17.06.2013 Views

Scarica il file - Legacoop Forlì-Cesena

Scarica il file - Legacoop Forlì-Cesena

Scarica il file - Legacoop Forlì-Cesena

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

Q2+kU/Nr4l7FCll8Vl8/y+Bck9Vao7VHXmGs2KPVdwc=<br />

Scalo merci, ne spunta un altro<br />

CONCORRENZA SU ROTAIE<br />

In arrivo a Faenza<br />

Russo: “Preoccupato<br />

per V<strong>il</strong>la Selva. Le<br />

Ferrovie ci dicano qual è<br />

la loro strategia”<br />

AFaenza arriverà un nuovo scalo<br />

merci e a <strong>Forlì</strong> cresce l’allarme<br />

per l’estremo sottout<strong>il</strong>izzo di<br />

quello di V<strong>il</strong>la Selva sempre più<br />

sim<strong>il</strong>e ad una “cattedrale nel deserto”. A<br />

sollevare la questione è la consociazione<br />

forlivese del Pri che si dice curiosa di capire<br />

“con quale motivazione nel mese di<br />

dicembre, le Ferrovie dello Stato hanno<br />

autorizzato la costruzione dello scalo<br />

merci di Faenza”. Tutto questo quando<br />

“<strong>il</strong> vicino scalo merci di V<strong>il</strong>la Selva, costato<br />

ai contribuenti circa 30m<strong>il</strong>ioni di<br />

euro è praticamente inut<strong>il</strong>izzato”. Il Pri<br />

chiede anche che la Provincia e i Comuni<br />

di <strong>Forlì</strong> e Forlimpopoli intervengano<br />

in maniera determinata nei confronti<br />

della Giunta Regionale “affinché provveda<br />

a fare desistere le Ferrovie dello Stato<br />

dall’intervento sullo scalo merci di Faenza;<br />

proponendo, invece, che le ferrovie<br />

si impegnino a collegare direttamente lo<br />

scalo merci di V<strong>il</strong>la Selva (in grado di sostenere<br />

<strong>il</strong> traffico di entrambi) a Faenza”.<br />

“Certamente una buona notizia per<br />

Faenza e per <strong>il</strong> suo territorio - dice Guglielmo<br />

Russo vice presidente della Provincia<br />

- ma che non fa che accrescere la<br />

mia forte preoccupazione per lo scalo di<br />

V<strong>il</strong>la Selva. Chiedo con forza che le Fer-<br />

Sotto ut<strong>il</strong>izzato Lo scalo merci di V<strong>il</strong>la Selva sta per subire la concorrenza del nuovo scalo di Faenza<br />

