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Geriatria 2009 Vol. XXI; n. 2 <strong>Marzo</strong>/<strong>Aprile</strong> 47<br />
AI LETTORI<br />
LE SOCIETÀ<br />
SCIENTIFICHE<br />
E LA<br />
PROGRAMMAZIONE<br />
Prof. Massimo Palleschi<br />
Carissimi,<br />
La capacità di pro g r a m m a re è una grande risorsa, anche a livello individuale.<br />
Personalmente non saprei vivere senza fare programmi, pur rendendomi<br />
conto che avanzando l’età sia preferibile non privilegiare progetti quinquennali<br />
o decennali.<br />
L’esigenza di una pianificazione diventa indispensabile, quando ci riferiamo<br />
ad un ente o ad un’associazione scientifica, come nel nostro caso.<br />
La necessità di una programmazione a lunga scadenza dipende dagli obiettivi<br />
più o meno ambiziosi di una società scientifica. Ad esempio se l’obiettivo<br />
della nostra società fosse quello di far istituire un numero di Unità<br />
Operative di Geriatria nel territorio nazionale molto superiore all’attuale e<br />
di valorizzare questi reparti, è evidente che si tratta di iniziative impegnative<br />
che richiedono fiducia nell’utilità e specificità della nostra disciplina, una<br />
buona dose di sacrificio, costanza, capacità <strong>org</strong>anizzativa, conoscenze nel<br />
mondo politico.<br />
Un settore nel quale io ritengo sia necessaria una pianificazione è quello<br />
relativo alla promozione delle attività delle sezioni regionali.<br />
Questa era già stata un’idea prevalente e ricorrente dell’ex Vice Presidente,<br />
dott. Sergio Semeraro, ma vi ho prestato ulteriore attenzione da quando ho<br />
ricevuto l’incarico, insieme al dott. Antonello Colameo, di stimolare e di<br />
coordinare l’attività delle sezioni regionali.<br />
Un aspetto essenziale è quello di far recepire che gli obiettivi delle sezioni<br />
siano i seguenti:<br />
– Promuovere, con le iniziative più opportune, la cultura e la prassi geriatrica<br />
nella propria regione.<br />
– Promuovere la crescita delle iscrizioni alla S.I.G.Os. dei Geriatri della propria<br />
regione.<br />
– Tenere presente, quando si <strong>org</strong>anizza un convegno regionale, che il successo<br />
non è rappresentato tanto dalla cospicua presenza di medici, quanto<br />
più specificamente dalla partecipazione dei Geriatri della regione e dell’entità<br />
di nuove iscrizioni alla S.I.G.Os., verificatesi in quella occasione.<br />
– Promuovere, al di là di ogni manifestazione congressuale, 4-5 incontri<br />
all’anno tra i consiglieri della sezione, rivolti esclusivamente alla discussione<br />
sulle più utili iniziative da intraprendere, senza essere in alcun<br />
modo inibiti dall’eventuale diserzione di consiglieri, poco impegnati.<br />
– Promuovere la partecipazione del maggior numero possibile di geriatri<br />
della regione alle due principali manifestazioni congressuali della<br />
S.I.G.Os.: il Congresso Nazionale e il Seminario Nazionale.<br />
– Cercare di dare impulso alla corretta gestione del “censimento geriatrico”<br />
della sezione: regolare corresponsione della quota sociale annuale, invio<br />
alla segreteria centrale dell’<strong>org</strong>anico dell’unità operativa e dei cambi di<br />
residenza, ecc.<br />
Questo esempio di programmazione, riguardante nel caso specifico la vita<br />
e gli obiettivi delle sezioni regionali, si presta forse a dimostrare quanto sia<br />
impegnativa la pianificazione di misure che amplifichino le prospettive<br />
della nostra disciplina e, più in particolare, l’operato della nostra<br />
Associazione di Geriatri Ospedalieri.<br />
D e s i d e ro fare un altro esempio che non ha lo scopo di analizzare quello che<br />
può essere realizzato operativamente dalla S.I.G.Os., essendo questo compito