Scarica il file - Legacoop Forlì-Cesena
Scarica il file - Legacoop Forlì-Cesena
Scarica il file - Legacoop Forlì-Cesena
You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
Q2+kU/Nr4l7FCll8Vl8/y+Bck9Vao7VHXmGs2KPVdwc=<br />
Scalo merci, ne spunta un altro<br />
CONCORRENZA SU ROTAIE<br />
In arrivo a Faenza<br />
Russo: “Preoccupato<br />
per V<strong>il</strong>la Selva. Le<br />
Ferrovie ci dicano qual è<br />
la loro strategia”<br />
AFaenza arriverà un nuovo scalo<br />
merci e a <strong>Forlì</strong> cresce l’allarme<br />
per l’estremo sottout<strong>il</strong>izzo di<br />
quello di V<strong>il</strong>la Selva sempre più<br />
sim<strong>il</strong>e ad una “cattedrale nel deserto”. A<br />
sollevare la questione è la consociazione<br />
forlivese del Pri che si dice curiosa di capire<br />
“con quale motivazione nel mese di<br />
dicembre, le Ferrovie dello Stato hanno<br />
autorizzato la costruzione dello scalo<br />
merci di Faenza”. Tutto questo quando<br />
“<strong>il</strong> vicino scalo merci di V<strong>il</strong>la Selva, costato<br />
ai contribuenti circa 30m<strong>il</strong>ioni di<br />
euro è praticamente inut<strong>il</strong>izzato”. Il Pri<br />
chiede anche che la Provincia e i Comuni<br />
di <strong>Forlì</strong> e Forlimpopoli intervengano<br />
in maniera determinata nei confronti<br />
della Giunta Regionale “affinché provveda<br />
a fare desistere le Ferrovie dello Stato<br />
dall’intervento sullo scalo merci di Faenza;<br />
proponendo, invece, che le ferrovie<br />
si impegnino a collegare direttamente lo<br />
scalo merci di V<strong>il</strong>la Selva (in grado di sostenere<br />
<strong>il</strong> traffico di entrambi) a Faenza”.<br />
“Certamente una buona notizia per<br />
Faenza e per <strong>il</strong> suo territorio - dice Guglielmo<br />
Russo vice presidente della Provincia<br />
- ma che non fa che accrescere la<br />
mia forte preoccupazione per lo scalo di<br />
V<strong>il</strong>la Selva. Chiedo con forza che le Fer-<br />
Sotto ut<strong>il</strong>izzato Lo scalo merci di V<strong>il</strong>la Selva sta per subire la concorrenza del nuovo scalo di Faenza<br />
rovie dello Stato ci facciano sapere quale<br />
è la loro strategia commerciale e logistica<br />
per questa importante infrastruttura”.<br />
Come quello di <strong>Forlì</strong> anche lo scalo di<br />
Faenza punta ad intercettare <strong>il</strong> traffico<br />
merci sulla direttrice nord sud che costeggia<br />
l’Adriatico. “A maggior ragione<br />
dobbiamo capire. Con Ferrovie dello<br />
Stato ci dovevamo incontrare in ottobre,<br />
poi non se n’è fatto più niente. Ci hanno<br />
detto che <strong>il</strong> ritardo dipende da un cam-<br />
L’ENAC DÀ L’OK NONOSTANTE IL DECLASSAMENTO DELLO SCALO<br />
Via libera alla nuova proroga<br />
Il bando per <strong>il</strong> Ridolfi scade a marzo<br />
Via libera all’ulteriore proroga del<br />
bando europeo per riassegnare<br />
la concessione totale dell’aeroporto<br />
di <strong>Forlì</strong>. Il ministero delle<br />
Infrastrutture e Trasporti ha dato<br />
la propria autorizzazione a Enac<br />
affinchè la scadenza del bando<br />
slitti oltre <strong>il</strong> 4 febbraio (la scadenza<br />
originaria era <strong>il</strong> 10 dicembre).<br />
Il giorno esatto della nuova deadline<br />
non è ancora noto al liquidatore<br />
del gestore locale Seaf, Riccardo<br />
Roveroni, e al Comune di<br />
<strong>Forlì</strong>, ma si parla della seconda<br />
metà di marzo (<strong>il</strong> 17 o <strong>il</strong> 21). Oggi<br />