rovie dello Stato ci facciano sapere quale<br />

è la loro strategia commerciale e logistica<br />

per questa importante infrastruttura”.<br />

Come quello di <strong>Forlì</strong> anche lo scalo di<br />

Faenza punta ad intercettare <strong>il</strong> traffico<br />

merci sulla direttrice nord sud che costeggia<br />

l’Adriatico. “A maggior ragione<br />

dobbiamo capire. Con Ferrovie dello<br />

Stato ci dovevamo incontrare in ottobre,<br />

poi non se n’è fatto più niente. Ci hanno<br />

detto che <strong>il</strong> ritardo dipende da un cam-<br />

L’ENAC DÀ L’OK NONOSTANTE IL DECLASSAMENTO DELLO SCALO<br />

Via libera alla nuova proroga<br />

Il bando per <strong>il</strong> Ridolfi scade a marzo<br />

Via libera all’ulteriore proroga del<br />

bando europeo per riassegnare<br />

la concessione totale dell’aeroporto<br />

di <strong>Forlì</strong>. Il ministero delle<br />

Infrastrutture e Trasporti ha dato<br />

la propria autorizzazione a Enac<br />

affinchè la scadenza del bando<br />

slitti oltre <strong>il</strong> 4 febbraio (la scadenza<br />

originaria era <strong>il</strong> 10 dicembre).<br />

Il giorno esatto della nuova deadline<br />

non è ancora noto al liquidatore<br />

del gestore locale Seaf, Riccardo<br />

Roveroni, e al Comune di<br />

<strong>Forlì</strong>, ma si parla della seconda<br />

metà di marzo (<strong>il</strong> 17 o <strong>il</strong> 21). Oggi<br />

dall’amministrazione comunale<br />

fanno sapere che era stata chiesta<br />

una nuova proroga perché ancora<br />

le trattative con i possib<strong>il</strong>i investitori<br />

non erano mature, a<br />

questo punto la speranza è che si<br />

concretizzino presto: “Enac ha<br />

concesso la proroga chiedendo<br />

l’autorizzazione al ministero e <strong>il</strong><br />

ministero ha detto di sì. A questo<br />

punto la gara si chiuderà nella se-<br />

RIDOLFI/2<br />

Alessandrini (Pd)<br />

propone<br />

di riesumare la Sar<br />

Venendo al piano del ministro<br />

Corrado Passera, che ha escluso<br />

<strong>Forlì</strong> dal novero dei 31 scali<br />

nazionali, <strong>il</strong> consigliere regionale<br />

del Pd forlivese Tiziano<br />

Alessandrini r<strong>il</strong>eva alcune contraddizioni<br />

e attacca l’Enac ma<br />

nel suo intervento mette torna<br />

anche a ribadire che è tempo<br />

per la Regione di riprendere in<br />

mano la politica degli scali attraverso<br />

la (defunta) Sar. “Il<br />

prossimo passaggio prevede<br />

VENERDÌ<br />

1. FEBBRAIO 2013<br />

Si cercano<br />

ancora investitori<br />

conda metà di marzo”, informa <strong>il</strong><br />

Comune. In merito alla ‘benzina’<br />

per mantenere in vita <strong>il</strong> Ridolfi fino<br />

alla fine, due giorni fa Roveroni<br />

ha detto di escludere nuovi<br />

fondi in questa fase. Se poi qualche<br />

cordata si farà sotto davvero,<br />

si valuterà di aprire di nuovo la<br />

borsa per ‘accompagnarne’ l’ingresso.<br />

Al momento e fino a mar-<br />

che <strong>il</strong> piano del Governo sia<br />

discusso nella Conferenza Stato-Regioni<br />

per l’intesa finale.<br />

Ci auguriamo, quindi, che l’aeroporto<br />

di <strong>Forlì</strong> venga difeso e<br />

riportato al livello di interesse<br />

nazionale. Soprattutto ci auguriamo<br />

che lo scalo trovi un<br />

gestore attraverso <strong>il</strong> Bando di<br />

gara europea e che possa riprendere<br />

e r<strong>il</strong>anciare l’attività<br />

commerciale. Qualora ciò non<br />

avvenisse credo che la Regione<br />

dovrebbe riprendere con<br />

forza la sua strategia in tema<br />

di aeroporti. Aermare quindi<br />

la politica dell’integrazione aeroportuale<br />

regionale, portan-<br />

bio di manager ma ora non si può più<br />

attendere. Oggi allo scalo merci è attiva<br />

solo una coppia di treni per <strong>il</strong> trasporto<br />

di zucchero e di inerti, davvero un’inezia”.<br />

La Provincia ribadisce che <strong>il</strong> ritardo<br />

dipende però solo dalle Ferrovie anche<br />

perché gli enti locali hanno creato le<br />

