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Monza Club

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PASSIONI<br />

106 N.55<br />

CM<br />

Andrea Del Pesco<br />

nel suo studio<br />

e, a fianco, il quadro<br />

“Taxi Castello<br />

Sforzesco Milano”<br />

Premio d’Italia a <strong>Monza</strong>”?<br />

«Avevano visto un articolo dedicato ad una<br />

mia mostra al Bar Carducci di <strong>Monza</strong>, durante<br />

il Gran Premio d’Italia dello scorso anno. Così<br />

in primavera mi hanno contattato e chiesto di<br />

utilizzare i miei dipinti per le loro iniziative».<br />

Come ha scelto l’opera per il manifesto?<br />

«È stata scelta da loro. Rappresenta un’Alfa<br />

Romeo, intitolata “Eroi degli Anni 70”, ritratta<br />

in movimento mentre sfreccia su un rettilineo<br />

circondato da alberi: una caratteristica, quella<br />

dei filari di verde a bordo pista, tipica del<br />

circuito monzese».<br />

Da appassionato di motori, cosa significa per<br />

lei il Gran Premio di <strong>Monza</strong>?<br />

«Mi piace l’alone di mistero che ruota intorno<br />

alla pista. Mi ha sempre colpito: quando ci<br />

si trova nei boschi del Parco, si comincia<br />

a sentire il rombo dei motori e l’odore del<br />

carburante, la pista sembra un obiettivo lontano<br />

da raggiungere, non un semplice circuito in<br />

mezzo ad un deserto, che si può vedere anche<br />

in lontananza. All’Autodromo bisogna arrivare<br />

per gradi; come una conquista da raggiungere<br />

passo dopo passo. Ha un fascino molto<br />

particolare, unico. A riguardo c’è un aneddoto<br />

che mi è rimasto impresso: ci fu un anno in<br />

cui dovettero interrompere una gara perché<br />

cadde un albero sulla pista. Mi colpì per l’idea<br />

di interazione tra la natura e la velocità che<br />

diventa realtà nell’Autodromo».<br />

Che idea si è fatto sul Gran Premio di<br />

Roma?<br />

«Posso capire gli interessi economici e di<br />

pubblico, legati alla voglia di portare le corse<br />

nelle città per rinvigorire l’interesse degli<br />

spettatori e per creare contesti scenografici<br />

particolari. In questo modo, però, si perderebbe<br />

nella qualità delle piste. Tracciati come <strong>Monza</strong><br />

sono storici e mettono maggiormente alla<br />

prova piloti e macchine rispetto ai circuiti<br />

cittadini che non hanno una valenza agonistica<br />

importante come <strong>Monza</strong>, oltre all’innegabile<br />

fascino storico e alla tradizione che non<br />

ammette paragoni».

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