dall’amministrazione comunale<br />
fanno sapere che era stata chiesta<br />
una nuova proroga perché ancora<br />
le trattative con i possib<strong>il</strong>i investitori<br />
non erano mature, a<br />
questo punto la speranza è che si<br />
concretizzino presto: “Enac ha<br />
concesso la proroga chiedendo<br />
l’autorizzazione al ministero e <strong>il</strong><br />
ministero ha detto di sì. A questo<br />
punto la gara si chiuderà nella se-<br />
RIDOLFI/2<br />
Alessandrini (Pd)<br />
propone<br />
di riesumare la Sar<br />
Venendo al piano del ministro<br />
Corrado Passera, che ha escluso<br />
<strong>Forlì</strong> dal novero dei 31 scali<br />
nazionali, <strong>il</strong> consigliere regionale<br />
del Pd forlivese Tiziano<br />
Alessandrini r<strong>il</strong>eva alcune contraddizioni<br />
e attacca l’Enac ma<br />
nel suo intervento mette torna<br />
anche a ribadire che è tempo<br />
per la Regione di riprendere in<br />
mano la politica degli scali attraverso<br />
la (defunta) Sar. “Il<br />
prossimo passaggio prevede<br />
VENERDÌ<br />
1. FEBBRAIO 2013<br />
Si cercano<br />
ancora investitori<br />
conda metà di marzo”, informa <strong>il</strong><br />
Comune. In merito alla ‘benzina’<br />
per mantenere in vita <strong>il</strong> Ridolfi fino<br />
alla fine, due giorni fa Roveroni<br />
ha detto di escludere nuovi<br />
fondi in questa fase. Se poi qualche<br />
cordata si farà sotto davvero,<br />
si valuterà di aprire di nuovo la<br />
borsa per ‘accompagnarne’ l’ingresso.<br />
Al momento e fino a mar-<br />
che <strong>il</strong> piano del Governo sia<br />
discusso nella Conferenza Stato-Regioni<br />
per l’intesa finale.<br />
Ci auguriamo, quindi, che l’aeroporto<br />
di <strong>Forlì</strong> venga difeso e<br />
riportato al livello di interesse<br />
nazionale. Soprattutto ci auguriamo<br />
che lo scalo trovi un<br />
gestore attraverso <strong>il</strong> Bando di<br />
gara europea e che possa riprendere<br />
e r<strong>il</strong>anciare l’attività<br />
commerciale. Qualora ciò non<br />
avvenisse credo che la Regione<br />
dovrebbe riprendere con<br />
forza la sua strategia in tema<br />
di aeroporti. Aermare quindi<br />
la politica dell’integrazione aeroportuale<br />
regionale, portan-<br />
bio di manager ma ora non si può più<br />
attendere. Oggi allo scalo merci è attiva<br />
solo una coppia di treni per <strong>il</strong> trasporto<br />
di zucchero e di inerti, davvero un’inezia”.<br />
La Provincia ribadisce che <strong>il</strong> ritardo<br />
dipende però solo dalle Ferrovie anche<br />
perché gli enti locali hanno creato le<br />
condizioni più favorevoli per lo sv<strong>il</strong>uppo<br />
dell’infrastruttura. “Lo scalo merci è stato<br />
inserito in tutti i piani regionali di programmazione<br />
delle infrastrutture per <strong>il</strong><br />
zo, quindi, <strong>il</strong> liquidatore dovrà<br />
contare sul m<strong>il</strong>ione e 600 m<strong>il</strong>a<br />
euro circa già messo a disposizione<br />
dai soci: mancano solo i 139<br />
m<strong>il</strong>a euro della Provincia (Roveroni<br />
li ha già chiesti ma dovrà aspettare<br />
l’approvazione del b<strong>il</strong>ancio<br />
provinciale a fine febbraio)<br />
anche perché la Regione ha fatto<br />
la sua parte liquidando la società<br />
Sar nei giorni scorsi. “Noi - continuano<br />
dal Comune - non abbiamo<br />
intenzione di dare più<br />
nulla rebus sic stantibus, non ce<br />
n’è logica. Nel momento in cui si<br />
dovessero manifestare degli interessi<br />
