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Iconologia del cavaliere Cesare Ripa, perugino

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apS<br />

.<br />

.<br />

ICONOLOGIA<br />

Cominciò il Tocta tutto fmorto ,<br />

Io farò primo , e tu farai fecondo .<br />

Di;]} « come •verrò ,<br />

fé tu paienti ,<br />

^lella pietà , che tu per tema fenti<br />

ter , fenza contarne altri moltiflìmi , i quali egregiamente trattarono degli<br />

affetti <strong>del</strong>l' animo , in ordine agli effetti , che producono full' uman corpo.<br />

E' inoltre la pallidezza <strong>del</strong> volto legno di dolore , e di compafTione .<br />

Sì r uno 5 che l' altra concorrono nel foggetto , e nel fine <strong>del</strong>l' Elegia .<br />

Nel foggetto, perchè il Poeta efprime ne' fuoi verfi il dolore, da cui viene<br />

anguiliato ; nel fine , perchè principalmente ricerca di <strong>del</strong>iare in altri<br />

pietà, e compaffione al fuo affanno. Quello effetto d' impallidirfì per pietà<br />

, o per dolore , ed anche per timore [ da cui non va elente , in particolare<br />

chi altri prega a lollevare le lue angolce , ad elfer cioè o confolato<br />

, o aiutato , o elàudito ] fu da Dante Infmu cani, 4. fpiegato nella^<br />

feguentc maniera<br />

Or difcendìam qru^gìiì nel cieco Mondo «<br />

Ed io che <strong>del</strong> color mi fui accorto ^<br />

Che f'Aoli al mio dubbiar effer conforto ?<br />

^d egli a me : /' angofcia <strong>del</strong>le genti ,<br />

Che fon quaggiù , nel njifo mi dipinge<br />

11 Taflb nella fua Gerufalemme . Cant. 4. Siam. i\g. fa dire ad Armida s<br />

Speffo /' ombra materna a me j' ojfria<br />

Tallidd immago , e dolorofa in atto .<br />

.<br />

Giovenale Sat, i. per efprimere un gran dolore dilTe ì<br />

Talleat » ut nudis prefflt qui calcibm anguem .<br />

Il che fu dall'Arioso Cant. 39. St. 32. più copiofamente fpiegato i<br />

J{eflò pallido in faccia , come quello ,<br />

Che 'l piede incauto d' improwifo ha meffo<br />

Sopra il ferpente venenofo , e fello ,<br />

Dal pigro fanno in mezzo /' erbe opprejfoì<br />

Che /paventato , e morto fi ritira ,<br />

Fuggendo quel eh' è pien di tofco , e d' ìm .<br />

Virgilio defcrivendo Didone afflittiffima , e dilpolla a morire dice :<br />

i , , . Tallor fimtil occupat or4 .<br />

^<br />

Il<br />

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