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Edizione del 09/06/2013 - Corriere

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CORRI R<br />

Domenica 2 giugno <strong>2013</strong> GOCCE DI MEMORIA<br />

sero gli aspetti più disparati sia<br />

<strong>del</strong> territorio, che <strong>del</strong>la popolazione.<br />

A questo proposito mi<br />

piace riportare ciò che venne<br />

scritto sul settimanale “Eva”<br />

dei bambini e <strong>del</strong>le ragazze<br />

arianesi in un reportage di Carla<br />

Angrisani.<br />

Dei primi sosteneva “Hanno<br />

una simpatica prerogativa i<br />

bambini di Ariano Irpino: sono<br />

tutti belli e sanissimi. La saluberrima<br />

aria <strong>del</strong>la cittadina giova<br />

particolarmente ai piccoli<br />

abitanti, che sono tutti rosei e<br />

paffutelli, da mangiarsi con i baci…”.<br />

Dopo avere sottolineato le<br />

preferenze naturalistico- ecologico<br />

<strong>del</strong>le mamme concluse<br />

“Ariano ospita in ogni periodo<br />

<strong>del</strong>l’anno tanti bambini in convalescenza<br />

e li restituisce alla<br />

città in perfetta salute e con un<br />

aspetto invidiabile”.<br />

Delle nostre giovani donne mise<br />

in evidenza la loro simpatia<br />

e saggezza e per questo scrisse<br />

“Sono ragazze moderne quelle<br />

di Ariano, ragazze che sanno<br />

assumere con coscienza certe<br />

responsabilità, donne attive e<br />

intelligenti che hanno, come<br />

cornice a queste doti, un aspetto<br />

piacevole e curato: si vestono,<br />

si truccano e si pettinano<br />

secondo i canoni che detta la<br />

moda, senza tuttavia sfruttarne<br />

gli eccessi”<br />

Ed ancora, quasi a volere ulteriormente<br />

avvalorare il suo pensiero<br />

e le sue tesi, sostenne le<br />

sue argomentazioni con queste<br />

affermazioni rese dalle stesse<br />

ragazze “Siamo libere da complessi,<br />

studiamo e balliamo, lavoriamo<br />

e ci dedichiamo agli<br />

sport, aiutiamo nelle faccende<br />

domestiche e andiamo al cinema”.<br />

La giornalista volle chiudere<br />

con un suo ultimo commento<br />

“Fanno…. Cento cose le ragazze<br />

di Ariano, trovano il tempo<br />

per il lavoro e il divertimento. E<br />

fanno tutto con buon senso e<br />

con quel pizzico di saggezza<br />

che non stona mai”.<br />

Sia l’uno che l’altro articolo erano<br />

corredati da fotografie dei<br />

protagonisti chiamati in causa.<br />

Allora per i bambini furono<br />

pubblicate le immagini di<br />

“Gianluigi ed Ico Mazza, Fulvio<br />

Bevere, Aldo Loconte, Giovanni<br />

Maresca e <strong>del</strong> “piccolo Caruso”.<br />

I volti femminili inseriti furono<br />

più numerosi: Angelina Formato,<br />

Anna Renzulli, Renata Gardini,<br />

Anna Maria Ciasullo, Olga<br />

Gelormini, Isabella Caruso, Gerarda<br />

Zecchino, Lina Villamarino,<br />

Maria Lo Conte, Annamaria<br />

Maresca e Mariolina Ciccarelli”.<br />

L’organizzazione e la gara<br />

Ma vediamo come si pensò di<br />

affrontare la gara nel migliore<br />

dei modi, per rendere il più efficiente<br />

possibile lo scambio di<br />

notizie e di informazioni tra le<br />

24 commissioni di consulenti e<br />

gli esperti predestinati a dare le<br />

risposte al conduttore.<br />

Intanto il Palazzo di città diventò<br />

il punto di ritrovo <strong>del</strong>le 24<br />

commissioni di consulenti, smistati<br />

in altrettante stanze “con<br />

ampia dotazione di libri, di di-<br />

zionari, rubriche.. due apparecchi<br />

telefonici e televisori”, tutte<br />

