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72 Geriatria 2009 Vol. XXI; n. 2 <strong>Marzo</strong>/<strong>Aprile</strong><br />
ma di mobilizzare il paziente sulla carrozzina”,<br />
la maggioranza indicava lo stato di salute (45%),<br />
il 30% riteneva corretto che le ruote siano bloccate,<br />
il 5% indicava lo stato di coscienza e il 20% non<br />
sapeva fornire una risposta adeguata.<br />
Durante le cure igieniche fornite all’anziano, il<br />
95% dichiarava di utilizzare i guanti; nell’esecuzione<br />
del bagno al letto e specificatamente alla<br />
domanda “Da che zona del corpo ha inizio la procedura”,<br />
la maggior prevalenza, il 55%, indicava<br />
il viso, il 20% gli arti inferiori, il 15% la zona perianale,<br />
un 10% non sapeva rispondere.<br />
Più della metà delle intervistate mostrava lacune<br />
importanti, in relazione ad argomenti critici<br />
come la gestione del paziente anziano con incontinenza<br />
urinaria e portatore di stomie. Alla domanda<br />
“Quante volte deve essere pulita la zona peristomale”,<br />
la metà dei casi manifestava totale<br />
assenza di conoscenze sull’argomento (Fig. 6).<br />
Al quesito “Il paziente portatore di stomie<br />
deve assumere pochi liquidi nelle 24 ore”, il 70%<br />
non sapeva rispondere.<br />
Nella scelta dei presidi da utilizzare, per l’igiene<br />
della zona peristomale, il 35% indicava acqua,<br />
sapone e cotone idrofilo, il 30% acqua, sapone<br />
neutro e garze, il 20% acqua calda di rubinetto o<br />
spugna pulita e il restante 15% individuava come<br />
materiale da utilizzare il latte detergente.<br />
In riferimento all’incontinenza urinaria, soltanto<br />
il 35% era in grado di dare una risposta<br />
accettabile, a differenza del restante 65% che non<br />
ne conosceva il significato.<br />
Alla domanda “Cosa significa intolleranza al<br />
latte”, il 35% ha fornito una risposta adeguata,<br />
mentre il 65% non ne conosceva il significato.<br />
Nella gestione del paziente confuso e agitato, le<br />
c a rers incluse nello studio dimostravano di possed<br />
e re buone conoscenze a riguardo. Infatti, al quesito<br />
“Come si gestisce un soggetto anziano agitato”,<br />
il 45% dichiarava di aff ro n t a re la situazione con<br />
calma cercando di capire le motivazioni, mentre il<br />
40% cercava di arrivare ad una soluzione attraverso<br />
una corretta comunicazione verbale. Il 10% riferiva<br />
di non saper gestire questa circostanza e soltanto il<br />
restante 5% riferiva di rimpro v e r a re l’assistito.<br />
Il 60% delle carers incluse nello studio riferiva<br />
di ricevere quotidianamente informazioni dagli<br />
operatori durante l’accesso a domicilio. Nonostante<br />
il fatto che i professionisti dell’ADI forniscano<br />
consigli utili per migliorare l’assistenza del<br />
paziente anziano a domicilio, il 65% delle badanti<br />
esprimeva il desiderio e la reale necessità di<br />
essere più informato (Fig. 7).<br />
DISCUSSIONE<br />
Per quanto l’indagine sia stata condotta su di<br />
un campione contenuto, i risultati riflettono i dati<br />
p resenti in letteratura in relazione a malattie presenti<br />
nell’anziano e la tipologia di interventi assistenziali<br />
che le carers quotidianamente svolgono<br />
( 11). Le malattie neuro-degenerative e quelle<br />
vascolari sono presenti nell’80% degli anziani fragili<br />
e l’attività principale che le badanti svolgono è<br />
di tipo assistenziale (42). L’igiene, la gestione dell’alimentazione,<br />
la mobilizzazione, la re s p o n s a b i-<br />
lità della preparazione e somministrazione della<br />
terapia e la vigilanza, fanno risaltare la tipologia di<br />
cura che le badanti aff rontano quotidianamente a<br />
domicilio. Oltre a queste attività, peculiarità della<br />
c rescente industria dell’accudimento, la figura<br />
della badante, risorsa spesso invisibile, che viene<br />
formata sul campo, senza supervisione degli “addetti<br />
ai lavori”, svolge per un 40% interventi complessi,<br />
come: medicazioni di lesioni da decubito,<br />
gestione di gastrostomia endoscopica perc u t a n e a<br />
(PEG) e di pazienti portatori di tracheotomia che<br />
necessitano di aspirazioni continue (43).<br />
Fig. 6.<br />
Fig. 7.