparato a confrontarsi sui mercati per introdurvi i propri prodotti per la loro unicità e valenza qualitativa. Il moderno agricoltore deve essere in grado di recepire nuove direttive, interpretare normative e prevenire le difficili situazioni per evitare emergenze. Il Congresso è stato arricchito dalla trattazione di altre importanti ed attuali tematiche collaterali al dibattito principale sulla globalizzazione. Temi esposti con competenza da Relatori e Perito Agrario 2/2011 5
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