milano - PambiancoNews
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DOSSIER ARREDO<br />
Leopold Cavalli<br />
Lorenzo Porro<br />
zione del Salone del Mobile ha deciso di<br />
rileggere i propri prodotti più che produrne<br />
di nuovi. “A volte succede che certi<br />
pezzi storici di un’azienda non siano più<br />
in produzione, nonostante siano ancora<br />
dei veri e propri punti di riferimento<br />
per gli addetti ai lavori. Per evitare che<br />
vengano ingiustamente dimenticati, per<br />
quest’anno abbiamo scelto di ridare luce<br />
ai nostri gioielli più belli”, ha affermato<br />
Lorenzo Porro, presidente dell’azienda<br />
brianzola. Anche per Giorgetti il Salone<br />
non è stato altro che l’ultima di una lunga<br />
serie di occasioni per ribadire il dna del<br />
marchio tramite nuove ispirazioni di<br />
design in linea con l’anima del brand.<br />
Dalla tradizione sono stati ripresi l’utilizzo<br />
del legno massello, le trasparenze<br />
del vetro tese a rappresentare una sorta<br />
di simbiosi tra natura e architettura, e le<br />
tonalità vicine ai colori bruciati.<br />
Viceversa, c’è chi si è proposto al Salone<br />
puntando tutto sulle novità. A partire<br />
dal fatto di essere tornati. A rispolverare<br />
la propria presenza è stata PoltronaFrau<br />
Group che quest’anno si è ripresentata<br />
con tutti i suoi marchi, da Cappellini a<br />
Cassina a PoltronaFrau. Ma c’è anche chi<br />
si è spinto più in là, inventandosi da zero<br />
un brand. È stato il caso di Flou, l’azienda<br />
che ha sorpreso tutti lanciando non un<br />
nuovo complemento d’arredo, ma addirittura<br />
un marchio nuovo di zecca: Natevo,<br />
una serie di mobili dotati di luce integrata.<br />
Era raggiante, quando ne parlava,<br />
Massimiliano Messina, alla guida dell’azienda<br />
di famiglia specializzata in letti e<br />
nata dall’intuizione del padre Rosario,<br />
che alla fine degli anni 70 aveva trasformato<br />
il modo di concepirli. “È una nuova<br />
idea di illuminazione: ad averci ispirati,<br />
sono stati l’architettura e la bellezza dei<br />
monumenti di notte: è una luce emozionale<br />
in grado di creare delle forme”, ha<br />
spiegato Messina a Pambianco Magazine.<br />
Il progetto, che strizza l’occhio all’eco-soste-<br />
Le nuove piattaforme<br />
dove il DESIGN è 2.0<br />
Quelli del design 2.0 dribblano<br />
il modello poco flessibile<br />
dell’azienda accentratrice.<br />
Scompongono le fasi imprenditoriali.<br />
E riescono a rispondere ai bisogni<br />
dei designer emergenti che stentano<br />
a trovare aziende disposte a<br />
riconoscere royalties dignitose; degli<br />
utenti che cercano progetti concreti<br />
a prezzo accessibile; e dei terzisti che<br />
sono rimasti orfani delle commesse<br />
dei grandi brand del design italiano, i<br />
cui volumi si sono inabissati. Slowd,<br />
Formabilio.com e YouTool: tre<br />
piattaforme il cui lancio è avvenuto<br />
non più di un biennio fa, seguito<br />
da un’ovazione online immediata,<br />
con risultati straordinari di social<br />
engagement. Segno che i progetti<br />
parlano un linguaggio necessario.<br />
Slowd, la rivoluzione della fabbrica<br />
diffusa, rende reale il mito del<br />
design a Chilometro Zero. Come<br />
raccontano i due giovani emiliani<br />
ideatori, l’idea vuole mettere in<br />
relazione i designer emergenti, la<br />
qualità delle imprese artigiane e i<br />
clienti finali nel proprio territorio.<br />
La piattaforma, incubata da<br />
Knowbel (e due venture capital<br />
italianissimi sono in fase di<br />
finalizzazione), coinvolge per ora<br />
40 designer, 60 imprese artigiane,<br />
collabora con la Camera Nazionale<br />
dell’Artigianato, e pubblica i progetti<br />
online che vengono prodotti solo<br />
42 pambianco magazine 7 maggio 2013