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Marzo - Aprile - Sigot.org

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48 Geriatria 2009 Vol. XXI; n. 2 <strong>Marzo</strong>/<strong>Aprile</strong><br />

del Presidente, del Consiglio Direttivo e dell’Assemblea dei Soci, ma solo di<br />

e s p r i m e re meglio l’utilità e allo stesso tempo l’impegno e la difficoltà di piani<br />

p rogrammatici per lo sviluppo e la cultura della prassi geriatrica.<br />

Mi riferisco alla promozione di corsi di Geriatria presso gli Ordini dei<br />

Medici di tutto il territorio nazionale.<br />

L’idea mi venne in mente molti anni fa, quando da Presidente della Società<br />

fui invitato dal dott. Gabriele Sarti, allora aiuto geriatra dell’Ospedale<br />

Sant’Orsola Malpighi, ed anche Consigliere dell’Ordine dei Medici di<br />

Bologna, ad un Corso di Geriatria <strong>org</strong>anizzato dall’Ordine dei Medici di<br />

quella città.<br />

Fu un corso molto ben condotto e stimolante ed anche un ottimo mezzo per<br />

far comprendere e meglio apprezzare la nostra disciplina. Io ne fui così<br />

entusiasta da essere indotto a proporre a un nostro Consiglio Direttivo che<br />

ogni Consigliere della S.I.G.Os. si rendesse promotore di <strong>org</strong>anizzare un<br />

corso di Geriatria presso l’Ordine dei Medici della sua città. Il suggerimento<br />

fu giudicato valido, ma come purtroppo si verifica non infrequentemente,<br />

mancò quella forza propulsiva necessaria per trasformare il progetto in<br />

un preciso piano operativo.<br />

Da allora mi sono chiesto molte volte che evoluzione avrebbe avuto la<br />

Geriatria, se tutti e quindici i consiglieri, da 20 anni a questa parte, avessero<br />

avuto l’intenzione e fossero riusciti a promuovere un corso di Geriatria<br />

presso l’Ordine dei Medici della loro città.<br />

Una risposta precisa, ovviamente, non sono in grado di fornirla.<br />

Il mio ottimismo mi porta a ritenere che ricadute positive si sarebbero<br />

comunque verificate.<br />

Tenendo presente questo orientamento, ho cercato di promuovere, abbastanza<br />

recentemente, questo piano, circoscrivendolo alla mia realtà, cioè<br />

presso la mia città.<br />

Segnalo qui di seguito i tre corsi svolti presso l’Ordine dei Medici di Roma.<br />

1. “Linee Guida nell’Assistenza Domiciliare all’Anziano. Attualità e<br />

Prospettive” 21 Settembre – 10 Ottobre 2006<br />

2. ”Guida al trattamento ed alla gestione del malato anziano in ospedale e<br />

nel territorio. Una sfida della Sanità del Terzo Millennio” 5–9 Dicembre<br />

2007<br />

3. “Dall’intensa attività assistenziale all’accanimento terapeutico nelle condizioni<br />

critiche del paziente anziano” 22 <strong>Aprile</strong> – 13 Maggio 2009<br />

Vorrei soffermarmi brevemente su quest’ultimo corso perché si presta bene<br />

a considerazioni sia sull’evoluzione e gli obiettivi della S.I.G.Os., sia sulle<br />

capacità <strong>org</strong>anizzative necessarie ad una Società scientifica.<br />

Io sono stato indotto a promuovere un corso del genere da una grande<br />

preoccupazione che nutrivo e che ho ancora adesso: la diffusa tendenza a<br />

ritenere che non sia opportuno continuare a curare persone la cui vita,<br />

piena di sofferenze, sia senza prospettive ed anzi destinata a concludersi a<br />

breve scadenza.<br />

Ritengo questa concezione molto discutibile sul piano etico, oltre ad essere<br />

potenzialmente disastrosa in ambito geriatrico.<br />

Ora tutti questi rilievi hanno fatto da volano ad alcune mie piccole iniziative<br />

che hanno dato un significato più ampio al corso stesso: presentazione<br />

di un documento all’Ordine dei Medici di Roma, elaborazione di un lavoro<br />

su analogo tema sulla nostra Rivista, discussione nel merito con diversi<br />

colleghi, in particolare con i Relatori del corso, richiesta di pareri ad esperti<br />

comprendenti anche un magistrato, ecc.<br />

Dopo questi due esempi, non vorrei abusare troppo della vostra attenzione<br />

e piuttosto vorrei concludere con qualche altra considerazione generale<br />

sulla utilità della programmazione.<br />

Sono dell’opinione che dobbiamo tener presente che l’uomo propone e Dio<br />

dispone, per cui programmare in continuazione eventi che non dipendono<br />

dalla nostra volontà può essere poco saggio. È pur vero però che molti progetti,<br />

anche quelli riguardanti le società scientifiche, per avere qualche pos-

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