news notizie Italy cedes top ranking in organics L’Italia perde la leadership del biologico Italy’s organics industry is in good shape and back on the growth track with a 10.4% upswing in certified acreage in 2009, putting the overall total at 1,106,684 hectares. Thus, while Italy has ceded the leader’s sceptre in Europe to Spain, it retains its crown if we consider crop acreage alone without woodlands and pasturage. The number of organic growers and processors in Italy currently stands at 48,509, 40,462 of whom treat organics alone. Compared to the year before, this figure shows a slip of 2.3%, although the number of processors posted a 3.5% rise. Most of the country’s organic acreage and its certified farms Organic growing at La Colombaia. Una coltivazione biologica all’azienda La Colombaia. Produce, 30-35% ends up as refuse in world’s South Ortofrutta, nel Sud del mondo il 30-35% finisce tra i rifiuti A recent survey by India’s Institute of Packaging found that 30-35% of the fruit and vegetables the country grows are discarded after harvest due to inefficient distribution services, including poor management of logistics and cold stores. The UN’s FAO also reported a similar figure for Sub-Saharan Africa. Notable in this regard too is the fact that 12% of the foods end up in the refuse bin in an advanced economy like the US. (DV) 4 <strong>Fresh</strong> <strong>Point</strong> <strong>Magazine</strong> n.10 – october/ottobre 2010 are found in the southern regions of Sicily, Apulia, Basilicata and Calabria, in that order, whereas the northern ones of Emilia Romagna and Lombardy host most of the organic processing plants. (DV) <strong>Il</strong> biologico italiano gode di buona salute e torna a crescere: nel 2009 si è avuto un aumento delle superfici certificate pari al 10,4% e la superficie complessiva a colture biologiche raggiunge così 1.106.684 ettari. L’Italia ha perso la palma di nazione leader nel biologico in Europa (a favore della Spagna) ma mantiene il primato se si considerano le superfici coltivate e si escludono i boschi e pascoli. Gli operatori del biologico in Italia sono 48.509 di cui 40.462 esclusivamente dediti al bio. Rispetto all’anno precedente vi è una riduzione complessiva del numero degli operatori pari a 2,3%, si deve però osservare un aumento (+3,5%) degli operatori trasformatori. Nelle regioni del Sud Italia (Sicilia, Puglia, Basilicata e Calabria nell’ordine) è concentrata la maggior parte degli ettari coltivati con metodo biologico, come anche delle aziende certificate. A Nord, e in particolare in Emilia Romagna e Lombardia, vi è il maggior numero di aziende di trasformazione. (DC) Secondo una recente indagine effettuata dall’Istituto Indiano per il packaging (Lip) il 30-35% della frutta e degli ortaggi prodotti in India finisce nei rifiuti dopo la raccolta per carenze nel settore distributivo e assenza di una corretta gestione della logistica, per esempio della catena del freddo. La Fao denuncia una percentuale simile anche per l’Africa Sub-Sahariana. Anche in paesi evoluti come gli Usa lo scarto di cibo è calcolato nel 12% di tutti i rifiuti. <strong>Fresh</strong>-cut holding its own in Spain In Spagna tiene la IV gamma Despite the continuing damage the effects of the recession are wreaking on Spain’s economy, consumers continue to spend for fresh-cut produce, keeping the trade on the upswing. According to the National Afhorla industry association, retail receipts of ready-to-eat produce items rose 8% on the year over the first ten months of 2010. Current industry estimates put total fresh-cut turnover at €200 million. Note that as in other countries, including Italy, industry receipts remain largely stable even if volumes show hesitant rises. (DV) Nonostante la crisi economica stia duramente colpendo l’economia spagnola il consumo di prodotti di quarta gamma appare ancora in aumento. Secondo l’organismo spagnolo di settore, Afhorla, in Spagna nei primi sei mesi del 2010 vi è stato un aumento delle vendite al dettaglio di ortofrutticoli pronti per il consumo pari all’8% rispetto allo stesso periodo del 2009. In totale, in Spagna si stima una vendita di prodotti della quarta gamma pari a 200 milioni di euro. Come in altri paesi europei (compresa l’Italia) si nota come i fatturati del settore siano stabili pur con aumenti dei volumi esitati.