i ricorsi elettorali e la recente giurisprudenza della v sezione del ...

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paternità era stata nelle schede designata: Il Consiglio comunale
corresse Terrore, integrando le schede con le resultanze della organizzazione
e propaganda, che avevano preceduto le elezioni; ma la
Giunta provinciale amministrativa riformò la sua decisione. Il difensóre
dei ricorrenti davanti la V Sezione, credette di confortare
il suo assunto col parere di diversi professori di diritto pubblico
da lui provocato. E sostanzialmente dedusse: 1.° che, in ispecie dopo
l'allargamento del suffragio, gli elettori sono chiamati con la votazione,
piuttosto che a scegliere dei candidati, a scegliere fra i candidati;
dappoiché è materialmente impossibile che sia eletto e cioè
consegua migliaia di voti un non candidato; 2.° che non si può
disconoscere che il legislatore ha dato importanza all'elemento della
notorietà della candidatura per identificare i candidati onorati di
voti, avendo ristretto le indicazioni da usarsi per designare i singoli
candidati proprio quando, con l'allargamento del suffragio, più frequenti
diventavano le omonimie; 3.° che, giusta l'art;-78, essenziale
nelle schede è solo l'indicazione del nome e cognome, mentre le altre
sono facoltative. L'esatta indicazione del nome e cognome non può
quindi rimanere inficiata dall'errore incorso in elementi facoltativi.
Infatti essa da sola sarebbe certo bastata a far attribuire senz'altro
i voti ai candidati noti; 4.° che è principio di generale applicazione
nell'ordinamento giuridico quello che la volontà vera debba sempre
prevalere alla sua manifestazione. E non vi hanno motivi per disconoscerlo
in materia elettorale, qu'ando si ricordi che, nelle elezioni
politiche, tale principio venne sempre ammesso senza discussione, interpretandosi
caratteri che altrimenti sarebbero stati illeggibili e scritture
erronee per omissione o sostituzione? di lettere sulla base della
notorietà della candidatura. Soccorre all'uopo, anche in linea di analogia,
il disposto degli art. 1131 cod. civ. e 3 delle disposizioni preliminari;
5.° che quindi tutto si riduce ad una mera quaestio fatti anzi
volxnitatis, il cui esito non può essere dubbio se si tratti dell'elezione
di candidati compresi in una lista di blocco.
In realtà, la questione si riduce sempre all'ammessibilità della
integrazione della volontà del corpo elettorale con elementi ndn. manifestati
dall'elettore, all'atto della votazione, nella scheda. Sostanzialmente
non diversa è quella, che fra breve esamineremo, della
correggibilità dell'errore, pel quale delle schede vennero immesse
*n urna diversa da quella cui erano destinate, in caso di elezioni comunali
e provinciali contemporanee. Sull'oggetto, la Sezione V e
venuta sempre più chiarendo il suo pensiero, ispirandosi a principi
rigorosi, sebbene non proprio assoluti; i quali sono i seguenti. La
eie/ione è frutto di una manifestazione di volontà formale, che si