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http://sfogliatore.quotidiano.net/webedicola.php?edizione=FORLI&issu...<br />
Edizione di FORLI (ven, 1 feb 2013)<br />
L’ANALISI CANESTRI E UOMINI D’AFFARI: DIFFICILI LE EREDITÀ DI PERSONAGGI COME<br />
ROVATI E CORBELLI<br />
Mecenati mancati e piccoli soci, quanti guai<br />
OTTO presidenti in 32 anni, dirigenze formate da gruppi di appassionati (molto entusiasmo e<br />
poca grana) oppure da presunti salvatori forestieri. La Libertas Basket le ha sperimentate tutte<br />
nella sua storia, meno <strong>il</strong> modello Scavolini o Benetton, <strong>il</strong> mecenate locale che riversa denaro a<br />
palate pur di vedere canestri d’autore. Per decenni ha funzionato, a tratti egregiamente, <strong>il</strong> nocciolo<br />
duro forlivese; un nucleo di soci, in prevalenza liberi professionisti e imprenditori, che ci<br />
mettevano soldi e passioni. L’inconveniente era quello dei tanti galletti nel pollaio: ci si beccava<br />
spesso e volentieri. Non a caso c’è voluta la sagacia di un personaggio come Ach<strong>il</strong>le Galassi<br />
(spalleggiato da un marpione di nome Bruno Battistini), presidente dall’82 al ’92, per far quadrare<br />
conti e risultati sul campo.<br />
L’ETÀ d’oro del basket made in <strong>Forlì</strong> si è chiusa con l’avvento di Giorgio Corbelli, imprenditore<br />
delle aste tv che ha comprato e venduto forse più società sportive (è transitato anche nella vicina<br />
Rimini) che quadri. Nel ’94 è arrivato Angelo Rovati, ex giocatore a <strong>Forlì</strong>, che si è portato in dote i<br />
resti del fallimento Ferruzzi a Roma e ha festeggiato l’ultima promozione in A1 (nel ’95 a Rimini,<br />
bomba di Niccolai a Rimini). Ma Rovati ha ceduto <strong>il</strong> passo ben presto e si è aperta la buia<br />
parentesi che si è conclusa con la cessione del diritto sportivo nel ’99.<br />
Ora si intravedono tre possib<strong>il</strong>ità. La prima è sperare nel gruppo di volenterosi che ogni anno<br />
firmano assegni, sapendo che le casse piangeranno sempre. Oppure accettare di ridimensionare le<br />
proprie aspettative e scendere, per esempio, nella futura quarta serie, molto più abbordab<strong>il</strong>e come<br />
costi. O infine, studiare soluzioni nuove, come l’azionariato popolare. Ma si troveranno m<strong>il</strong>le<br />
persone disposte a versare 300-400 euro a testa tutti gli anni?<br />
fa. gav.<br />
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