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VENERDÌ 1 FEBBRAIO 2013<br />

L’ATTENTATO<br />

I PRECEDENTI<br />

Scia di fumo<br />

Il 17 gennaio del 2012,<br />

alle 19, due impiegate<br />

dell’agenzia di via<br />

Piancastelli si accorgono<br />

di una scia di fumo nel<br />

cort<strong>il</strong>e. Compare la<br />

scritta: «Pagherete tutto»<br />

La minaccia<br />

27 ottobre 2012: verso le<br />

15 si leva un getto di<br />

fuoco nel cort<strong>il</strong>e, subito<br />

sedato dai vig<strong>il</strong>i del fuoco.<br />

I vetri sono stati<br />

imbrattati con la vernice:<br />

«Vi ammazziamo»<br />

DISTRUTTE TRE VETTURE<br />

Nell’attentatodell’altranotteal dirigentedell’agenzia<br />

forlivesedi riscossioniEquitalia,sonoandatea fuoco<br />

trevetture:unaSuzuki,unaPandae unaFordFocus,<br />

appartenentiallafamigliadell’uomo<br />

SONO le tre di notte quando alcuni<br />

rumori scuotono la tranqu<strong>il</strong>lità<br />

della zona. Un’area che danza tra<br />

<strong>il</strong> buio e la nebbia. Siamo nel Meldolese<br />

(non identifichiamo la zona<br />

per evitare altri possib<strong>il</strong>i agguati).<br />

Punto semidisabitato del circondario<br />

forlivese. In quell’area<br />

spicca solo la casa del responsab<strong>il</strong>e<br />

dell’agenzia di Equitalia di <strong>Forlì</strong>.<br />

È lui che si sveglia nel cuore<br />

della notte, per colpa di quei rumori.<br />

In quel momento c’è anche<br />

un salto della corrente. La luce si<br />

spegne. Ma fuori, la notte s’accende.<br />

L’uomo s’affaccia alla finestra:<br />

un’enorme bolla di fuoco sta<br />

avvolgendo le auto della sua famiglia,<br />

parcheggiate fuori, davanti<br />

all’abitazione. Scatta l’allarme.<br />

UN chiaro attentato. Le fiamme<br />

che hanno polverizzato le tre auto<br />

sono palesemente dolose. Non ci<br />

sono inneschi evidenti. Ma sul posto,<br />

gli esperti dei vig<strong>il</strong>i del fuoco,<br />

arrivati dalla centrale di <strong>Forlì</strong>,<br />

s’accorgono della presenza di acce-<br />

leranti, ossia sostanze che essendo<br />

fac<strong>il</strong>mente infiammab<strong>il</strong>i agevolano<br />

l’incendio (altro non sono<br />

che una reazione chimica di una<br />

materia infiammab<strong>il</strong>e con l’ossigeno<br />

dell’aria). La scoperta delle<br />

tracce di acceleranti sul posto sono<br />

fondamentali per stab<strong>il</strong>ire la<br />

dolosità di un rogo.<br />

SUL posto arrivano subito sia i<br />

carabinieri della compagnia di<br />

Meldola sia i m<strong>il</strong>itari del nucleo<br />

investigativo del reparto operativo<br />

di <strong>Forlì</strong>. La scena non lascia<br />

spazio a dubbi: si tratta di un incendio<br />

doloso. Un atto intimidatorio?<br />

Una vendetta?<br />

Il dirigente dell’agenzia di riscos-<br />

FORLI’PRIMOPIANO<br />

FIAMME DOLOSE<br />

L’ATTACCO SI CONSUMA ALLE TRE DELLA NOTTE SCORSA<br />

NEL MELDOLESE, DOVE ABITA IL DIRIGENTE<br />

DELLA SEDE FORLIVESE DI EQUITALIA DI VIA PIANCASTELLI<br />

Assalto incendiario nel cuore della notte<br />

Bruciate le auto del responsab<strong>il</strong>e di Equitalia<br />

Agguato nel Meldolese: nel mirino <strong>il</strong> dirigente dell’agenzia di via Piancastelli<br />

sione di via Piancastelli è scosso.<br />

Le auto distrutte sono la sua, quella<br />

della moglie e quella del figlio.<br />

Una Suzuki, una Panda e una<br />

Ford Focus. Minacce ricevute di<br />

recente? Nulla trapela. Gli inquirenti<br />

mantengono <strong>il</strong> più stretto riserbo.<br />

Il fascicolo è sul tavolo del<br />

sostituto procuratore della Repub-<br />

3<br />

••<br />

blica Antonio Vincenzo Bartolozzi.<br />

La pista seguita è ovviamente<br />

quella di un attentato firmato da<br />

chi si ritiene vittima di un sopruso.<br />

Una multa troppo salata, probab<strong>il</strong>mente.<br />

Un balzello ritenuto<br />

ingiusto. E nel mirino è immediatamente<br />

finito <strong>il</strong> responsab<strong>il</strong>e<br />

dell’ufficio di via Piancastelli.<br />

Chi ha agito ha svolto indagini.<br />

Ha scoperto dove abita <strong>il</strong> funzionario.<br />

E ha colpito.<br />

L’UOMO è stato sentito sul posto.<br />

Le sue dichiarazioni agli inquirenti<br />

sono state secretate. Il dirigente<br />

avrebbe fornito già alcuni<br />

appigli ut<strong>il</strong>i alle indagini. Altri<br />

spunti all’inchiesta potrebbero arrivare<br />

da eventuali tracce lasciate<br />

sul posto dai responsab<strong>il</strong>i dell’agguato<br />

incendiario. Non ci sono testimoni:<br />

l’area è deserta. Il dirigente<br />

s’è accorto delle fiamme<br />

quando ormai le auto erano distrutte.<br />

Non ha visto nessuno fuggire.<br />

L’area — deserta — era aggredita<br />

da buio e nebbia. Fattori<br />

che hanno senza dubbio fac<strong>il</strong>itato<br />

<strong>il</strong> compito degli attentatori.

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