collegate con gli esperti <strong>del</strong> palco<br />

posizionato nella piazza.<br />

Le commissioni previste si riferivano<br />

alle seguenti 24 materie:<br />

letterarie, scientifiche, giuridiche,<br />

straniere, <strong>del</strong>le religioni,<br />

economia domestica e moda,<br />

musica, medicina, teatro e cinema,<br />

enigmistica, filatelia, letteratura<br />

gialla, strade e ferrovie,<br />

sport, ingegneria, giornalismo,<br />

caccia e pesca, militari, scienze<br />

marittime, giuochi, piante e fiori,<br />

artigianato, automobilismo,<br />

bancaria.<br />

Ovviamente furono mobilitati e<br />

“precettati” tutti i professionisti<br />

cittadini e gli esperti <strong>del</strong>le singole<br />

materie. Per l’artigianato furono<br />

allertati i signori: Blundo<br />

Michele, Puzo Riccardo e Carchia<br />

Giovanni; per le materie<br />

militari: i generali Adinolfi e Michele<br />

Alterio, il col. D’Alessandro;<br />

per piante e fiori i signori:<br />

notaio Moscatelli, Addivinola,<br />

l’avv. Manganiello.<br />

Mi fermo a queste particolari<br />

materie, perché sarebbe noioso<br />

fare l’elenco dei componenti di<br />

tutte le altre, che ammontavano<br />

complessivamente al numero di<br />

cento. La macchina organizzatrice<br />

prevedeva altri incarichi,<br />

riguardanti il reperimento libri<br />

ed esperti, il curatore <strong>del</strong> filmato<br />

e l’esecutivo che era formato<br />

dal Rag. Cindolo Cherubino<br />

commissario straordinario al comune,<br />

il dott. Mazza Giovanni,<br />

l’avv. Maresca Antonio, il dott.<br />

Intonti Giuseppe, il sig. Franza<br />

Enrico, l’ing. Aliperta Enzo ed il<br />

dott. Pelosi Carmine; coordinatori<br />

furono l’ing. Giuseppe De<br />

Gruttola ed il dott. Capobianco<br />

Enzo.<br />

Non mancarono gli aiuti di<br />

esperti provenienti da Avellino<br />

e da altre città <strong>del</strong> circondario.<br />

Ma veniamo alla gara che giovedì<br />

21 luglio vide fronteggiarsi<br />

la compagine arianese con la<br />

forte rappresentanza <strong>del</strong>la città<br />

di Monreale, da tempo detentrice<br />

<strong>del</strong> primato <strong>del</strong>le vittorie per<br />

avere già sconfitto le squadre<br />

<strong>del</strong>le città di: Novi Ligure, Tiene,<br />

Rivoli, San Felice Circeo e<br />

Chioggia.<br />

Lo scontro culturale alla presenza<br />

di Mike Buongiorno nello<br />

studio Rai di Milano vide come<br />

protagonisti Dino Ciccone ed il<br />

giovane Stanislao Scapati, che<br />

affrontò il professore Santulli di<br />

Monreale.<br />

Nella piazza di Ariano il conduttore<br />

televisivo era Renato Tagliani.<br />

Per le gare sportive, alcune partite<br />

di tennis da tavolo (pingpong),<br />

in Ariano si fronteggiarono<br />

il campione siciliano ed il<br />

giovane Ortensio Zecchino,<br />

mentre sul campo di Monreale<br />

si sfidarono il campione locale<br />

con il giovane Tonino Maggio<br />

rappresentante <strong>del</strong> tricolle.<br />

Il risultato non fu favorevole per<br />

la squadra di Ariano, che seppe<br />

tener testa alla più forte e più<br />

fortunata squadra siciliana, co-<br />

me titolarono i giornali locali.<br />

Fu presentato anche un ricorso<br />

alla Rai per alcune irregolarità,<br />

ma il risultato finale rimase convalidato.<br />

Ed allora sul “<strong>Corriere</strong> <strong>del</strong>l’Irpinia”<br />

<strong>del</strong> 23 luglio 1960 Andrea<br />

De Vinco pubblicò un articolo<br />

dal titolo “Sfortunata Ariano a<br />

Campanile – Sera” e poi “Gli irpini<br />

