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P arliamo<br />
16 <strong>Panorama</strong><br />
Teatro<br />
Gruppi etnici, «riflesso indotto» sulle maggioranze<br />
della posizione degli scrittori delle minoranze.<br />
Tra gli autori della CNI è opinione diffusa<br />
che nel panorama letterario croato hanno un<br />
ruolo marginale, di semianonimato, ignorati dalla<br />
distribuzione, dalla critica, dai traduttori. Qual’è<br />
il suo giudizio in merito e quale strada si potrebbe<br />
intraprendere per migliorare l’insufficiente grado<br />
d’integrazione?<br />
“Direi che gli scrittori delle diverse etnie in Croazia<br />
partono da una posizione privilegiata, in quanto<br />
intelettualmente e artisticamente possono attingere a<br />
due sorgenti. Il problema sorge con la promozione e la<br />
circolazione delle loro opere. Per affrontarlo sarebbe<br />
auspicabile e necessario procedere a una valutazione,<br />
un esame scrupoloso, una programmazione sistematica<br />
con il coinvolgimento delle maggiori case editrici,<br />
non solo croate ma anche straniere, il reperimento di<br />
fondi per borse di studio e la stampa di riviste bilingui,<br />
iniziative che potrebbero agevolare e incoraggiare<br />
l’affermazione di questi autori...”<br />
In quale misura conosce il contesto culturale,<br />
artistico e di socializzazione dei diversi gruppi etnici?<br />
“Ogni anno giro in lungo e in largo il Paese ed ho<br />
occasione di incontrare e collaborare con appartenenti<br />
a quasi tutte le minoranze che vivono in Croazia.<br />
Inoltre, negli ultimi tempi ho viaggiato molto anche<br />
all’estero e ciò mi ha permesso di discernere la posizione<br />
delle minoranze in tanti luoghi diversi, anche<br />
e soprattutto quella dei croati sparsi per il mondo,<br />
dall’Argentina, all’Ungheria, alla Serbia. In estrema<br />
sintesi, mi sembra di poter constatare che un appagante<br />
livello di integrazione e un sereno vivere dei diver-<br />
no amato e odiato, si sono innamorati<br />
e hanno sofferto, sono stati buoni e<br />
cattivi allo stesso modo e con la stessa<br />
intensità...”<br />
Salvare le ultime<br />
tracce di umanità<br />
Saltiamo a piè pari il fosso che<br />
separa il passato dall’attualità.<br />
Al teatro di Osijek recentemente<br />
è stato messo in scena il suo lavoro<br />
Mondi paralleli nel quale parla<br />
di come ci troviamo lontani gli uni<br />
dagli altri, pur vivendo gli uni accanto<br />
gli altri... In che mondo viviamo?<br />
“Il dramma Mondi paralleli parla<br />
del nostro tempo e del senso di inadeguatezza<br />
che si può provare nelle<br />
spirali di una società dominata<br />
dal culto della competitività e dalla<br />
ossessiva ricerca dell’accumulo,<br />
parla di persone perdenti sul fronte<br />
emotivo, private dei loro punti di riferimento<br />
sociali... Un testo che affronta<br />
la necessità di salvaguardare<br />
quell’umanità che c’è ancora dentro<br />
di noi e di valorizzare il significato<br />
più pieno del termine. Sono molto<br />
felice che l’allestimento sia stato accolto<br />
con favore sia dal pubblico, sia<br />
dalla critica, merito dei venti attori<br />
impegnati e del regista Robert Raponja”.<br />
Lei ha ribadito che da lettore<br />
apprezza maggiormente gli atteggiamenti<br />
di fiducia e speranza, il<br />
valore espressivo e comunicativo<br />
dell’umorismo, sia come momento<br />
catartico e liberatorio, sia come<br />
modalità creativa. Non crede che<br />
il pubblico, forse, si aspetta che un<br />
buon libro, e ancora di più un pezzo<br />
teatrale, assuma un atteggiamento<br />
estremamente critico nei<br />
Le attrici Bubola, Brumini e Nacinovich durante le<br />
prove di Tutto sulle donne (foto Dražen Sokčević)<br />
samente etnici, finisce per avere come riflesso indotto,<br />
il fatto di favorire il benessere emotivo dei popoli di<br />
maggioranza di questi Paesi. E viceversa: nei casi in<br />
cui i gruppi etnici non possono realizzare pienamente<br />
i loro diritti, neanche la popolazione numericamente<br />
più cospicua riesce a sentirsi completamente appagata.<br />
Pertanto, in Croazia come negli altri Paesi, la piena<br />
affermazione, il benessere e la felicità degli appartenenti<br />
alle minoranze nazionali dovrebbe essere una<br />
questione fondamentale, un interesse precipuo di tutta<br />
la collettività. Pur apprezzando moltissimo la musica,<br />
la pittura e tutte le altre arti, ritengo che - assieme<br />
ai diritti economici e politici - per la sopravvivenza e<br />
l’affermazione dei gruppi etnici alfine risultano determinanti<br />
la letteratura, il teatro e il giornalismo”.●<br />
confronti della realtà sociale e politica<br />
e delle strutture di potere, e<br />
non si limiti a essere uno strumento<br />
di analisi?<br />
“Anch’io ho prodotto alcuni testi<br />
impegnati, come l’Antigone di Creonte,<br />
La notte degli dei e Come uccidere<br />
il presidente. Ritengo, comunque,<br />
che in genere l’arte dovrebbe<br />
assecondare le emozioni positive, illustrare<br />
la vera ricchezza della vita e<br />
la pienezza dei rapporti umani, che<br />
non si possono tradurre solo in valori<br />
politici oppure in eventi che si caratterizzano<br />
come negazione assoluta...<br />
La vita è fatta anche dalle cosiddette<br />
piccole cose, concetti non proprio<br />
trascurabili, sui quali ho cercato di<br />
soffermarmi nei miei testi più recenti.<br />
Un argomento che giudico particolarmente<br />
importante per dare una<br />
risposta alla nostra ricerca di felicità,<br />
e che ho affrontato più volte nelle