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BRIANZA CLUB<br />

BRIANZA CLUB<br />

Giuseppe Andreoni<br />

La salute s’indossa<br />

Anche l’abbigliamento<br />

“sposa” la tecnologia.<br />

Pensando alle fibre tessili,<br />

ma anche alla salute<br />

di Giovanna Tiraboschi<br />

Bianca o colorata, in ogni caso fresca<br />

e comoda. Il modo più pratico di<br />

vestirsi è indossare una maglietta,<br />

tra non molto anche strumento discreto di<br />

monitoraggio. Non più sensori sulla pelle o<br />

cavi che obbligano a restare immobili, ma<br />

un laboratorio di analisi indossabile, con<br />

l’obiettivo di ottenere non solo diagnosi<br />

precoci, ma anche la gestione di alcune<br />

patologie (per esempio cardiovascolari e<br />

respiratorie) o un supporto a persone anziane<br />

e disabili. Il segreto è nelle fibre tessili<br />

(smart textile), i cui componenti elettronici,<br />

antenne e sensori, rilevano parametri di<br />

base dell’organismo: frequenza cardiaca<br />

e tracciato elettrocardiografico, ritmo del<br />

respiro, temperatura corporea, ossigeno<br />

nel sangue. A idearla è stato Giuseppe<br />

Andreoni, ricercatore di Muggiò, 40 anni e<br />

un ruolo da protagonista al dipartimento di<br />

Bioingegneria elettronica e Informatica dalla<br />

Facoltà del Design del Politecnico di Milano,<br />

responsabile dei laboratori di Campus<br />

Point, un “contenitore” strutturale per la<br />

ricerca che nasce e si sviluppa attraverso<br />

la ricerca stessa. In vista della prossima<br />

realizzazione di un campus universitario del<br />

Politecnico, a Lecco, i laboratori di ricerca<br />

multidisciplinare sono ospitati in veri e propri<br />

container dalle pareti trasparenti: uno spazio<br />

visibile a tutti e da tutti visitabile, finestra<br />

aperta e anche vetrina sulle attività di ricerca.<br />

È un momento importante di aggregazione<br />

e di confronto tra giovani ricercatori e un<br />

esempio di coinvestimento in ricerca e<br />

sviluppo, perché realizzato in collaborazione<br />

con le imprese del territorio che hanno così<br />

nuovi impulsi e opportunità di sviluppo.<br />

Come le è venuta l’idea di realizzare<br />

questa maglia molto speciale?<br />

«Con il mio gruppo stiamo lavorando nel<br />

campo della sensoristica dal 2002. L’idea si<br />

è sviluppata dalla necessità di monitorare<br />

elettronicamente una pluralità di parametri<br />

biologici; per ottenere lo scopo, una via<br />

obbligata ci è sembrata quella di realizzare<br />

qualcosa di indossabile, quindi, di fatto, un<br />

indumento. Certo, la sperimentazione è stata<br />

lunga».<br />

In quale ambito avete effettuato le vostre<br />

sperimentazioni?<br />

«Il dispositivo di monitoraggio è stato<br />

testato in varie situazioni: su giocatori del<br />

campionato di calcio di serie A che l’hanno<br />

indossata in allenamento, su lavoratori edili<br />

per individuare il rischio di infortuni, con gli<br />

Ospedali Riuniti di Bergamo come partner, e<br />

su neonati prematuri in terapia intensiva. Ad<br />

oggi la fase di validazione è conclusa, anche<br />

se a febbraio la sperimentazione si è allargata<br />

al controllo di bimbi non prematuri nelle<br />

prime due ore di vita».<br />

È stato difficile trovare aziende aperte alla<br />

ricerca e alla sperimentazione disposte a<br />

collaborare?<br />

«Per la parte elettronica non ci sono stati<br />

problemi perché abbiamo lavorato in<br />

collaborazione con spin-off del Politecnico<br />

di Milano. La componente elettronica è<br />

fisicamente già realizzata nella sua versione<br />

definitiva: dai sensori miniaturizzati al<br />

dispositivo elettronico che, dopo aver<br />

elaborato e memorizzato i parametri<br />

fisiologici captati, con un sistema di<br />

connessione bluetooth, come quello dei<br />

cellulari, può inviarli a un computer o a un<br />

apparecchio diagnostico in caso di necessità.<br />

Per il lato tessile, invece, abbiamo cercato<br />

partner. Il risultato di questo lavoro è che,<br />

a brevissimo, avremo a disposizione un<br />

prodotto commerciabile». ><br />

Giuseppe Andreoni,<br />

mentre mette a punto<br />

gli ultimi particolari<br />

per procedere ai test<br />

100 N.55<br />

CM<br />

N.55<br />

CM 101

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