Monza Club
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PASSIONI<br />
«I personaggi che mi sono rimasti nel cuore,<br />
incontrandoli tra le pagine dei gialli, sono Philip<br />
Marlowe, Toby Peters, Arkady Renko e Bernie<br />
Gunther. Li nomino senza citarne gli autori<br />
perché sono convinto che un grande personaggio<br />
viva di vita propria e che gli appassionati del<br />
genere li conoscano benissimo. Tranne forse<br />
l’ultimo, che è il protagonista dei romanzi di<br />
Philip Kerr, un autore inglese che purtroppo,<br />
nel nostro paese, non ha avuto il successo che<br />
merita. Di recente mi sono appassionato ai gialli<br />
sui generis scritti da Jasper Fforde, più vicini<br />
a Lewis Carroll che ad Agatha Christie. La sua<br />
protagonista, Thursday Next, vive in uno strano<br />
mondo in cui i personaggi letterari sono vivi<br />
e quindi a Thursday può succedere di dover<br />
indagare sul rapimento di Jane Eyre...».<br />
Tullio Avoledo,<br />
nella sua cittadina<br />
d’origine<br />
Cosa consiglia a chi vuole iniziare a scrivere<br />
un romanzo poliziesco?<br />
«Di seguire l’istinto e di non avere preconcetti.<br />
E di stare attenti, se possibile, a non commettere<br />
l’errore di un blasonatissimo autore americano,<br />
che nel suo nuovo romanzo ha fatto trovare<br />
al suo protagonista in cantina una pistola che<br />
all’inizio del romanzo stava in soffitta. La<br />
plausibilità è importante, in un giallo. Così come<br />
è importante non lasciare niente di irrisolto,<br />
alla fine del racconto tutto deve funzionare alla<br />
perfezione, come in uno di quei meravigliosi<br />
orologi artigianali “grand complication” che ti<br />
calcolano anche le fasi lunari e le maree».<br />
per azzardare giudizi. Diciamo che la Brianza<br />
presenta un tessuto geografico e umano<br />
estremamente variegato e un’economia ricca,<br />
per cui si presta a fornire ambientazioni originali<br />
per un noir. Penso all’Autodromo di <strong>Monza</strong>, ad<br />
esempio. Ci sono poi altre due location che ho<br />
già prenotato, idealmente, per un racconto giallo<br />
ancora da scrivere: Varenna, dove ci riuniremo<br />
a luglio per la nomina dei cinque finalisti, e la<br />
stazione di Arcore. Chissà cosa ne verrà fuori».<br />
108 N.55<br />
CM<br />
Cosa bisogna fare o avere per vincere un<br />
premio come questo?<br />
«Semplice: ottenere i voti della giuria tecnica<br />
e poi di quella popolare. A costo di rischiare<br />
il linciaggio da parte dei miei colleghi della<br />
giuria tecnica, confesso che, come autore, tengo<br />
più al voto della giuria popolare. Una volta, a<br />
un premio, il mio romanzo ha vinto, appunto,<br />
con i voti della giuria popolare, sovvertendo<br />
il giudizio di quella tecnica. Quando il<br />
presentatore, colto di sorpresa, ha chiesto a<br />
uno dei giurati popolari come mai avessero<br />
votato compatti per il mio libro, gli ha risposto<br />
“Oh, bella questa: ma perché è un bel libro!”.<br />
È stato il complimento più bello che abbia mai<br />
ricevuto».<br />
La Brianza ispira il noir?<br />
«Non conosco abbastanza questo territorio<br />
Quali sono i suoi progetti più importanti in<br />
questo momento?<br />
«Sto finendo di scrivere un tecnothriller (credo<br />
che la definizione migliore sia questa) a quattro<br />
mani con Davide “Boosta” Di Leo, il tastierista<br />
dei Subsonica. È un romanzo che ha nel suo<br />
Dna anche il giallo, ma non solo quello. È un<br />
ibrido in cui confluiscono cronaca, fantascienza,<br />
avventura, in un intreccio serrato che dovrebbe<br />
tenere il lettore incatenato alla pagina.<br />
È un esperimento. Viviamo in un tempo in cui<br />
i generi letterari si incrociano, producendo<br />
risultati a volte bizzarri, a volte decisamente<br />
interessanti. Speriamo che il nostro lavoro rientri<br />
in quest’ultima casistica.<br />
Il progetto più immediato, comunque, è riuscire<br />
a leggere in tempo tutti i 57 libri finalisti al<br />
premio Azzeccagarbugli. Un’impresa non da<br />
poco».