MODULO 2 – ENZIMI CARATTERISTICHE ... - life and fitness
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La quantità totale di ciascun enzima presente nella cellula dipende dalla velocità con cui è sintetizzato e<br />
degradato. In molti casi, entrambi questi processi possono essere selettivamente incrementati o<br />
rallentati, determin<strong>and</strong>o una variazione della concentrazione dell’enzima e quindi della sua attività<br />
catalitica. Esistono molecole, spesso gli stessi substrati di reazioni enzimatiche, che sono in grado di<br />
indurre la sintesi di uno o più enzimi coinvolti nel loro metabolismo: si utilizza in questi casi il termine di<br />
induttore, ed inducibili sono gli enzimi la cui espressione viene così regolata. Si distinguono dagli enzimi<br />
costitutivi, le cui concentrazioni cellulari non dipendono dalla presenza di induttori. L’esempio classico di<br />
enzima inducibile è la Gal-1, necessario per il metabolismo del galattosio nei lieviti: l’enzima viene<br />
prodotto solo in presenza di galattosio nel terreno di coltura. L’induzione enzimatica è un processo che<br />
avviene anche nelle cellule di mammifero. Esiste inoltre anche la possibilità opposta: un metabolita<br />
appena prodotto da una via enzimatica agisca da repressore nei confronti di uno o più enzimi della stessa<br />
via metabolica blocc<strong>and</strong>o quindi l’ulteriore sintesi. Questo meccanismo viene anche definito repressione<br />
retrograda da prodotto. Entrambi i meccanismi si esplicano attraverso la regolazione dei processi<br />
trascrizionali o traduzionali di specifici enzimi.<br />
Se la regolazione dell’espressione e quindi della sintesi enzimatica è un meccanismo di regolazione ben<br />
noto e caratterizzato, si deve ricordare che esiste anche la possibilità che la concentrazione di un enzima<br />
venga modificata alter<strong>and</strong>o la stabilità dell’enzima stesso, ovvero la velocità con cui viene degradato. Il<br />
ricambio delle proteine cellulari è un processo ben caratterizzato: ciascuna proteina ha un tempo di<br />
emivita definito. La stabilità di un enzima può dipendere da fattori diversi, quali: l’interazione con metalli,<br />
l’interazione con coenzimi, l’interazione con altre molecole e modifiche covalenti che possono<br />
modificarne la conformazione e renderlo quindi più suscettibile ai processi degradativi.<br />
Esistono enzimi (ad esempio l’arginasi epatica) la cui concentrazione può essere regolata da modifiche<br />
della stabilità proteica, ovvero della suscettibilità alla degradazione.<br />
La regolazione della concentrazione enzimatica tramite variazioni della sintesi e/o della degradazione è<br />
un meccanismo efficace ma piuttosto lento, che generalmente sottende adattamenti a lungo termine. Gli<br />
adeguamenti cellulari a rapidi cambiamenti dell’ambiente esterno sono più spesso mediati da<br />
modificazioni istantanee, ma transitorie, della capacità catalitica degli enzimi. Questo tipo di regolazione si<br />
esplica attraverso tre modalità diverse (1) la regolazione allosterica (2) la regolazione tramite modifiche<br />
covalenti (3) la regolazione proteolitica.