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Edizione del 09/06/2013 - Corriere

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CORRI R<br />

Domenica 9 giugno <strong>2013</strong><br />

Vittime di una battaglia aerea<br />

A Pratola Serra il punto d’impatto di un bimotore <strong>del</strong>l’aviazione statunitense caduto durante la seconda guerra<br />

mondiale mitragliato dalla caccia italo-tedesca Le testimonianze, i morti. Era il ventisette agosto <strong>del</strong> 1943<br />

MATTEO PIERRO<br />

La localizzazione di questo abbattimento<br />

si deve alla costanza di Andrea<br />

Fiore nel ricercare notizie e<br />

testimoni di un evento <strong>del</strong> quale<br />

aveva tanto sentito parlare da<br />

bambino. Utili informazioni sono<br />

pervenute da suo cugino Fiorenzo Capone il<br />

quale assisté a quanto accadde quel 27 agosto<br />

1943. Egli ricorda di aver visto un grosso bimotore<br />

americano inseguito e mitragliato dalla<br />

caccia italo-tedesca. Ad un certo punto dall’aereo<br />

si lanciarono alcuni membri <strong>del</strong>l’equipaggio<br />

mentre il velivolo finiva la sua corsa fracassandosi<br />

nei pressi di Pratola Serra e uccidendo<br />

due suoi amici d’infanzia. Lo stesso<br />

evento è stato descritto da Vincenzo Cannaviello<br />

nel suo volume sull’Irpinia durante la seconda<br />

guerra mondiale.<br />

Egli annotò: “Pratola Serra ebbe essa pure i<br />

suoi spettacoli tragici. Il 27 agosto ’43 non lungi<br />

dal Comune durante un conflitto aereo, poco<br />

dopo mezzogiorno, nostri velivoli da caccia<br />

abbatterono un bimotore americano che precipitava<br />

avvolto da orrende fiamme nella località<br />

‘Foreste’. Dell’equipaggio composto da 5 aviatori,<br />

solo 3 lanciatisi col paracadute furono catturati.<br />

Uno, il sottotenente Ruppelt A. Ellis, degli<br />

Stati Uniti, venne arrestato subito sul posto<br />

<strong>del</strong>l’atterraggio; un altro, Remi T. Deloucke fu<br />

raggiunto poco dopo da Carabinieri nella frazione<br />

Montaperto <strong>del</strong> Comune di Montemiletto;<br />

il terzo in contrada Serra <strong>del</strong>lo stesso Comune<br />

cadde nelle mani di militari germanici,<br />

di passaggio, i quali probabilmente lo portarono<br />

verso Foggia. Addosso a ciascuno dei due<br />

aviatori catturati dai nostri Carabinieri, furono<br />

trovati notevole quantità di monete italiane e<br />

straniere, cartine topografiche <strong>del</strong>l’Italia, bussola<br />

e perfino, su uno di essi, una coroncina ed<br />

un libretto di salmi religiosi. Sul luogo <strong>del</strong> disastro<br />

furono poi raccolti apparecchi, paracadute,<br />

una radio trasmittente, una pistola lanciarazzi<br />

e diversi oggetti di uso militare. Degli<br />

altri due piloti non restavano che misere ossa<br />

carbonizzate frammiste ai residui <strong>del</strong> bimotore<br />

distrutto. Se il crollo di questo non danneggiò<br />

le prossime case coloniche, provocò la morte<br />

di contadinelli, che si trovavano sul posto: il<br />

ragazzo Pasquale Alfieri e la giovanetta Angela<br />

Alfieri. Durante l’abbattimento <strong>del</strong>l’aereo i<br />

poveretti erano corsi a ripararsi sotto un vicino<br />

albero; ma vennero raggiunti ed avviluppati<br />

con tanta violenza dalle fiamme <strong>del</strong> velivolo,<br />

da non trovare scampo. Per le gravissime<br />

ustioni il giorno successivo essi decedettero,<br />

c’è da immaginare fra quali atroci torture!”.<br />

Com'è nostra consuetudine abbiamo cercato<br />

un riscontro sul terreno a quello che ci era stato<br />

riferito e che avevamo letto. Condotti da Fiorenzo<br />

ci siamo recati nel punto dove egli ricordava<br />

si era schiantato il velivolo ferendo a morte<br />

i suoi due amici. Grazie anche alla cortese<br />

disponibilità <strong>del</strong> proprietario <strong>del</strong> fondo, Valentino<br />

