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milano - PambiancoNews

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portraits<br />

STESSO LOOK, STESSA AFFIDABILITÀ<br />

Se da un lato la storia di Rolex è segnata<br />

dalla continua ricerca di novità e innovazioni<br />

tecnologiche, dall’altro lato la<br />

maison si è sempre mostrata conservatrice<br />

nelle forme. Tuttavia, è forse proprio<br />

questo connubio tra innovazione tecnica<br />

e continuità – e quindi forte riconoscibilità<br />

– estetica, insieme a una strategia<br />

di comunicazione volta ad associare il<br />

marchio a dei “numeri uno”, ad aver fatto<br />

il successo di Rolex.<br />

Al polso, un Rolex gratifica gli appassionati<br />

di orologeria, che da sempre ne riconoscono<br />

la qualità e resistenza. “A differenza<br />

di altri marchi che alla più piccola incuria<br />

o colpo si fermano, soprattutto gli ultrapiatti,<br />

Rolex ha un’estrema affidabilità<br />

con la minima manutenzione - afferma<br />

Mazzariol -. Orologi di 50-60 anni fa si<br />

possono tranquillamente indossare ancora<br />

oggi”. E anche altri aspetti, come la<br />

capacità produttiva e il prezzo, non sono<br />

da trascurare. “Gli orologi di Rolex sono<br />

divenuti leggendari perché non si rompono<br />

– afferma Augusto Veroni, firma<br />

specializzata nelle lancette per Rcs –. Nel<br />

passato gli orologi si guastavano molto<br />

spesso, e la prima ragione era il fatto che<br />

non fossero impermeabili. Rolex non solo<br />

ha inventato la cassa Oyster, ma soprattutto<br />

è riuscita a industrializzare la produzione<br />

e portarla avanti con qualità costante<br />

e continue innovazioni che hanno permesso<br />

di ridurre i costi e aumentare la<br />

capacità produttiva”. Secondo Veroni, la<br />

produzione oggi si aggira tra 800mila e un<br />

milione di pezzi contro i 20-30mila della<br />

maggior parte degli altri player dell’alta<br />

orologeria e i prezzi, in proporzione<br />

alle prestazioni, sono relativamente bassi.<br />

“Solo da cinque anni a questa parte - prosegue<br />

- alcuni marchi sono riusciti a competere<br />

ad armi pari a livello di tenuta dei<br />

movimenti e industrializzazione, primo<br />

tra tutti Omega. Ma ci vorrà del tempo<br />

perché recuperino la distanza anche storica”.<br />

Allo stesso tempo, la scelta di avere una<br />

forte riconoscibilità dei prodotti e di associarli<br />

a eventi e “ambasciatori”, testimonial<br />

di successo, da Helmut Newton ed<br />

Eric Clapton a Roger Federer, ha reso il<br />

marchio uno status symbol.<br />

Questo cocktail di elementi ha portato<br />

Rolex a essere per dimensioni tra i<br />

maggiori brand del lusso mondiale. Gli<br />

analisti della svizzera Vontobel Research<br />

hanno stimato un fatturato complessivo<br />

di 4 miliardi di franchi (circa 3,3 miliardi<br />

di euro) nel 2011. A differenza di altri<br />

top brand del lusso, però, il 100% di questo<br />

giro d’affari proviene dagli orologi,<br />

visto che Rolex non ha mai diversificato<br />

l’offerta nella gioielleria o in accessori.<br />

Sempre secondo Vontobel, inoltre, Rolex<br />

detiene una quota dell’11,4% del mercato<br />

mondiale delle lancette, al terzo posto<br />

dopo Swatch Group (17%) e Richemont<br />

(14,7%). Questi ultimi, tuttavia, operano<br />

con molti marchi mentre Rolex ha in<br />

aggiunta solo Tudor, il quale negli ultimi<br />

anni sta acquisendo una sempre maggiore<br />

autonomia, ma si stima rappresenti oggi<br />

il 10% del fatturato. Considerando poi le<br />

quote di mercato dei singoli brand, Rolex<br />

è in testa, seguito da Cartier e Omega.<br />

E la maison ginevrina è al primo posto<br />

anche nella classifica del World Watch<br />

Report 2012 sulla domanda di segnatempo<br />

di lusso a livello globale. Il gap con<br />

Omega, da tre anni al secondo gradino<br />

del podio, sta però rapidamente diminuendo,<br />

dagli 8,4 punti percentuali del<br />

2009 è passato a 2,3 punti. Ciò si spiega<br />

col fatto che Omega sta incrementando<br />

la sua quota di mercato in Cina (che per<br />

la prima volta nel 2012 ha scavalcato gli<br />

Usa al primo posto per la domanda di alta<br />

orologeria) mentre Rolex ha guadagnato<br />

posizioni nei mercati occidentali definiti<br />

“stagnanti”. Un segnale da non sottovalutare<br />

per gli sviluppi futuri del marchio<br />

anche se, ha affermato il direttore marketing<br />

di Rolex Italia, Elena Rusinenti<br />

“Rolex non ha mai spinto troppo sui mercati<br />

emergenti. Cina, Russia, Brasile sono<br />

certo Paesi promettenti, ma siamo sempre<br />

stati ben bilanciati con i nostri storici mercati<br />

di riferimento”.<br />

1931<br />

Oyster Perpetual<br />

1931<br />

Datejust<br />

1945<br />

Explorer<br />

1953<br />

Cosmograph Daytona<br />

1963<br />

38 pambianco magazine 7 maggio 2013

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