precisi, vedremo”. Alla giunta<br />
del sindaco Balzani si coglie<br />
l’occasione anche per un elogio<br />
al liquidatore: “È una persona<br />
che ci ha creduto molto esponendosi<br />
in prima persona, cosa<br />
che non era fac<strong>il</strong>e immaginare visto<br />
<strong>il</strong> suo ruolo, da un punto di vista<br />
formale, di esecutore.Speriamo<br />
si concluda positivamente”.<br />
do i soci dell’aeroporto “Marconi”<br />
di Bologna, a grande<br />
maggioranza pubblica, a riconsiderare<br />
<strong>Forlì</strong> e Rimini come<br />
seconde piste di Bologna,<br />
creando così le condizioni per<br />
un’unica strategia aeroportuale<br />
e facendo dell’Em<strong>il</strong>ia-Romagna<br />
un punto di riferimento<br />
importante per <strong>il</strong> trasporto aereo.<br />
Lo strumento esiste già: è<br />
la Sar spa la società regionale<br />
costituita nel 2011 per favorire<br />
la gestione unica degli aeroporti<br />
della Romagna, che potrebbe<br />
diventare la società per<br />
la gestione degli aeroporti<br />
dell’Em<strong>il</strong>ia-Romagna”.<br />
NOMINA<br />
Il forlivese Gardini<br />
nuovo presidente<br />
di Confcooperative<br />
Il forlivese Maurizio Gardini<br />
è <strong>il</strong> nuovo presidente di<br />
Confcooperative nazionale.<br />
E’ stato eletto all’unanimità<br />
dal Consiglio nazionale nel<br />
corso del quale Luigi Marino,<br />
presidente uscente, ha<br />
rassegnato le dimissioni,<br />
perchè candidato capolista<br />
al Senato, in Em<strong>il</strong>ia-Romagna,<br />
nella lista “Con Monti<br />
per l’Italia”. Maurizio Gardini,<br />
53 anni sposato e con<br />
due figli, è imprenditore agricolo.<br />
Riveste, tra l’altro,<br />
la carica di presidente di<br />
Fedagri-Confcooperative<br />
ed è a capo di Conserve Italia,<br />
la più importante<br />
cooperativa agricola del<br />
Paese. Nata nel 1919, Confcooperative<br />
è la principale<br />
associazione di rappresentanza<br />
delle cooperative italiane:<br />
20m<strong>il</strong>a 500 imprese,<br />
550m<strong>il</strong>a occupati, 3 m<strong>il</strong>ioni<br />
166m<strong>il</strong>a soci, 62 m<strong>il</strong>iardi di<br />
fatturato. Gardini assume<br />
la guida del sistema cooperativo<br />
in un momento di<br />
grave dicoltà ma aerma<br />
“la cooperazione ha resistito<br />
bene, ha sacrificato gli<br />
ut<strong>il</strong>i, ma l’occupazione ha<br />
tenuto”.<br />
trasporto merci. Abbiamo commissionato<br />
all’Istituto trasporto logistica uno<br />
studio di fattib<strong>il</strong>ità delle tratte per trasformare<br />
i potenziali volumi di merci del<br />
territorio in offerta alle aziende. Sono<br />
state individuate ipotesi di ut<strong>il</strong>izzo logistico,<br />
come per esempio la piattaforma<br />
del fresco: insomma, abbiamo costruito<br />
<strong>il</strong> terreno più adeguato per intervenire<br />
positivamente, sta ora alle Ferrovie formulare<br />
una proposta operativa”.<br />
ASSE DI ARROCCAMENTO<br />
Strada chiusa<br />
per lavori<br />
Proseguono i lavori per <strong>il</strong> completamento<br />
dell’Asse di Arroccamento,<br />
nell’ambito del sistema tangenziale<br />
di <strong>Forlì</strong>. Dalle sei del mattino di domani<br />
e fino alla stessa ora di lunedì,<br />
resterà provvisoriamente chiusa la<br />
carreggiata nord nel tratto compreso<br />
tra la rotatoria della via Em<strong>il</strong>ia e lo<br />
svincolo di via Padulli con deviazione<br />
della circolazione sulla viab<strong>il</strong>ità<br />
