Numero 1 - IPASVI - Roma
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possessori dei Master di primo livello<br />
rispettivamente nelle funzioni di coordinamento<br />
e ad indirizzo clinico; spingere<br />
sulla Regione affinché istituisca subito i<br />
Dipartimenti e i Servizi Infermieristici in<br />
tutte le Aziende Sanitarie in attesa che la<br />
normativa concorsuale prevista dalla<br />
Legge 251/00 venga emanata; dare avvio<br />
immediato ai corsi di OSS previsti dalle<br />
direttive regionali e prevedere il loro corretto<br />
impiego nelle strutture sanitarie,<br />
socio sanitarie, residenziali e sul territorio.<br />
LA FORMAZIONE DI BASE<br />
Sono ancora molti i punti di criticità: i<br />
posti attivati nelle<br />
sedi centrali e<br />
nelle sedi convenzionate<br />
risultano<br />
nettamente insufficienti;<br />
alcune<br />
sedi non possiedono<br />
requisiti<br />
adeguati di struttura<br />
e di qualità; i<br />
sussidi didattici<br />
sono assolutamente<br />
insufficienti<br />
e i servizi agli<br />
studenti (biblioteche,<br />
sale lettura,<br />
aule di informatica<br />
e Internet,<br />
mensa, ecc.) sono scarsi; il numero di<br />
Tutor è molto al di sotto dello standard<br />
previsto.<br />
Ciò che più preoccupa è il disinteresse<br />
mostrato dalla politica e dalle istituzioni<br />
sulla fondamentale questione finanziaria<br />
delle sedi pubbliche e private afferenti al<br />
SSR. Nonostante gli impegni assunti a<br />
tutti i livelli, molte di queste continuano<br />
a non percepire alcun finanziamento per<br />
la preziosa attività formativa che svolgono<br />
e le tasse pagate dagli studenti vengono<br />
riversate totalmente all’Università.<br />
Resta basso anche il numero di cattedre<br />
assegnate agli infermieri (3 professori<br />
associati e 2 ricercatori), con protocolli<br />
d’intesa pronti ma che da tempo la<br />
Regione non riesce a deliberare, lasciando<br />
perciò in vigore il protocollo del 1997.<br />
E poi gli ordinamenti didattici e i regolamenti<br />
dei cinque Atenei romani sede dei<br />
corsi di laurea da rivedere secondo i<br />
nuovi Decreti MUR.<br />
Ne consegue un ampio raggio di interventi<br />
sul fronte delle strategie: sollecitare<br />
l’aumento dei posti da mettere a<br />
bando per compensare almeno il turn<br />
over e garantire una progressiva copertura<br />
delle gravissime carenze esistenti;<br />
reclamare con forza l’assegnazione e il<br />
trasferimento di fondi alle sedi decentrate<br />
per favorire investimenti strutturali e<br />
sul personale docente; premere sulle<br />
Università per il bando di nuovi posti di<br />
associati e ricercatori; ricercare nuove<br />
alleanze (politiche, sindacali, associazioni<br />
professionali, associazioni dei cittadini,<br />
ecc.) per ottenere una rapida approvazione<br />
del nuovo protocollo d’intesa;<br />
lavorare in sinergia con la Federazione<br />
alla riscrittura<br />
degli ordinamenti<br />
didattici da proporre<br />
alle singole<br />
Università con<br />
trattative serrate<br />
e determinate.<br />
LA FORMAZIONE<br />
SPECIALISTICA E<br />
CONTINUA (ECM)<br />
La rete di formazione<br />
specialistica<br />
ha raggiunto dimensioni<br />
insperate<br />
solo qualche<br />
anno fa. La Laurea<br />
Specialistica è oggi una realtà nelle<br />
Università La Sapienza (1^ e 2^ Facoltà),<br />
Tor Vergata e Cattolica. I Master di 1°<br />
livello sono ormai numerosi in tutti gli<br />
Atenei con una vasta offerta formativa<br />
(Management, Area Critica, Infermieristica<br />
Forense, Sanità Pubblica, Ricerca,<br />
Geriatria, Infermieristica di<br />
Famiglia, Pediatria, Psichiatria, Cure palliative,<br />
Trapianti ed Emodialisi, Endoscopia<br />
Digestiva, ecc.). Da ultimo<br />
l’Università di Tor Vergata ha attivato<br />
quattro posti per il Dottorato di Ricerca<br />
in Scienze Infermieristiche.<br />
La tendenza sviluppata negli ultimi anni<br />
è certamente positiva e va stimolata<br />
ancora. Quanto alle Lauree specialistiche<br />
occorre lavorare sui contenuti, la qualità<br />
e le docenze (gruppo di lavoro ad hoc in<br />
sinergia e collegamento con il gruppo di<br />
lavoro nazionale). Per i Master di primo<br />
livello è necessario sviluppare maggiormente<br />
quelli ad indirizzo clinico.<br />
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