i ricorsi elettorali e la recente giurisprudenza della v sezione del ...

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- 152 — zione specialmente essenziale, in modo che solo dalla sua partecipazione tutte le operazioni del seggio deducono giuridica efficacia e pubblica fede. La "V Sezione ha avuto occasione di affermare, che, a torto, si suole ragguagliare la funzione del segretario rispetto al seggio elettorale a quella del cancelliere rispetto alla magistratura,. cui è adetto (decisione 6 luglio 1915, n. 304, Biondi e. Girardi). Vi è un atto, il processo verbale, di cui la legge esplicitamente disporne che sia redatto dal segretario (art. 63 capoverso ultimo) e che sia . firmato, per la sua validità, dal segretario stesso oltre che dal presidente (art. 82 prima parte). E ben si intende che, normalmente, le funzioni di cancelleria debbano essere compiute tutte dal segretario; ma la sua presenza non sempre è indispensabile ad integrare il seggio, al pari di quella del presidente o vice-presidente, siccome chiaramente si evince dal disposto del su riferito art. 65. La legge tollera che, durante le operazioni elettorali, il seggio funzioni con soli tre membri, purché fra essi sia sempre il presidente od il vice-presidente; ma ciò tollera solo come fatto occasionale e temporaneo. A rigore, quante volte un componente l'ufficio si allontani, si dovrebbe prenderne nota in verbale. Ma l'omissione di questa formalità non sempre si può ritenere dia luogo a nullità, perchè non sempre occorre che si debba far constare del modo in cui si trova costituito l'ufficio. Quando invece la legge prescrive che determinate ^ formalità sieno adempiute dall'ufficio, perchè l'omessa partecipa-zione di alcuno dei componenti di questo non infici tale formalità, necessito che la sua assenza resulti giustificata dal verbale. Così la V Sezione ha ritenuto-a proposito della sottoscrizione della nota di identificazione, siccome vedremo a suo luogo (§ 24). Di tutto ciò che compie il seggio deve far constare nel verbale, la cui natura giuridica e conseguente efficacia probatoria esaminammo a suo luogo (§ 8). In esso, devono trovarsi inserite le decisioni motivate, con cui l'ufficio ha l'obbligo di pronunziarsi su tutte la proteste elevate. Questo obbligo ha per altro dei limiti dettati dal buon senso, non potendosi certo ammettere, che debba il seggio prendere in esame proteste fatte a voce in numero indefinito, a solo scopo defaticatorio od ostnizionistico. Naturalmente è materia questa da giudicare secondo le circostanze del caso. Ricordiamo, ad es., che la Sezione V ha ritenuto, che i seggi hanno l'obbligo di pronunziarsi con decisioni motivate da inserirsi in verbale solo sulle proteste riguardanti irregolarità delle operazioni da essi compiute, e non anche su quelle relative a violenze anteriori al giorno della votazione (decisione 14 maggio 1915, n. 217, Dal Conte e. Baldassarre).
— 153 — § 17. — La sala elettorale dev'essere preparata secondo alcune norme particolarmente determinate dalla legge. Fra l'altro, questa prescrive l'affissione di determinati stampati. Al riguardo, di recente, la V Sezione ha avuto a riconoscere che la disposizione, di cui all'art. 67 capoverso, per la quale nella sala delle elezioni devono essere affisse le liste del consiglieri da surrogare e quelle dei consiglieri che rimangono in ufficio, si riferisce al caso di elezioni suppletive e che perciò l'omissione di tale formalità non si può elevare a motivo di nullità quando si tratti di elezione generale (decisione 12 marzo 1915, n. 100, Angerosa e. Consiglio provinciale di Napoli, in Giust. nmm., 1915, pag. 187), Più importanti sono le norme riguardanti la cabina destinata all'espressione del voto, che la legge amministrativa (art, 76 T. U.) ha mutuate dalla politica (art. 70 T. U. citato). Non sono mancate doglianze davanti la V Sezione a ciò relative, attinenti alla conformazione ed alla ubicazione delle cabine rispetto al tavolo del seggio 'ed alle finestre. Naturalmente &i trattava di questioni di fatto, da risolvere a seconda delle circostanze della specie. Tuttavia la V Sezione ha ritenuto in genere: l.° che non sono ammissibili reclami relativi alla regolarità delle cabine non preceduti da accertamenti compiuti durante la votazione o, quanto meno, da proteste fatte inserire in verbale; 2.° che le disposizioni sulle cabine sancite dall'art. 70 della legge elettorale politica non hanno, come dimostrano i termini in cui sono concepite, carattere rigorosamente tassativo* Esse vanno osservate compatibilmente con le condizioni di fatto della sale adibite per Je elezioni ; purché, ad ogni modo, si garantisca la libertà e la segretezza del voto (decisione 28 maggio 1915, n. 251, Fiorilli e. Franchi). § 18. — Della votazione, poi, è tra le formalità più essenziali la identificazione del votante; la quale dev'essere espressamente e specìficamente compiuta proprio nel modo prescritto dalla legge. Il voto'-'di elettore non identificato o non regolarmente identificato è fiuUo. Né a legittimarlo, giova assumere — come talvolta è stato fatto — che l'elettore era noto non al solo scrutatore identificante, Ma a tutto il seggio; dappoiché la legge non presume mai la notorietà ?d in ogni caso richiede che dell'identificazione avvenuta si faccia constare e si assuma la responsabilità mercè l'apposizione di una firma. La legge vigente ha fuse in una la lista per l'identificazione e quella per l'accertamento del numero dei votanti. Tuttavia ha lasciato distinto le due operazioni, che devono resultare in due colonne separate. Non si può escludere che, solo per ignoranza, lo scrutatore \
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