Numero 1 - IPASVI - Roma
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Così descritto possiamo parlare di sistema<br />
complesso che è diverso dal sistema complicato.<br />
I sistemi complessi si posizionano in uno<br />
stato vitale tra ordine e disordine, in parte<br />
statico ed in parte caotico in un delicato<br />
equilibrio “sull’orlo del caos” dove, un<br />
gran numero di piccole perturbazioni e un<br />
piccolo numero di grandi perturbazioni,<br />
mediante distruzione, genero discontinuità,<br />
creazione, innovazione. 3 Troppo ordine<br />
causa morte per fossilizzazione, troppo disordine<br />
causa morte per disintegrazione.<br />
L’intero non è uguale alla somma delle<br />
parti (se così fosse parleremo di sistema<br />
lineare); l’Organizzazione Sanitaria è qualcosa<br />
di più e può essere qualcosa di meno;<br />
il meno è riferito ai vincoli che il sistema ha,<br />
vincoli legati alla legislazione, all’economia,<br />
etici che, pur essendo necessari alla<br />
sua stessa vita, vanno a reprimere potenzialità.<br />
Il più della somma delle parti è riferito<br />
all’interazione degli elementi che portano<br />
alla nascita di “qualità”, non deducibili<br />
logicamente.<br />
Si può definire quindi che le organizzazioni<br />
sono complesse poiché hanno le seguenti<br />
caratteristiche:<br />
• Accentrate funzionano attraverso interazioni<br />
spontanee fra gruppi ed individui;<br />
• Policentriche hanno “punti” decentrati<br />
che organizzano e controllano;<br />
• Centrali possiedono un centro decisionale<br />
di comando.<br />
Il “sistema salute” non può essere valutato<br />
con una visione “riduzionalistica” (comprendere<br />
il tutto valutando la qualità delle<br />
parti) o “olistica” (ignorare le parti per<br />
comprendere il tutto) la sua valutazione va<br />
fatta prendendo in esame contemporaneamente<br />
il tutto e le parti, le parti e il tutto.<br />
Il prodotto offerto agli utenti di una<br />
Organizzazione Sanitaria è la “salute”, lo<br />
stesso bene è necessario per la sopravvivenza<br />
e per il proseguo del ciclo produttivo<br />
all’organizzazione stessa.<br />
La causa genera l’effetto che, a sua volta,<br />
retroagisce sulla causa in una relazione circolare<br />
che si auto-alimenta.<br />
Ne deriva:<br />
• Un processo sociale ad anello chiuso il<br />
cui prodotto ritorna in maniera casuale<br />
all’organizzazione che lo produce (principio<br />
ricorsivo).<br />
• Un sistema aperto e chiuso aperto al<br />
mondo esterno, chiuso per mantenere<br />
la propria autonomia.<br />
I sistemi complessi sono anche adattivi<br />
(CAS) in grado di elaborare informazioni,<br />
adattarsi al mondo che li circonda e valutare<br />
se l’adattamento sia utile o meno.<br />
È proprio l’adattamento a rendere il sistema<br />
dinamico, piccoli cambiamenti possono<br />
causare conseguenze non immaginabili.<br />
Nell’ Organizzazione Sanitaria meccanismi<br />
di cooperazione e competizione interna ed<br />
esterna, flessibilità, innovazione e crescita<br />
creano “evoluzione”.<br />
L’organizzazione si “auto-organizza” per<br />
gestire la complessità sostenendo la nascita<br />
e la crescita di reti dinamiche interne ed<br />
esterne dove i nodi sono costituiti dall’intelligenza<br />
delle singole persone, le connessioni<br />
sono le interazioni anche informali tra<br />
le stesse, l’esterno è composto da tutti gli<br />
attori potenzialmente rilevanti.<br />
Nel dicembre del 1979 il fisico Edward<br />
Lorenz alla conferenza dell’American<br />
Association for the Advancement of<br />
Science presentò una relazione sul cosiddetto<br />
butterfly effect.<br />
E’ impossibile prevedere l’effetto di un’azione<br />
data la grande sensibilità del sistema,<br />
una piccola azione o errore può crescere in<br />
maniera esponenziale nel tempo producendo<br />
risultati inaspettati. L’effetto farfalla<br />
sottolinea come elementi apparentemente<br />
non significativi sono in grado, interagendo<br />
tra loro, di propagarsi ed amplificarsi<br />
sino ad avere in un altro punto del sistema<br />
effetti catastrofici.<br />
Il funzionamento di un organizzazione non<br />
si può schematizzare su carta; l’organigramma<br />
può aiutarci a capire quali sono i<br />
centri di comando e quali gli operativi, ma<br />
nulla ci dice sulla rete di collegamenti ufficiali<br />
e non, che sono la linfa vitale dell’organizzazione<br />
stessa.<br />
In condizioni di complessità, l’unico modo<br />
per apprendere è quello di procedere per<br />
tentativi, l’apprendimento non deriva dallo<br />
studio dei casi noti ma dall’azione pratica<br />
in prima persona all’interno della complessità.<br />
Controllare i sistemi complessi implica strategia<br />
e flessibilità, condivisione dei valori e<br />
degli obiettivi, e soprattutto saper cogliere<br />
l’attimo.<br />
Secondo Sun Tzu, l’arte della guerra implica<br />
strategia poiché si deve tener presente<br />
l’incertezza della mossa del nemico ma<br />
anche ciò che il nemico pensa sia la nostra<br />
mossa. Strategia vuol dire saper utilizzare<br />
le informazioni, metterle insieme e formulare<br />
degli schemi di azione che nel nostro<br />
caso possono essere identificati come<br />
obiettivi; bisogna “saper guidare”, il<br />
comando non basta.<br />
ESSERE COORDINATORE,<br />
MANAGER E LEADER NELLA<br />
COMPLESSITA’<br />
L’infermieristica ha bisogno di leader forti,<br />
coerenti e accorti, che siano visibili, ispirino<br />
gli altri e sostengano una pratica infermie-<br />
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