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78 Geriatria 2009 Vol. XXI; n. 2 <strong>Marzo</strong>/<strong>Aprile</strong><br />
Delta Gap < 0–1: acidosi metabolica + alcalosi<br />
respiratoria.<br />
A l t ro valore diff e renziale utilizzabile nella<br />
diagnostica dei disturbi acido-base è il “gap<br />
o s m o l a re”, ovvero la diff e renza espressa in<br />
mOsm/Kg tra osmolarità attuale e osmolarità<br />
normale (270-290 mOsm/Kg) che in condizioni<br />
normali è minore di 10 mOsm/Kg. Un aumento<br />
del gap osmolare deve far sospettare una intossicazione<br />
da sostanze a basso peso molecolare (<<br />
150 daltons), quali la paraldeide, l’etilenglicole,<br />
l’etanolo, il metanolo, l’isopropanolo e l’acetone.<br />
Il concetto di DELTA GAP anionico appena<br />
esposto corrisponde in sostanza al concetto di<br />
bicarbonati “standard” (SBC), ovvero normalizzati<br />
ad una pCO 2 di 40 mmHg e presenti nelle<br />
comuni “strisce” di EGA (v. Tab. 5).<br />
Una valutazione dei SBC permette di identificare<br />
disturbi acido-base misti.<br />
Qualsiasi considerazione delle turbe acidobase<br />
in ambito clinico non può prescindere da<br />
una conoscenza delle conseguenze negative della<br />
acidosi/acidemia e della alcalosi/alcalemia su<br />
vari <strong>org</strong>ani ed apparati; nelle 2 tabelle che seguono<br />
riportiamo le alterazioni <strong>org</strong>anico funzionali<br />
connesse ai disturbi citati (v. Tabb. 6 e 7).<br />
Una valutazione generale degli aspetti clinici<br />
caratteristici di acidemia ed alcalemia risulta di fondamentale<br />
utilità per l’impostazione diagnostica<br />
che generalmente segue il riscontro EGA ed impegna<br />
il clinico in tempi necessariamente brevi, talvolta<br />
in assenza di contributi anamnestici eff i c a c i .<br />
L’insufficienza renale determina acidosi metabolica<br />
quando il volume di filtrato glomerulare<br />
scende sotto 20 ml/minuto. L’acidosi è causata<br />
principalmente dalla incapacità dei reni di eliminare<br />
completamente il carico giornaliero di H +<br />
(sotto forma di NH 4 ) ed in parte alla diminuzione<br />
dell’escrezione dei fosfati (acidità titolabile) e del<br />
riassorbimento di bicarbonati.<br />
La ridotta escrezione di ioni ammonio è causata<br />
principalmente dal ridotto numero di nefroni<br />
funzionanti nonché, a causa del danno renale; alla<br />
Tab. 6 – Principali alterazioni<br />
connesse a condizioni di acidemia<br />
Cardiovascolari<br />
• Compromissione della contrattilità cardiaca<br />
• Dilatazione arteriolare, venocostrizione e centralizzazione<br />
del volume ematico<br />
• Incremento della resistenza vascolare polmonare<br />
• Riduzione di gittata cardiaca, pressione arteriosa<br />
sistemica e flusso epato-renale<br />
• Aumentata suscettibilità ad aritmie da rientro<br />
e ad episodi di FV<br />
• Ridotta responsività alle catecolamine<br />
Respiratorie<br />
• Iperventilazione<br />
• Ridotta efficienza dei muscoli respiratori e conseguente<br />
fatica respiratoria<br />
• Dispnea<br />
Metaboliche<br />
• Incremento delle esigenze metaboliche<br />
• Insulino resistenza<br />
• Inibita glicolisi anaerobica<br />
• Ridotta sintesi di ATP<br />
• Iperpotassiemia<br />
• Incremento del catabolismo proteico<br />
Cerebrali<br />
• Ridotto metabolismo e regolazione del volume<br />
cellulare<br />
• Ridotta vigilanza e coma<br />
riduzione della formazione di NH 3 a livello<br />
midollare.<br />
In situazioni di insufficienza renale acuta, il<br />
carico acido viene tamponato primariamente dal<br />
bicarbonato con conseguente progressiva riduzione<br />
giornaliera della bicarbonatemia.<br />
Considerando che i reni secernono una quantità<br />
di 1 mEq/Kg/die di acidi non volatili, in condizioni<br />
di grave compromissione della funzione<br />
Tab. 5