condizioni più favorevoli per lo sv<strong>il</strong>uppo<br />

dell’infrastruttura. “Lo scalo merci è stato<br />

inserito in tutti i piani regionali di programmazione<br />

delle infrastrutture per <strong>il</strong><br />

zo, quindi, <strong>il</strong> liquidatore dovrà<br />

contare sul m<strong>il</strong>ione e 600 m<strong>il</strong>a<br />

euro circa già messo a disposizione<br />

dai soci: mancano solo i 139<br />

m<strong>il</strong>a euro della Provincia (Roveroni<br />

li ha già chiesti ma dovrà aspettare<br />

l’approvazione del b<strong>il</strong>ancio<br />

provinciale a fine febbraio)<br />

anche perché la Regione ha fatto<br />

la sua parte liquidando la società<br />

Sar nei giorni scorsi. “Noi - continuano<br />

dal Comune - non abbiamo<br />

intenzione di dare più<br />

nulla rebus sic stantibus, non ce<br />

n’è logica. Nel momento in cui si<br />

dovessero manifestare degli interessi<br />

precisi, vedremo”. Alla giunta<br />

del sindaco Balzani si coglie<br />

l’occasione anche per un elogio<br />

al liquidatore: “È una persona<br />

che ci ha creduto molto esponendosi<br />

in prima persona, cosa<br />

che non era fac<strong>il</strong>e immaginare visto<br />

<strong>il</strong> suo ruolo, da un punto di vista<br />

formale, di esecutore.Speriamo<br />

si concluda positivamente”.<br />

do i soci dell’aeroporto “Marconi”<br />

di Bologna, a grande<br />

maggioranza pubblica, a riconsiderare<br />

<strong>Forlì</strong> e Rimini come<br />

seconde piste di Bologna,<br />

creando così le condizioni per<br />

un’unica strategia aeroportuale<br />

e facendo dell’Em<strong>il</strong>ia-Romagna<br />

un punto di riferimento<br />

importante per <strong>il</strong> trasporto aereo.<br />

Lo strumento esiste già: è<br />

la Sar spa la società regionale<br />

costituita nel 2011 per favorire<br />

la gestione unica degli aeroporti<br />

della Romagna, che potrebbe<br />

diventare la società per<br />

la gestione degli aeroporti<br />

dell’Em<strong>il</strong>ia-Romagna”.<br />

NOMINA<br />

Il forlivese Gardini<br />

nuovo presidente<br />

di Confcooperative<br />

Il forlivese Maurizio Gardini<br />

è <strong>il</strong> nuovo presidente di<br />

Confcooperative nazionale.<br />

E’ stato eletto all’unanimità<br />

dal Consiglio nazionale nel<br />

corso del quale Luigi Marino,<br />

presidente uscente, ha<br />

rassegnato le dimissioni,<br />

perchè candidato capolista<br />

al Senato, in Em<strong>il</strong>ia-Romagna,<br />

nella lista “Con Monti<br />

per l’Italia”. Maurizio Gardini,<br />

53 anni sposato e con<br />

due figli, è imprenditore agricolo.<br />

Riveste, tra l’altro,<br />

la carica di presidente di<br />

Fedagri-Confcooperative<br />

ed è a capo di Conserve Italia,<br />

la più importante<br />

cooperativa agricola del<br />

Paese. Nata nel 1919, Confcooperative<br />

è la principale<br />

associazione di rappresentanza<br />

delle cooperative italiane:<br />

20m<strong>il</strong>a 500 imprese,<br />

550m<strong>il</strong>a occupati, 3 m<strong>il</strong>ioni<br />

166m<strong>il</strong>a soci, 62 m<strong>il</strong>iardi di<br />

fatturato. Gardini assume<br />

la guida del sistema cooperativo<br />

in un momento di<br />

grave dicoltà ma aerma<br />

“la cooperazione ha resistito<br />

bene, ha sacrificato gli<br />

ut<strong>il</strong>i, ma l’occupazione ha<br />

tenuto”.<br />

trasporto merci. Abbiamo commissionato<br />

all’Istituto trasporto logistica uno<br />

studio di fattib<strong>il</strong>ità delle tratte per trasformare<br />

i potenziali volumi di merci del<br />

territorio in offerta alle aziende. Sono<br />

state individuate ipotesi di ut<strong>il</strong>izzo logistico,<br />

come per esempio la piattaforma<br />

del fresco: insomma, abbiamo costruito<br />

<strong>il</strong> terreno più adeguato per intervenire<br />

positivamente, sta ora alle Ferrovie formulare<br />

una proposta operativa”.<br />

ASSE DI ARROCCAMENTO<br />

Strada chiusa<br />

per lavori<br />

Proseguono i lavori per <strong>il</strong> completamento<br />

