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Numero 1 - IPASVI - Roma

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“ideologica” che in alcune occasioni si rivela<br />

più importante e “potente” di quella<br />

tecnologica.<br />

In un presente in cui alle Organizzazioni<br />

Sanitarie è chiesto di venire incontro alle<br />

esigenze esterne (cliente) in un clima di<br />

complessità, incertezza ed ambiguità, è<br />

necessario che il potere decisionale sia<br />

decentrato e gestito anche da chi opera in<br />

“prima linea”, da chi si confronta ogni<br />

giorno con mille difficoltà, con relazioni<br />

d’aiuto che troppo spesso equivalgono a<br />

grida di dolore e disperazione in un<br />

“mondo” che spersonalizza, cataloga, ed<br />

incastra una persona come si può fare con<br />

un pezzo di un puzzle; dove si parla di<br />

umanizzazione ma, allo stesso tempo, i<br />

medici fanno la guardia, i pazienti vengono<br />

arruolati, i cateteri vengono armati, le<br />

strutture sono definite divisioni o reparti,<br />

12 . L’utente cerca un organizzazione efficiente<br />

e flessibile che curi o risolva il problema<br />

in modo efficace senza perdere di<br />

vista la relazione umana. I professionisti di<br />

oggi, con un più elevato livello di istruzione<br />

rispetto al passato, chiedono di avere i<br />

“mezzi” per poter crescere professionalmente,<br />

contribuire al processo decisionale,<br />

desiderano che il proprio lavoro venga<br />

valorizzato; poco importa la corsa spregiudicata<br />

al “buon salario”, molti sarebbero<br />

contenti di lavorare in organizzazioni<br />

che permettano loro di esprimere creatività,<br />

punti di vista, avere relazioni con altri<br />

professionisti e “nutrire” continuamente<br />

la mente con il sapere.<br />

La “forza lavoro” viene definita dall’Organizzazione<br />

Mondiale della Sanità come il<br />

più importante input del sistema sanitario<br />

(WHO, 2000) ed il perseguimento delle<br />

finalità istituzionali dipendono in modo<br />

evidente dalla professionalità, motivazione<br />

e dal coordinamento delle persone che erogano<br />

le prestazioni.<br />

L’organizzazione sanitaria ha bisogno di<br />

figure che siano in grado di “tradurre” sul<br />

campo gli obiettivi strategici e questi, dopo<br />

essere passati nella ragnatela organizzativa<br />

toccando nodi, mozzi ecc. devono essere<br />

tradotti in “modelli operativi” flessibili che<br />

solo il team ultimo può definire nei suoi<br />

particolari. Il “potere” diventa di fatto<br />

sempre più decentrato e solo la conoscenza<br />

ci permette di gestirlo, valutando la complessità,<br />

nel modo più possibile appropriato<br />

e perseguire l’eccellenza che non è un<br />

atto ma un’abitudine 13 .<br />

Questo articolo, tratto da un lavoro di tesi<br />

per l’acquisizione del master in management<br />

infermieristico più che annoiare<br />

vuole, fra ragni e ragnatele, struzzi e coyote,<br />

il volo di una farfalla, e l’audacia di piccoli<br />

scoiattoli, dare un momento di riflessione.<br />

AUTORI<br />

Ausilia M.L. Pulimeno<br />

Docente laurea in Infermieristica e<br />

Master in Coordinamento Uniersità di<br />

<strong>Roma</strong> “La Sapienza”.<br />

Milena Sorrentino<br />

Infermiere ASL CE/2 - Master in Coordinamento<br />

Università di <strong>Roma</strong> “La Sapienza”.<br />

Alberto F. de Toni, Luca Comello, “Prede o<br />

Ragni uomini e organizzazioni nella ragnatela<br />

della complessità “ UTET Libreria Torino 2005<br />

Anna De Santis, Iole Simeoni, “I Gruppi di<br />

Lavoro Nella Sanità” Carocci Faber, <strong>Roma</strong>,<br />

2003<br />

Bocchi G., Ceruti M. (a cura di) [1985], La sfida<br />

della complessità, Feltrinelli, Milano 1994<br />

Carlo Calamandrei, Carlo Orlandi, “la dirigenza<br />

infermieristica” McGraw-Hill, Milano 2002<br />

Ciro Scognamiglio, Caterina Ferraro, “la crescita<br />

dell’infermiere dai processi aziendali alla<br />

realtà socio-antropologica” Edizioni Universum<br />

Messina, 2006<br />

Gary Hamel, “Leader della rivoluzione”, il sole<br />

24 ore, Milano maggio 2004<br />

Gian Piero Quaglino, Chiara Ghislieri, “Avere<br />

Leadership”, Raffello Cortina Editore, Milano<br />

2004<br />

Giulio Molinari, “management e leadership<br />

nelle organizzazioni sanitarie” , FrancoAngeli,<br />

Milano, 2005<br />

Hersey P., Blanchard K., leadership situazionale,<br />

Sperling & Kupfer, Milano, 1984.<br />

James Gleick “caos – la nascita di una nuova<br />

scienza”, Biblioteca Universale Rizzoli, Milano,<br />

2005<br />

Joseph O’Connor “il libro del leader – guidare<br />

e coinvolgere con la PNL” Economid<br />

Publications, Salerno 2000<br />

Luca Benci, “Manuale Giuridico Professionale<br />

per l’Esercizio del Nursing” McGraw-Hill,<br />

Milano 2004<br />

Roberto Alfieri, “dirigere i servizi socio sanitari”<br />

FrancoAngeli, Milano, 2000<br />

Rupert Brown, “Psicologia Sociale dei gruppi”<br />

il Mulino, Bologna 2002<br />

Ruth M. Tappen “ leadership e management<br />

infermieristico” Rossigni Editrice, Firenze 1993<br />

Sun Tzu, “l’arte della Guerra”, Etas, Milano<br />

2006<br />

Stephen Denning “Scoiattoli SpA – storie di<br />

noci e di leadership” Etas, Milano, 2005<br />

Tiziana Lavalle, “dirigere le risorse umane” ,<br />

Carocci Faber, <strong>Roma</strong>,2003<br />

Angela Lolli, Giovanna Bollini, Monica Bianchi,<br />

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