si sono battuti con Onore”.<br />

Il giornalista individuò, come<br />

“elemento determinante <strong>del</strong>la<br />

defaillance.. ancora una volta<br />

nella valentia <strong>del</strong>l’avversaria<br />

che di settimana in settimana”<br />

aveva perfezionato “la sua organizzazione<br />

ed acquistarne in<br />

esperienza”.<br />

Non mancò di sottolineare che<br />

Ariano aveva ben figurato al<br />

punto di avere “dato la sensazione<br />

di potere conseguire un<br />

sorprendente exploit contrastando<br />

in modo brillante la vittoria<br />

dei siciliani” e rendendo la gara<br />

“sempre incerta ed equilibrata”.<br />

Così scrisse Carla Angrisani sul settimanale Eva: “Hanno<br />

una simpatica prerogativa i bambini di Ariano Irpino:<br />

sono tutti belli e sanissimi. La saluberrima aria <strong>del</strong>la<br />

cittadina giova particolarmente ai piccoli abitanti, che<br />

sono tutti rosei e paffutelli, da mangiarsi con i baci…”<br />

Come ho sopra riportato, prima<br />

<strong>del</strong>la competizione, la televisione<br />

proiettò un filmato nel quale<br />

vennero presentate immagini<br />

dei vasti e magnifici panorami<br />

che dall’alto di Ariano si aprono<br />

volgendo lo sguardo in ogni direzione<br />

verso le regioni confinanti:<br />

Molise, Abruzzo, Lucania<br />

e Puglia.<br />

E De Vinco, a tal proposito, non<br />

mancò di scrivere “Questo per<br />

noi è stato il lato più interessan-<br />

te <strong>del</strong>la trasmissione. Far conoscere<br />

l’Irpinia agli italiani i quali<br />

sanno solo <strong>del</strong>la sua povertà,<br />

<strong>del</strong>la sua miseria economica;<br />

per questo avremmo preferito<br />

che la Televisione avesse sostato<br />

più a lungo nelle nostre zone,<br />

ad Ariano, nella nostra Irpinia<br />

sempre più bella e suggestiva<br />

proprio lì in quella vallata che è<br />

dato vedere da quassù e dove<br />

pare che il tempo trascorra lentamente<br />

quasi impercettibile”.<br />

Mi piace chiudere questo mio<br />

articolo con la testimonianza<br />

che diede Ortensio Zecchino in<br />

una intervista rilasciata al sempre<br />

compianto avvocato Gerardo<br />

(Geri) D’Alessandro nel 2010<br />

e pubblicata sul giornale<br />

“Com’eravamo 1960- piccolo almanacco<br />

di eventi storico- politici<br />

e di costume”. Ebbene Zecchino<br />

ricordò che proprio nel<br />

1960 aveva vinto il campionato<br />

diocesano di ping-pong nel singolo<br />

e nel doppio in coppia con<br />

Ninfadoro, organizzato dall’Azione<br />

Cattolica tra i rappresentanti<br />

<strong>del</strong>le varie parrocchie cittadine.<br />

Fu gioco forza per gli organizzatori<br />

averlo come rappresentante<br />

in quella memorabile sera <strong>del</strong><br />

1960.<br />

Sul risultato Zecchino ebbe a<br />

rammaricarsi, anche perché non<br />

aveva giocato come soleva fare<br />

da schiacciatore, ovvero “smesciatore”<br />

sempre in attacco, essendo<br />

stato convinto dagli organizzatori<br />

ad essere<br />

più cauto ossia “pallinaro”<br />

, ovvero palleggiare in attesa<br />

<strong>del</strong>l’errore <strong>del</strong>l’avversario.<br />

All’osservazione di Geri che<br />

“quella sconfitta per 11 a 7” ancora<br />

gli bruciava, Zecchino ammise<br />

l’amarezza provata anche<br />

e soprattutto per non avere potuto<br />

dare il suo pieno contributo<br />

alla causa <strong>del</strong>la sua città.<br />

Le foto riportate sono tratte<br />

dai giornali citati<br />

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