Tranfaglia, abbiamo potuto eseguire una<br />

ricerca con l’ausilio dei metal detector e fin da<br />

subito sono apparsi numerosi frammenti d’alluminio<br />

tipici di un crash site che hanno confermato<br />

quanto appurato fino a quel momento.<br />

Ulteriori ricerche ci hanno permesso di apprendere<br />

che la mattina <strong>del</strong> 27 agosto 1943 una<br />

formazione di 36 B-25 <strong>del</strong> 310° Bomber Group<br />

decollò dall’aeroporto di Menzel Timeme in<br />

Tunisia con l’obiettivo di colpire la città di Benevento<br />

per interrompere le linee di comunicazione<br />

che la attraversavano. La rotta prevedeva<br />

di sorvolare il Mediterraneo e di entrare<br />

sul territorio italiano a nord di Napoli, virare a<br />

destra per colpire Benevento e poi proseguire<br />

nell’interno <strong>del</strong>l’Irpinia per sbucare di nuovo<br />

sul mare fra Battipaglia ed Eboli. L’obiettivo<br />

venne duramente colpito e i rapporti parlano<br />

LA DOMENICA DEL CORRIERE<br />

I Salerno Air Finders sono una costola <strong>del</strong>l'Associazione<br />

SALERNO 1943 nata nel 2007<br />

grazie all’impegno di un gruppo di amici appassionati<br />

di storia locale. Nel corso <strong>del</strong> tempo<br />

i suoi volontari hanno ricostruito le storie<br />

di decine di militari di terra e di aria che persero<br />

la vita nei pressi di Salerno. L'Associazione,<br />

infatti, si occupa anche di preservare<br />

la memoria degli aviatori che durante gli anni<br />

<strong>del</strong>la seconda guerra mondiale precipitarono<br />

con i loro aerei in Campania e nelle regioni<br />

limitrofe. Finora i SALERNO AIR FIN-<br />

DERS hanno rintracciato i punti d’impatto di<br />

25 aerei e riportato alla luce le vicende di decine<br />

di aviatori.<br />

L'Associazione non ha finalità di lucro, è apolitica,<br />

apartitica e ripudia la guerra come mezzo<br />

di risoluzione <strong>del</strong>le controversie tra i popoli. Gli scopi<br />

statutari sono la raccolta, catalogazione, conservazione,<br />

il restauro, ma soprattutto la condivisione<br />

di tutto il materiale bellico e non, inerente al<br />

secondo conflitto mondiale, che ebbe come scenario<br />

di guerra Salerno e la sua provincia. Lungi dal<br />

desidero di esaltare il secondo conflitto mondiale<br />

o semplicemente collezionare materiale bellico, i<br />

soci di SALERNO 1943 vogliono far conoscere alle<br />

nuove generazioni che la guerra significa dolore e<br />

morte. Basti pensare alle famiglie di coloro che vi<br />

persero la vita, all'ansia che<br />

STORIE DI GUERRA<br />

La rotta seguita dai bombardieri statunitensi il 27 agosto 1943 Alcuni dei frammenti <strong>del</strong> motore <strong>del</strong> B-25 rinvenuti sul luogo <strong>del</strong>l'impatto<br />

Angela Alfieri<br />

La rotta seguita dai bombardieri statunitensi il 27 agosto 1943<br />

madri, mogli, figli, genitori, fratelli e sorelle provarono<br />

vedendo partire i loro cari e allo strazio che<br />

dovettero subire quando appresero che molti di loro<br />

non sarebbero più tornati. Essi sperano, ricostruendo<br />

le storie di tante giovani vite spezzate dalla<br />

guerra, di perpetuare la memoria <strong>del</strong>le vittime<br />

e di ricordare alle nuove generazioni quegli infausti<br />

anni affinchè simili eventi non abbiano a ripetersi.<br />

Nel corso degli anni il materiale recuperato<br />

dai volontari è stato esposto presso enti, istituzioni,<br />

scuole ed altri luoghi pubblici. In ogni occasione<br />

sia la preparazione che la visita <strong>del</strong>le esposi-<br />

28<br />

<strong>del</strong>la distruzione <strong>del</strong>lo snodo ferroviario insieme<br />

