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Catalogo PDF - Aste di antiquariato Boetto

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950 Orazio De Ferrari<br />

Voltri 1606 - 1657<br />

La Madonna della cintura con i santi Agostino e Monica<br />

alla presenza <strong>di</strong> un francescano, olio su tela,<br />

cm 134x168<br />

€ 8.000/8.500<br />

Questa tela ine<strong>di</strong>ta va riconosciuta a Orazio e De Ferrari, del quale palese tutti i caratteri stilistici.<br />

Basterà qualche confronto con le molte pale a soggetto religioso che il pittore eseguì lungo tutto<br />

l’arco della sua fortunata carriera per chiese, monasteri, cappelle private e confraternite.<br />

Il soggetto è poi caro al pittore, e ai suoi committenti. Prova ne solo le altre versioni con varianti<br />

dell’iconografia della Madonna della Cintura, legata a una devozione iniziata già nel XV secolo e che<br />

a Genova aveva il suo luogo deputato nella cappella della Confraternita dei Cinturati, sita nella chiesa<br />

<strong>di</strong> Sant’Agostino oggi sconsacrata. Molti <strong>di</strong>pinti <strong>di</strong> quella cappella, che si era notevolmente arricchita<br />

nella prima metà del Seicento, andarono <strong>di</strong>spersi, tanto che Piero Donati ipotizza quella provenienza<br />

per una tela <strong>di</strong> Orazio De Ferrari con La Madonna che dona la cintura a santa Monica <strong>di</strong> ubicazione<br />

ignota. La reiterazione del tema da parte del pittore si spiega con il suo rapporto con la confraternita,<br />

accertato per esempio dai <strong>di</strong>segni forniti per l’incisione che doveva fungere da occhiello e per<br />

l’antiporta del volume La cintura sacra della Beatissima Vergine pubblicato nel 1639. Data questa che<br />

fornisce suggerimenti <strong>di</strong> datazione anche per quest’opera ine<strong>di</strong>ta, che, per ciò che riguarda invece<br />

l’originaria destinazione trae un suggerimento dalla presenza del frate francescano sulla sinistra. Non<br />

si tratta <strong>di</strong> san Francesco, perché non ha le stigmate, ma dovrebbe comunque collegare il <strong>di</strong>pinto a<br />

una committenza francescana. La cintola, peraltro, era un simbolo anche francescano rimandando ai<br />

voti <strong>di</strong> povertà, castità e obbe<strong>di</strong>enza. Il pittore fonde così le due iconografie con una composizione<br />

ricca <strong>di</strong> significato per il riguardante e sapientemente stu<strong>di</strong>ata anche nei suoi elementi costruttivi. La<br />

Vergine e il Bambino sono posti al centro e costruiscono una sorta <strong>di</strong> piramide circondata dalla luce;<br />

simmetricamente si volgono l’uno a sinistra e l’altra a destra, mentre i volti dei tre santi convergono<br />

su <strong>di</strong> loro.<br />

Bibliografia <strong>di</strong> riferimento<br />

P. Donati, Orazio De Ferrari, Genova, Sagep, 1997<br />

Anna Orlando

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