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ialzo dei prezzi alimentari nel 2007-2008 e 2010-2011.
La grande sfida: migliorare la sicurezza alimentare nel contesto
dei cambiamenti climatici e urbanizzazione della popolazione
mondiale:
ai cambiamenti climatici;
aumentando gli investimenti nel settore agricolo e
alimentare;
Sostenibilità e multifunzionalità
dell’agricoltura
Dott.ssa Maria De Salvo
Università degli Studi di Catania - Laboratorio di Valutazione
Ambientale (ENVALAB)
L’agricoltura è, tra le attività
economiche, quella in grado
di produrre il maggior numero
di benefici sociali, in virtù
della sua multifunzionalità
in quanto, oltre alla sua funzione
primaria di produrre
cibo e fibre, l’agricoltura può
anche disegnare il paesaggio,
proteggere l’ambiente e il
territorio, conservare la biodiversità,
gestire in maniera
sostenibile le risorse, contribuire
alla sopravvivenza socio-economica delle aree rurali,
garantire la sicurezza alimentare. Quando l’agricoltura aggiunge
al suo ruolo primario una o più
di queste funzioni può essere definita
multifunzionale” (Commissione agricoltura,
OCSE). Da un punto di vista
economico l’agricoltura viene definita
un’attività multifunzionale perché in
grado di produrre esternalità positive.
Una esternalità si verifica quando le
decisioni di produzione o di consumo
benessere di un altro agente, in modo
non intenzionale e senza che si verifichi
una compensazione.
L’esternalità causa un costo sociale se è
negativa, un beneficio sociale se è positiva.
Inoltre, se opportunamente rego-
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XVII CONGRESSO NAZIONALE
Perito Agrario 2/2011
;
ne
allo sviluppo.
E gli esperti di agricoltura italiani?
revoli
al clima;
che)
e consulenze tecniche;
lamentata, può giocare un ruolo chiave nel garantire uno
sviluppo economico sostenibile è uno sviluppo che soddisfa
i bisogni del presente senza compromettere la possibilità
delle generazioni future di soddisfare i propri bisogni”
(Commissione Brutland, 1987).
Sapere se, ed in che misura, i benefici sociali prodotti da
un’agricoltura sostenibile e multifunzionale sono percepiti
dalla società è utile. Per esempio, per dare una giustificazione
all’intervento pubblico, di cui talvolta sono noti soltanto
i costi indiretti e diretti connessi ai vincoli ed ai divieti imposti
dai tradizionali strumenti di regolamentazione, ed agli
incentivi economici erogati a favore degli agricoltori. Ma
non solo. La valutazione economica delle esternalità positive
prodotte dall’agricoltura consente anche di applicare
l’analisi costi-benefici, per giudicare se le azioni di tutela dei
beni pubblici siano economicamente valide per l’intera collettività.
Per stabilire eventuali priorità nell’allocazione dei
fondi pubblici, sia a livello territoriale che a livello di obiettivi.
Per individuare incentivi economici declinati non solo
in funzione dei costi e dell’avversione al rischio dei singoli
produttori di esternalità, ma anche in funzione dei benefici
sociali effettivamente prodotti. Per armonizzare la pianificazione
paesistico-territoriale con le volontà e le preferenze
espresse dalle comunità locali. Per sperimentare ed attuare