dell’Asse di Arroccamento,<br />

nell’ambito del sistema tangenziale<br />

di <strong>Forlì</strong>. Dalle sei del mattino di domani<br />

e fino alla stessa ora di lunedì,<br />

resterà provvisoriamente chiusa la<br />

carreggiata nord nel tratto compreso<br />

tra la rotatoria della via Em<strong>il</strong>ia e lo<br />

svincolo di via Padulli con deviazione<br />

della circolazione sulla viab<strong>il</strong>ità<br />

locale. Il progetto per l’asse di collegamento<br />

veloce con la direttrice<br />

Faenza - Bologna, prevede l’allargamento<br />

della strada esistente e la realizzazione<br />

di un nuovo tronco per oltre<br />

sette ch<strong>il</strong>ometri. L’opera, divisa in<br />

due lotti, prevede lavori per circa 110<br />

m<strong>il</strong>ioni di euro (appaltati da Anas ed<br />

eseguiti dall’associazione temporanea<br />

di imprese composta da Cmb,<br />

Conscoop e Cbr) e prevede la realizzazione<br />

di un’arteria a 4 corsie in variante<br />

dell’attuale strada statale 9 “via<br />

Em<strong>il</strong>ia”, per uno sv<strong>il</strong>uppo complessivo<br />

di circa 7,5 ch<strong>il</strong>ometri, che<br />

collega la statale 9 con <strong>il</strong> ramo del sistema<br />

tangenziale denominato “Tangenziale<br />

Est”, consentendo di superare<br />

<strong>il</strong> centro abitato a nord della<br />

città ed alleggerendo <strong>il</strong> traffico urbano<br />

che attualmente grava sulle arterie<br />

interne, proprio a causa della<br />

mancanza di un’alternativa alla via<br />

Em<strong>il</strong>ia. I lavori del primo tratto riguardano<br />

<strong>il</strong> raddoppio a quattro corsie<br />

e l’ammodernamento di un’arteria<br />

esistente, per uno sv<strong>il</strong>uppo di circa<br />

5,5 ch<strong>il</strong>ometri, che collega la strada<br />

statale 9 “via Em<strong>il</strong>ia” con la strada<br />

statale 67 “Tosco Romagnola”.<br />

FORLÌ TIRATA IN BALLO DAL CORSERA<br />

Mps e titoli tossici<br />

La Fondazione non c’entra<br />

La Fondazione Carisp di <strong>Forlì</strong><br />

tra quelle che avrebbero sottoscritto<br />

i titoli ad alto rischio<br />

del Monte dei Paschi di Siena,<br />

ma non è vero. E’ la svista del<br />

Corriere della sera di ieri che<br />

a pagina 5 ha pubblicato un<br />

articolo dal titolo “Ecco i signori<br />

(in perdita) del misterioso<br />

«Fresh»”.<br />

L’articolo passava in rassegna<br />

le fondazioni bancarie<br />

ma anche le coop e i fondi<br />

che hanno investito nelle obbligazioni<br />

emesse della banca<br />

per un m<strong>il</strong>iardo di euro e che<br />

ora stanno determinando<br />

delle minusvalenze nei portafogli<br />

di investimento di chi<br />

le ha acquistate.<br />

Il Corriere ha indicato tra i<br />

sottoscrittori dei titoli anche<br />

Pier Giuseppe Dolcini presidente<br />

della Fondazione Cassa<br />

dei Risparmi di <strong>Forlì</strong> che appare<br />

in una fotina insieme a<br />

Giampiero Nittino di Banca<br />

Finnat , Antonio Finotti della<br />

FORLì 13<br />

Cassa dei Risparmi di Padova<br />

e Rovigo e di Giacomo Marazzi<br />

presidente della Fondazione<br />

di Piacenza e Vigevano.<br />

Peccato però che nell’articolo<br />

del Corriere non ci sia traccia<br />

di <strong>Forlì</strong>, semplicemente non<br />

se ne parla. Per questo ieri,<br />

dagli uffici della Fondazione<br />

è partita immediata la smentita.<br />

“La Fondazione della Cassa<br />

dei Risparmi di <strong>Forlì</strong> non ha<br />

mai sottoscritto le tipologie di<br />

strumenti finanziari di cui si<br />

parla nell’articolo - dice Dolcini<br />

- sottolineando come la<br />

Fondazione, né <strong>il</strong> suo Presidente<br />

vengono menzionati<br />

nell’articolo con conseguente<br />

e totale mancanza di qualsiasi<br />

rapporto e collegamento<br />

fra la foto e l’investimento e,<br />

nel contempo, con collegati<br />

effetti negativi sulla persona<br />

e sull’immagine dello scrivente”.<br />

Anche i grandi sbagliano.

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!