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Edizione di FORLI (ven, 1 feb 2013)
LETTERE E OPINIONI
Forlì e Faenza: a chi servono due scali merci?
NEL MESE di dicembre le Ferrovie dello Stato hanno autorizzato la costruzione dello scalo merci
di Faenza e hanno assunto l’impegno di collegarlo alla linea ferroviaria. Tutto questo quando il
vicino scalo merci di Villa Selva, costato ai contribuenti circa 30 milioni di euro è, ad oggi,
praticamente inutilizzato. Riteniamo opportuno che la Provincia di Forlì-Cesena, i comuni di Forlì
e Forlimpopoli intervengano in maniera determinata nei confronti della Giunta Regionale,
affinché provveda a fare desistere le Ferrovie dello Stato dall’intervento sullo scalo merci di
Faenza; proponendo, invece, che le Ferrovie si impegnino a collegare direttamente lo scalo merci
di Villa Selva (in grado di sostenere il traffico di entrambi) a Faenza.
Non sperperiamo altro denaro pubblico.
Partito Repubblicano Italiano di Forlì
)VIABILITÀ
Via Monda, ancora
proteste sulla sicurezza
VOGLIO segnalare che, quando hanno riaperto l’incrocio della Para con via Monda, ho scritto
all’ingegner Valpiani (responsabile della viabilità della Provincia) segnalando la stessa
problematica, riferita anche alla pericolosità della Bidentina per i ciclisti.
Chi da Meldola si vuole recare al lavoro in bici, si sottopone quotidianamente al rischio di essere
investito. Valpiani mi ha risposto che l’apertura dell’incrocio ha una sua funzionalità per i mezzi
pubblici. Ma quell’incrocio poteva essere aperto solo per i pulman e le ambulanze, se proprio la
necessità era quella. Speriamo che non debbano esserci altre vittime, prima che i nostri
amministratori si rendano conto che, lasciando le cose come sono attualmente, i denari spesi
nella nuova bretella, potevano essere diversamente utilizzati.
Miky, ilcarlino.it
)AGRICOLTURA
In Regione nuove leggi
che penalizzano i contadini
GLI AMBIENTALISTI radicali della Regione colpiscono ancora: e con la delibera sui nitrati
questa volta penalizzano il mondo agricolo, un settore che non ha certo bisogno di altre norme
burocratiche. La Regione Emilia-Romagna ha recepito la direttiva europea indicando, mediante
un regolamento regionale, le zone cosiddette ‘vulnerabili’ in cui sono previsti il rispetto del limite
quantitativo di spandimento di 170 kg di azoto per ettaro/anno, i periodi in cui è proibita
l’applicazione al terreno di determinati tipi di fertilizzanti e la definizione della capacita degli
stoccaggi degli effluenti di allevamento. La decisione in solitaria della Giunta Errani appare
incomprensibile e ingiustificabile.
Luca Bartolini, consigliere regionale Pdl
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