LIBRETTO - Naxos Music Library
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ooklet472.qxd 18/02/2005 14.34 Pagina 10<br />
forse si risente alquanto della stanchezza di un lungo<br />
lavoro. Ad ogni modo, il pubblico applaude e molti si<br />
fermano ancora, calata la tela, a chiamar fuori il maestro.<br />
Anche il poeta, l'egregio Ghislanzoni, ebbe l'applauso<br />
del pubblico".<br />
Sei mesi dopo la prima genovese, l'opera fu data con<br />
discreto successo alla Scala, dove tenne la scena per<br />
quindici sere, sebbene il suo cast fosse qualitativamente<br />
inferiore a quello della prima rappresentazione,<br />
e poi al Teatro Grande di Trieste, ed iniziò a circolare<br />
anche nei teatri di provincia (Piacenza, Modena,<br />
Trento, Ravenna, Bergamo, Voghera, etc.), dove<br />
venne allestita con una certa regolarità fino al 1887.<br />
Dopo un paio di riprese al principio del Novecento, tra<br />
cui una al Politeama Genovese, il Salvator Rosa scomparve<br />
dai teatri italiani, dove ha fatto ritorno solo nell'estate<br />
del 2004, con l'allestimento del Festival di<br />
Martina Franca che viene ora proposto nel nostro CD.<br />
La critica tende in genere a considerare l'uscita di<br />
un'opera dal repertorio come il sintomo più eloquente<br />
e facilmente comprensibile di limiti artistici oggettivi. Il<br />
repertorio corrente oggi nei teatri di tutto il mondo è<br />
tuttavia talmente ridotto da non poter essere più preso<br />
a parametro; perfino capolavori assoluti come il verdiano<br />
Simon Boccanegra, per citare un solo titolo, ne<br />
sono stati per lungo tempo ai margini: e si tace, naturalmente,<br />
dell'opera barocca e delle composizioni di<br />
autori sommi come Haendel e Vivaldi, praticamente<br />
ignorati per i primi tre quarti del Novecento oppure<br />
riproposti in maniera ridicolmente manomessa.<br />
L'uscita di un'opera dal repertorio può essere motivata<br />
da molte ragioni, tra cui, ad esempio, un tipo di<br />
vocalità non più rispondente ai gusti dell'epoca, oppure<br />
l'assenza di pezzi favoriti che la rendano gradita a<br />
tenori e soprani. Salvator Rosa è, nel suo complesso,<br />
un'opera di eccellente qualità, scritta con sapienza e<br />
dovizia di temi da un musicista che ammirava Verdi, e<br />
10<br />
che ad esso sicuramente si ispirava: ma che conosceva<br />
anche, e molto bene, i meccanismi dell'azione<br />
teatrale, la scrittura per le voci ed anche quella per l'orchestra,<br />
cui nel Salvator Rosa viene sempre affidata<br />
una parte rilevante, secondo i dettami del nuovo<br />
gusto. Nulla a che vedere, in ogni caso, con Stefano<br />
Gobatti, cui andò a segno il colpo dei Goti - un'opera<br />
nella quale l'imitazione wagneriana è evidente fin dalle<br />
prime battute del Preludio all'atto primo - ma che subito<br />
dopo rivelò tutti i suoi limiti intellettuali e creativi.<br />
Insieme con Ponchielli, Gomes è uno dei compositori<br />
di opere italiane più interessanti e meno noti di quel<br />
periodo. La conoscenza di questo Salvator Rosa - e, si<br />
spera in futuro, di altre opere - è una tappa importante<br />
per una piena e completa ricostruzione del nostro<br />
secondo Ottocento operistico.<br />
Certo Gomes, come Ponchielli, non arriva a definire<br />
un suo stile completamente alternativo a Verdi, come<br />
invece faranno, una quindicina d'anni dopo, gli alfieri<br />
della Giovane Scuola. Nel Salvator Rosa gli elementi<br />
per così dire decorativi o coloristici, di facile presa sul<br />
pubblico - come ad esempio la già citata canzone<br />
napoletana di Gennariello, Mia peccerella, che si<br />
ascolta nel primo atto e poi al principio del quarto, o<br />
le marce e i cori di soldati e popolani - sono sempre<br />
ricondotti all'interno di una struttura musicale di<br />
impianto molto solido, nella quale le tradizionali forme<br />
chiuse - come nel Verdi maturo - appaiono risolte in un<br />
continuum musicale non immemore delle contemporanee<br />
esperienze francesi e tedesche. Se anche non<br />
possiede la rutilante vena musicale del Guarany -<br />
opera di chiara ispirazione nazionale brasiliana -<br />
Salvator Rosa è un lavoro di grande solidità, che nell'atmosfera<br />
ricorda per molti aspetti il Simon<br />
Boccanegra verdiano e che avvince da subito l'ascoltatore<br />
con pagine di straordinaria efficacia. I concertati,<br />
come ad esempio quello che conclude il secondo