i ricorsi elettorali e la recente giurisprudenza della v sezione del ...

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$P~UTlLA\ - Camera dei Deputati$

— 128 — chese, Novelli e. del. Giunta provinciale amministrativa di Alessandria, in Giusi, amm.y 1913, pag. 617; 26 marzo 1915, n. 135, Grasso ed altri e. del. Consiglio provinciale Catania, in Giusi, amm., 1915, pag. 202; 14 maggio 1915, n. 220, De Angelis e. Balsamo, in Gitisi. amm*> p. 251). È tuttavia da fare al riguardo qualche riserva. Può accadere che l'indebita iscrizione nelle liste sia l'esponente d'un preordinato sistema di frodi, il quale abbia trovato poi ulteriore svolgimento ed epilogo nelle operazioni elettorali. In tal caso, ad illustrare l'accusa di broglio, essa ben può essere dedotta alla V Sezione. E ciò, in più riscontri, ha riconosciuto quel Collegio, pur escludendo, per speciali circostanze di fatto, che nelle specie sottoposte al suo esame fossero da ravvisare indizi di frode nell'irregolare formazione delle liste (confr. decisione 26 marzo 1915, n. 135 ora citata e 12 febbraio 1915, n. 31, Monti e. Angrisani, in Gitisi, amm., 1915, pag. 81). - Anche più severa è stata la Sezione per quanto attiene all'assegnazione delle sedi. Pure questa è mansione che compete alle commis- * sioni elettorali, che fa parte della procedura di formazione delle liste e che quindi si sottrae al controllo della V Sezione. Accade sovente che, indette le elezioni e notificate ai pubblico le sedi delle singole Sezioni, si presenti la necessità di mutarne alcuna o perchè divenuta indisponibile o perchè rivelatasi inadatta. Provvede all'uopo la Commissione provinciale su proposta di quella comunale, a mente dell'articolo 54 del T. U. Su tale variazione, gli elettori non hanno avuto possibilità di produrre gravame prima delle elezioni. Essa deve essere stata proposta nei cinque giorni dalla date della pubblicazione del manifesto di convocazione degli elettori e resa a questi nota con manifesto da affiggerei nelle ore antimeridiane del giorno precedente la votazione. Talvolta se n'è formato oggetto di doglianza alla V Sezione. Ma quel Collegio, accertata l'osservanza delle norme ora ricordate, ha ritenuto non ammissibile siffatte censura (decisione 25 maggio 1915, n. 251> Fiorilli e. Franchi, in GiuM. amm.j 1915, pag. 387). Ed in genere ha sempre giudicato inammissibile qualunque reclamo, che attenga alla formazione delle sezioni ed alla determina- di controlli e gravami, esauriti i quali su tele oggetto si forma come un giudicato, onde deriva che legittimamente sieno ammessi a votare quanti sì trovino iscritti. * L'elezione — dispone infatti l'art, 58 del T. XL cui fa poi riscontro Fari. 70 ~~* si fa unicamente dogli elettori iscritti nella Usta permanente*- In teli sensi, fu sempre costante la giurisprudenza; la quale escluse che, in sede di operazioni elettorali, potesse il seggio correggere gli errori contenuti nelle liste o rifiutarsi dal far votare elettori, che resultassero appartenenti a corpi militarizzati o che fossero stati dichiarati falliti. Confr. decisione 15 dicembre 1911, n. o23, Ber* tone e. Salvatine, in Giu«*f. ammiri., 1911» pag. 466; T> luglio 1912, n. 33if Ruotolo e* Nunziante, in Giusi, ammiri.* 1912, pag. 211 e 212.
— 129 — " , zione dei luoghi di riunione. Veramente al riguardo le legge prescrive una procedura speciale. In prima sede, provvedono le commissioni comunali ed in secondo grado, quelle provinciali (art. 53 T. U.)* Non vi ha ricorso alla Corte di Appello ; e ciò appare giusto, trattandosi di materia che non rientra nella capacità elettorale (elettorato od eleggibilità) ed anche perchè sovente il ricorso riescirebbe, per difetto di tempo, materialmente impossibile. È del pari giustificato che, d'ordinario, non si ammetta il ricorso alla V, dappoiché d'ordinario non si tratta di provvedimento noverabile tra le operazioni elettorali. Ma non sempre è così. Talvolta la Commissione elettorale nella sua deliberazione si è limitata a designare la località ed il fabbricato in cui dovrà avvenire la riunione, pur quando in unico fabbricato sieno riunite più sezioni. E spesso, sulla base di tale deliberazione non è possibile accertare se i locali a tale uopo destinati rispondano alle esigenze dell'art. 54 del T. U., dovendosi in essi praticare a suo tempo gli adattamenti del caso. Anzi, magari solo per difetto di questi, potrebbero non riescire quei locali rispondenti alle prescrizioni di legge. In simili ipotesi, non pare si possa contestare l'ammissibilità di doglianze alla V Sezione, principalmente perchè si tratta di irregolarità manifestatesi nella preparazione delle sale adibite per le elezioni e quindi attinenti alle operazioni elettorali. Fu detto che d'innanzi alla V Sezione sono deducibili le irregolarità relative alla seconda fase della procedura elettorale. Interessa quindi precisare gli atti, con i quali questa si inizia e quelli con i quali si esaurisce* Non è certo da credere che essa consti solo delle operazioni riguardanti la votazione, lo scrutinio e la proclamazione. Invece degli atti che la precedono ne rimangono estranei unicamente quelli relativi alla formazione delle liste ed alla distribuzione delle sezioni Infatti, la V Sezione ha dimostrato di ritenere ammissibili le doglianze riferentisi alla pubblicazione del manifesto per la convocazione dei comizi e di quello notificante i mutamenti deliberati dei luoghi-di riunione, alla distribuzione dei certificati elettorali e dei loro duplicati, alla nomina degli scrutatori, alla regolare costituzione del seggio (confr. decisione 20 gennaio 101f>, n. 15, Agresta e Gentile, in Giust. amm.f 11)15, pag. 111; decisione Grasso ed altri e. Consiglio provinciale di Catania, 26 marzo 1015, n. 135, in Giust. owm., 1015, pag. 202 e 23 luglio 1015, n. 317; 10 giugno 10Ì5, rie. Spinelli) (1). (1) Su taìo oggetto, anche nella giurisprudenza meno recente, sì rinvengono B "ern»azioni numerose e concordi. Così fu ritenuto impugnabile la regolarità del ma- tfir. di fòr* PttkbL — Parie 1. — 9.
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