â² AIR WATER LIFE RESPECT - Tech Plus
â² AIR WATER LIFE RESPECT - Tech Plus
â² AIR WATER LIFE RESPECT - Tech Plus
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
ATTUALITÀ<br />
Acqua potabile<br />
a minor contenuto<br />
di deuterio<br />
L’Unione Europea<br />
non è ancora<br />
una “società del riciclo”<br />
Un gruppo di scienziati<br />
cinesi hanno sviluppato un metodo<br />
meno costoso e più ecologico per<br />
la produzione di acqua potabile a ridotto<br />
contenuto di deuterio. Il lavoro è stato<br />
pubblicato sul bisettimanale di ACS,<br />
Industrial & Engineering Chemistry Research.<br />
L’acqua naturale, spiegano Changgong<br />
Meng e Feng Huang, autori della ricerca,<br />
è ampiamente conosciuta come H 2<br />
O ma<br />
in realtà è una miscela di H 2<br />
O e di piccole<br />
quantità di D 2<br />
O - circa 150 parti per milione<br />
(ppm), o qualche goccia di D 2<br />
O in ogni<br />
litro d’acqua. L’acqua a minor contenuto<br />
di deuterio di solito contiene circa 125<br />
ppm. Il deuterio, che ha come simbolo<br />
una “D” è un isotopo dell’idrogeno ed è<br />
spesso denominato “idrogeno pesante”.<br />
Gli autori citano varie fonti della letteratura<br />
scientica che mostrano come l’acqua<br />
contenente elevati livelli di deuterio, può<br />
avere effetti negativi sulla salute degli<br />
animali e delle piante, mentre quella<br />
impoverita di deuterio può essere utile<br />
nel trattamento di alcune patologie. I<br />
metodi attuali per rimuovere il deuterio<br />
dall’acqua tendono ad essere costosi,<br />
inefcienti o dannosi per l’ambiente.<br />
I ricercatori hanno descritto un nuovo<br />
metodo che aiuta a superare questi<br />
problemi e che potrebbe essere la base per<br />
la prima produzione su scala industriale<br />
dell’acqua impoverita di deuterio.<br />
Si tratta di un catalizzatore in platino che<br />
elimina rapidamente e in modo efciente<br />
il deuterio dall’acqua utilizzando una<br />
combinazione di temperature calde e<br />
fredde. Nei test di laboratorio, la nuova<br />
tecnica ha ridotto la quantità di deuterio in<br />
acqua da circa 145 a 125 parti per milione.<br />
L’acqua risultante è potabile e, secondo<br />
gli scienziati, potrebbe essere prodotta<br />
in grandi quantità a basso costo.<br />
La Commissione<br />
europea ha pubblicato<br />
una relazione sui<br />
risultati ottenuti dagli Stati<br />
membri nella prevenzione e nel<br />
riciclo dei ri uti. Secondo quanto<br />
affermato dalla relazione, la<br />
produzione complessiva di ri uti<br />
è tendenzialmente in aumento<br />
(nel migliore dei casi, in via di<br />
stabilizzazione) nella maggior<br />
parte degli Stati membri, ma ad<br />
un ritmo più lento della crescita<br />
economica. Negli ultimi dieci<br />
anni, la produzione di ri uti<br />
urbani si è stabilizzata su circa<br />
524 kg pro-capite all’anno,<br />
sebbene nello stesso periodo<br />
i consumi domestici siano<br />
aumentati mediamente del 16%.<br />
Per ridurre la quantità di ri uti<br />
prodotti, in valore assoluto, si<br />
potrebbe pertanto fare di più. Il<br />
25% del cibo acquistato dalle<br />
famiglie europee, per esempio,<br />
nisce nella spazzatura. Si<br />
potrebbe evitare di gettar via<br />
circa il 60% di questi ri uti,<br />
con un risparmio dell’ordine di<br />
500 euro all’anno per famiglia<br />
(Wrap, www.wrap.org.uk).<br />
Esistono enormi differenze tra<br />
uno Stato membro e l’altro.<br />
I tassi di riciclo variano da<br />
pochi punti percentuali ad un<br />
massimo del 70%. In alcuni<br />
paesi lo smaltimento in discarica<br />
è virtualmente scomparso,<br />
in altri più del 90% dei ri uti<br />
viene ancora interrato. Gli<br />
obiettivi dell’UE in materia<br />
di raccolta e riciclo possono<br />
essere notevolmente migliorati<br />
incoraggiando l’introduzione<br />
di una combinazione degli<br />
strumenti economici e normativi<br />
utilizzati dagli Stati membri che<br />
registrano i risultati migliori. Per<br />
promuovere maggiormente il<br />
riciclo, inoltre, occorre rendere<br />
più coerenti la progettazione<br />
dei prodotti e le politiche in<br />
materia di ri uti. La relazione,<br />
inoltre, insiste sulla necessità<br />
di compiere sforzi continui per<br />
migliorare il coinvolgimento<br />
dei soggetti interessati e<br />
sensibilizzare i cittadini. I ri uti<br />
sono ancora al centro del 20%<br />
circa di tutti i procedimenti<br />
d’infrazione in materia di diritto<br />
ambientale. Come dimostrato dai<br />
recenti avvenimenti in Ungheria<br />
e in Italia, la piena attuazione<br />
delle norme in materia di<br />
ri uti è vitale per la tutela<br />
dell’ambiente e della salute.<br />
La nuova direttiva quadro sui<br />
ri uti, che avrebbe dovuto essere<br />
recepita entro il 12 dicembre<br />
2010, non è stata ancora<br />
trasposta negli ordinamenti<br />
nazionali in molti paesi dell’UE.<br />
La nuova direttiva aggiorna<br />
e sempli ca il nostro modo di<br />
concepire la politica in materia<br />
di ri uti, ispirandola al concetto<br />
del “ciclo di vita”. Introduce<br />
una gerarchia vincolante a<br />
seconda del tipo di ri uti,<br />
stabilendo un ordine di priorità<br />
per il loro trattamento.<br />
Antepone la prevenzione al<br />
riutilizzo, al riciclo e alle altre<br />
modalità di recupero, relegando<br />
in fondo alla scala sistemi di<br />
smaltimento quali la messa<br />
in discarica. Obbliga in ne gli<br />
Stati membri ad ammodernare<br />
i loro piani di gestione dei<br />
ri uti e a predisporre appositi<br />
programmi di prevenzione entro<br />
il 2013, nonché a riciclare il<br />
50% dei ri uti urbani e il 70%<br />
dei ri uti da costruzione e<br />
demolizione entro il 2020.<br />
24 n.1 marzo 2011<br />
⊳<br />
precedente successiva prima pagina stampa cerca