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novembre dicembre 2011 - Club Alpino Italiano

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» caai<br />

testo e foto di manrico dell'agnola - CAAI GISM<br />

fotografare le montagne<br />

il segreto di una bella foto? collegare cuore e cervello<br />

Solitamente mi si chiede di<br />

parlare di arrampicata e di<br />

montagne, è forse perché<br />

sto diventando vecchio che ora<br />

invece dovrei scrivere di fotografia?<br />

È vero che produco<br />

immagini da più di trent'anni, è<br />

vero anche che il mio soggetto<br />

preferito continua ad essere la<br />

montagna e che l’alpinismo ed i<br />

viaggi (sempre con fini alpinistici)<br />

hanno, non solo influenzato<br />

il mio modo di lavorare, ma sono<br />

stati spesso fondamentali per<br />

lo sviluppo della mia passione.<br />

malgrado ciò preferirei in ogni<br />

caso cercare di trasmettere concetti<br />

a giovani climber squattrinati<br />

piuttosto che a gente che<br />

armata di cavalletti ed obbiettivi,<br />

magari in mimetica multi<br />

funzioni, vaga per boschi e laghi<br />

in cerca di ispirazione: lo faccio<br />

anch’io e mi piace, ma scalare è<br />

tutt’altra cosa.<br />

scalo per divertirmi e fotografo<br />

per mangiare, anche se molte<br />

volte il mio lavoro mi dà grandi<br />

emozioni e la possibilità di esplorare<br />

mondi a me, fino ad allora,<br />

sconosciuti. non parlo di mondi<br />

fisici ma di contesti che in altro<br />

modo non avrei mai conosciuto.<br />

per esempio qualche anno fa un<br />

servizio fotografico sul caffè mi<br />

catapultò nella repubblica domenicana.<br />

per me, fino ad allora,<br />

il caffè era quella cosa scura che<br />

bevevo al bar ogni mattina, ora<br />

del caffè conosco le lavorazioni,<br />

l’ambiente delle piantagioni, ho<br />

fotografato visi e mani di uomini<br />

che da sempre coltivano e<br />

lavorano quella pianta, mi sono<br />

immedesimato per cercare di<br />

capire, ho vissuto la parte montuosa<br />

di quell’isola meravigliosa,<br />

un territorio misterioso e quasi<br />

sconosciuto al turismo di massa.<br />

la stessa cosa è capitata, magari<br />

in maniera meno esotica, per<br />

tanti altri prodotti: ho dovuto<br />

cercare, a volte non trovandolo,<br />

il bello dove proprio non c’era.<br />

altre volte per fermare la foga<br />

fotografica davanti a spettacolari<br />

forme di design hanno dovuto<br />

fisicamente togliermi la corrente.<br />

riguardo alla fotografia la penso<br />

esattamente come per l’alpinismo,<br />

ossia che per tutte due le<br />

attività serve sì, tecnica e pratica,<br />

ma ancor più importanti sono<br />

sensibilità, gusto ed una buona<br />

quantità di fantasia. Quindi credo<br />

che insegnare la fotografia,<br />

come l’alpinismo, sia improponibile<br />

ed utopico, tuttalpiù con un<br />

rapporto diretto si può tentare di<br />

trasmettere la passione attraverso<br />

modelli etici e filosofici, modi<br />

di vivere e di concepire e vedere<br />

il mondo; si può educare alla<br />

sensibilità e alla fantasia, ma<br />

queste rimangono qualità che<br />

sono dentro di noi e non possono<br />

essere insegnate: o ci sono o non<br />

ci sono.<br />

1<br />

6 | <strong>2011</strong> 66<br />

1» Dall'alto anche una pista da sci<br />

può diventare un motivo grafico//<br />

2» Francesca Chenal sulla Cassin<br />

alla Trieste. la montagna vista<br />

dall'alto mette in evidenza la<br />

verticalità// 3» L'elemento umano<br />

a volte è fondamentale<br />

un’immagine della parete sud<br />

della marmolada prodotta con<br />

banco ottico sinar, obiettivo<br />

zeiss 150 mm, pellicola velvia<br />

50 asa dalle dimensioni di 24<br />

x 9 centimetri scattata all’ora<br />

giusta, con luce giusta, e con il<br />

cielo sereno, è senz’altro una<br />

grande foto, direi il massimo. ma<br />

attenzione! Questa non è arte.<br />

anche se l’impegno è grande e<br />

presuppone conoscenza non solo<br />

delle più raffinate tecniche fotografiche,<br />

ma anche del territorio<br />

e delle relative luci, (inoltre per<br />

certe angolazioni servono anche<br />

buone gambe, pazienza ed un<br />

certo intuito per capire l’andamento<br />

meteorologico del tempo,<br />

ed i presunti movimenti delle<br />

nuvole). È solamente il prodotto<br />

di grande tecnica ed utilizzo<br />

di attrezzature al top;:la tecnica<br />

si impara, non servono maestri,<br />

ma basta un buon libro e voglia<br />

di sperimentare; in quanto agli<br />

strumenti basta aprire il portafoglio<br />

e sapere cosa comprare (le<br />

riviste sono piene di consigli).<br />

io non mi sono mai definito un<br />

artista, ma un buon tecnico che<br />

attraverso la conoscenza (e qui<br />

subentra la sensibilità) della<br />

montagna e dei suoi molteplici<br />

volti, è riuscito a produrre buone<br />

e spesso eccellenti immagini.<br />

oggi si crede che con la tecnologia<br />

digitale tutti possano diventare<br />

grandi fotografi, ma non è<br />

vero! certo lo standard qualitativo<br />

in relazione al costo delle attrezzature<br />

è salito notevolmente,<br />

con spese di gestione quasi nulle<br />

e la possibilità di provare poten-

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