locale. Il progetto per l’asse di collegamento<br />
veloce con la direttrice<br />
Faenza - Bologna, prevede l’allargamento<br />
della strada esistente e la realizzazione<br />
di un nuovo tronco per oltre<br />
sette ch<strong>il</strong>ometri. L’opera, divisa in<br />
due lotti, prevede lavori per circa 110<br />
m<strong>il</strong>ioni di euro (appaltati da Anas ed<br />
eseguiti dall’associazione temporanea<br />
di imprese composta da Cmb,<br />
Conscoop e Cbr) e prevede la realizzazione<br />
di un’arteria a 4 corsie in variante<br />
dell’attuale strada statale 9 “via<br />
Em<strong>il</strong>ia”, per uno sv<strong>il</strong>uppo complessivo<br />
di circa 7,5 ch<strong>il</strong>ometri, che<br />
collega la statale 9 con <strong>il</strong> ramo del sistema<br />
tangenziale denominato “Tangenziale<br />
Est”, consentendo di superare<br />
<strong>il</strong> centro abitato a nord della<br />
città ed alleggerendo <strong>il</strong> traffico urbano<br />
che attualmente grava sulle arterie<br />
interne, proprio a causa della<br />
mancanza di un’alternativa alla via<br />
Em<strong>il</strong>ia. I lavori del primo tratto riguardano<br />
<strong>il</strong> raddoppio a quattro corsie<br />
e l’ammodernamento di un’arteria<br />
esistente, per uno sv<strong>il</strong>uppo di circa<br />
5,5 ch<strong>il</strong>ometri, che collega la strada<br />
statale 9 “via Em<strong>il</strong>ia” con la strada<br />
statale 67 “Tosco Romagnola”.<br />
FORLÌ TIRATA IN BALLO DAL CORSERA<br />
Mps e titoli tossici<br />
La Fondazione non c’entra<br />
La Fondazione Carisp di <strong>Forlì</strong><br />
tra quelle che avrebbero sottoscritto<br />
i titoli ad alto rischio<br />
del Monte dei Paschi di Siena,<br />
ma non è vero. E’ la svista del<br />
Corriere della sera di ieri che<br />
a pagina 5 ha pubblicato un<br />
articolo dal titolo “Ecco i signori<br />
(in perdita) del misterioso<br />
«Fresh»”.<br />
L’articolo passava in rassegna<br />
le fondazioni bancarie<br />
ma anche le coop e i fondi<br />
che hanno investito nelle obbligazioni<br />
emesse della banca<br />
per un m<strong>il</strong>iardo di euro e che<br />
ora stanno determinando<br />
delle minusvalenze nei portafogli<br />
di investimento di chi<br />
le ha acquistate.<br />
Il Corriere ha indicato tra i<br />
sottoscrittori dei titoli anche<br />
Pier Giuseppe Dolcini presidente<br />
della Fondazione Cassa<br />
dei Risparmi di <strong>Forlì</strong> che appare<br />
in una fotina insieme a<br />
Giampiero Nittino di Banca<br />
Finnat , Antonio Finotti della<br />
FORLì 13<br />
Cassa dei Risparmi di Padova<br />
e Rovigo e di Giacomo Marazzi<br />
presidente della Fondazione<br />
di Piacenza e Vigevano.<br />
Peccato però che nell’articolo<br />
del Corriere non ci sia traccia<br />
di <strong>Forlì</strong>, semplicemente non<br />
se ne parla. Per questo ieri,<br />
dagli uffici della Fondazione<br />
è partita immediata la smentita.<br />
“La Fondazione della Cassa<br />
dei Risparmi di <strong>Forlì</strong> non ha<br />
mai sottoscritto le tipologie di<br />
strumenti finanziari di cui si<br />
parla nell’articolo - dice Dolcini<br />
- sottolineando come la<br />
Fondazione, né <strong>il</strong> suo Presidente<br />
vengono menzionati<br />
nell’articolo con conseguente<br />
e totale mancanza di qualsiasi<br />
rapporto e collegamento<br />
fra la foto e l’investimento e,<br />
nel contempo, con collegati<br />
effetti negativi sulla persona<br />
e sull’immagine dello scrivente”.<br />
Anche i grandi sbagliano.