ad una locomotiva e ad alcuni vagoni e <strong>del</strong>l’interruzione<br />

<strong>del</strong>le strade che intersecavano il<br />

centro sannita.<br />

Come riferiscono le relazioni <strong>del</strong>l’aviazione statunitense<br />

la reazione avversaria fu dura e veemente<br />

sia prima che dopo il bombardamento.<br />

Gli americani riferirono di essere stati attaccati<br />

da circa 50 velivoli nemici fra i quali individuarono<br />

Messerschimitt 1<strong>09</strong>, Focke Wulf 190,<br />

Macchi 202, Reggiane 2001 e un enigmatico P-<br />

40 ostile con la colorazione mimetica nordafricana.<br />

Al momento non è dato sapere se si trattasse<br />

effettivamente di un aereo statunitense<br />

catturato dalle truppe <strong>del</strong>l’Asse ed utilizzato<br />

contro gli americani onde poter contare sul fattore<br />

sorpresa oppure sia stata semplicemente<br />

una svista degli aviatori durante le concitate fasi<br />

<strong>del</strong> combattimento. Essi vantarono l’abbattimento<br />

di 18 velivoli nemici. L’aviazione italo-tedesca<br />

riuscì invece ad abbattere 3 bombardieri,<br />

tutti <strong>del</strong> 379° Bomber Squadron, fra i<br />

quali quello pilotato dal sottotenente Ruppelt.<br />

Il suo equipaggio era composto dal sottotenente<br />

Remi T. DeLouche Jr. e dai sergenti<br />

Nathan B. Snyder, James R. Grimm e Edward<br />

Thomas Joseph. Riacquistata la libertà quando<br />

il suo campo di prigionia venne liberato dai<br />

suoi connazionali Ellis A. Ruppelt informò le<br />

autorità in relazione alla scomparsa di due uomini<br />

<strong>del</strong> suo velivolo e cioè i sergenti Snyder e<br />

Joseph. Nella sua lettera datata 18 ottobre 1945<br />

affermò che tutti riuscirono a lanciarsi dal velivolo<br />

prima che si abbattesse al suolo e che<br />

Giovanni Giordano, prete a Pratola Serra, gli<br />

aveva scritto per comunicargli che Nathan B.<br />

Snyder era stato ucciso dai tedeschi presenti in<br />

zona.<br />

Egli non fu l’unica vittima di quel giorno. Oltre<br />

agli aviatori deceduti durante i combattimenti<br />

aerei, vi furono le tante vittime <strong>del</strong> bombardamento<br />

<strong>del</strong> capoluogo sannita e i giovani<br />

Angela e Pasquale Alfieri il cui unico torto fu<br />

quello di trovarsi nel posto sbagliato al momento<br />

sbagliato.<br />

I valorosi Salerno Air Finders<br />

I ricercatori: Matteo Ragone, Fiorenzo Capone, Andrea Fiore,<br />

Luigi Fortunato e Gigino Vitolo<br />

zioni sono state totalmente gratuite. Migliaia di<br />

persone, fra le quali numerose scolaresche, hanno<br />

visitato gli allestimenti esprimendo il loro<br />

apprezzamento per il lavoro svolto e restando<br />

notevolmente impressionate dai cimeli esposti.<br />

Nel marzo <strong>del</strong> <strong>2013</strong> l’Associazione ha ricevuto<br />

un importante riconoscimento dalla sezione <strong>del</strong><br />

Dipartimento <strong>del</strong>la Difesa degli Stati Uniti d'America,<br />

il Defense Prisoner of War - Missing Personnel<br />

Office (DPMO), che si occupa di rintracciare<br />

i militari statunitensi dispersi in guerra. I<br />

volontari hanno fattivamente collaborato alla<br />

ricerca dei resti di due aviatori americani precipitati<br />

nel salernitano e sono diventati il referente<br />

per il DPMO per le ricerche di altri dispersi<br />

nel sud Italia. Chi volesse avere un’idea <strong>del</strong>la<br />

quantità e <strong>del</strong>la tipologia degli oggetti recuperati<br />

dai volontari di SALERNO 1943 può visitare la<br />

mostra SCHEGGE DI STORIA da essi allestita insieme<br />

all'Archivio di Stato di Salerno, in piazza Abate<br />

Conforti 7. L'esposizione sarà visitabile fino<br />

al 31 dicembre. L'ingresso è libero. L'Associazione<br />

desidera anche informare che sono benvenute le<br />

segnalazioni di crash aerei o di luoghi in cui ci sono<br />

stati combattimenti come pure il conferimento<br />

di materiale e documentazione su quei giorni di<br />

guerra. Chi volesse contattarli può farlo mediante<br />

il tel 347 51 78 529 oppure via email redazione@1943saler-

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