i ricorsi elettorali e la recente giurisprudenza della v sezione del ...

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rcntesi alla sostituzione per opzione, di cui facemmo cenno e tratteremo
in appresso (§ 26), nonché in ordine al provvedimento col quale
il prefetto si era sostituito alla Giunta provinciale amministrativa
nel disporre l'avocazione governata dall'art. 322 del T. U. e di cui
anche ci riserviamo di trattare a mo luogo (§ 11).
Invece è stato ritenuto, che il decreto col quale il prefetto, come
presidente della Giunta provinciale amministrativa, fissa l'udienza
in cui dovrà essere discusso un ricorso elettorale, pur riferendosi all'esercizio
della giurisdizione, non è atto giurisdizionale e non può
quindi spiegare efficacia sui diritti che formano oggetto della controversia.
Di conseguenza, non è direttamente impugnabile davanti
la V Sezione del Consiglio di Stato, dovendo, ove occorre, giudicarne,
anzitutto la G. P. A., cui si riferisce (decisione 1 ottobre 1915, n. 314,
Ciuffi contro Montigiani ed altri),
Non essendo la V Sezione giudice di primo grado, non sono ammissibili
d'innanzi ad essa domande nuove (decisione 11 giugno 1915,
n. 266, Luchetti-Garbini; decisione 28 maggio 1915, n. 233, Bonino
e. del Cons. prov. di Cuneo, in Giusi, amm., 1915, pag. 405). Inoltre
è stato disputato se per la prima volta d'innanzi le giurisdizioni elettorali
possa dedursi la nullità di alcune schede non denunziata ne
al seggio né all'adunanza dei presidenti. Sull'oggetto, la V Sezione si
è lasciata guidare dalla considerazione che, secondo il sistema introdotto
dalla legge vigente, la possibilità di sorveglianza sulle operazioni
elettorali da parte dell'elettore è limitata alla Sezione, nella quale
trovasi scritto, dappoiché unicamente nella sala di questa è ammesso
ad entrare (art. 69 del T.-U.)- Perciò, normalmente, egli non ha modo
di controllare la regolarità delle schede delle altre sezioni, e deve essere
ammesso ad impugnarle quando ha la possibilità di esaminarle
{decisione 19 giugno 1915, rie. Spinelli. Confr. anche decisione 17 dicembre
1915, n. 466, Rosina e. Giglia).
L'efficacia dell'impugnativa non si limita poi materialmente
ali atto impugnato, ma si estende a quelli che ne costituiscono un
necessario presupposto come a quelli che ne conseguono. Così è stato
ritenuto che, impugnandosi le operazioni elettorali, si impugnano
anche le decisioni date dai seggi senza che occorrano sul riguardo specifici
reclami (decisione 25 maggio 1915, n. 250, Prospero e. Girardi
e ^cndrini), e che, impugnata la decisione della Giunta provinciale
amministrativa in materia elettorale, non è necessario impugnare
anche il decreto prefettizio che indisse l'elezione (1).
U) Decisione lo dicembre 1011, n. 533, Bertone e. Salvatane», in Giunt. ammin.,
'MI, pag/4ff3.
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