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Numero 1 - IPASVI - Roma

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Negativo è invece il quadro riferito<br />

all’ECM. Sia gli eventi sia i piani formativi<br />

aziendali sono assolutamente insufficienti,<br />

mentre resta irrisolto il problema<br />

dei congedi e dei costi a carico del professionista.<br />

Alle attuali gravi difficoltà si<br />

aggiunge il ritardo nell’attuazione del<br />

Piano Regionale della Formazione<br />

Continua e l’incertezza sul ruolo regionale<br />

nell’ECM (providers, tipologia formativa,<br />

crediti).<br />

L’ORDINISTICA<br />

Alle rivendicazioni di autonomia e di<br />

autodisciplina della professione che<br />

hanno visto costantemente il Collegio di<br />

<strong>Roma</strong> in primo piano, si è aggiunto un<br />

duro confronto per l’applicazione della<br />

legge 43/06 (segnatamente l’articolo 4)<br />

dopo il mancato esercizio della delega da<br />

parte del Governo per la trasformazione<br />

dei Collegi in Ordini e per l’istituzione di<br />

nuovi Ordini per le professioni sanitarie<br />

ancora sprovviste.<br />

Così, dopo 12 anni, il 2006 ha segnato il<br />

ritorno degli infermieri italiani in piazza<br />

con la grande manifestazione del 12<br />

ottobre, nella quale il Collegio ha assunto<br />

un ruolo organizzativo di primo piano<br />

raccogliendo consensi e complimenti dai<br />

colleghi di tutta Italia. A migliaia, gli<br />

infermieri romani hanno sfilato per la<br />

tutela della salute pubblica, della competenza<br />

e della riconoscibilità dei professionisti,<br />

contro l’abusivismo, per la garanzia<br />

di qualità delle prestazioni rese ai cittadini.<br />

Non è più tollerabile che gli infermieri<br />

vengano considerati professionisti di<br />

serie B. Oggi abbiamo titoli di studio<br />

accademici o resi equipollenti ad essi per<br />

legge ed allora non riusciamo a capire<br />

perché deve permanere questa distinzione<br />

con le altre professioni (medici, farmacisti,<br />

biologi ecc.), che da sempre hanno<br />

avuto il loro “Ordine” professionale.<br />

Le criticità attuali riguardano soprattutto<br />

il Ddl Mastella, l’esercizio del potere<br />

deontologico, i rapporti e le facoltà del<br />

Collegio in tema di ECM.<br />

Gli interventi messi in campo su questo<br />

variegato fronte vanno dal controllo e<br />

dalla verifica delle iscrizioni alla gestione<br />

delle morosità. Accanto a ciò un costante<br />

contributo per la revisione e l’ammodernamento<br />

dei Collegi, delle loro funzioni<br />

e del loro ruolo pubblico. Infine la battaglia<br />

per la trasformazione del Collegio in<br />

Ordine, a coronamento di una crescita<br />

straordinaria degli infermieri italiani,<br />

delle loro nuove competenze e delle<br />

responsabilità di cui si fanno carico spesso<br />

ben oltre le proprie attribuzioni.<br />

I RAPPORTI ISTITUZIONALI<br />

NAZIONALI E INTERNAZIONALI<br />

Sono fitti, costanti, praticamente quotidiani.<br />

E non sempre agevoli da gestire. I<br />

rapporti istituzionali più stringenti sono<br />

necessariamente quelli con la Regione, in<br />

particolare con gli Assessorati alla Sanità<br />

e alla Formazione, con il Comune di<br />

<strong>Roma</strong>, il Tribunale penale e civile, le<br />

Aziende e le altre strutture socio-sanitarie<br />

pubbliche e private, le Università, le<br />

Associazioni professionali, le Società<br />

scientifiche infermieristiche e non, gli<br />

altri Ordini e Collegi, il CUP, l’Enpapi, le<br />

Associazioni civiche attive in campo umanitario<br />

e nella tutela dei diritti dei cittadini.<br />

Impegnativa è anche la relazione<br />

costante con la stampa scritta specialistica<br />

e generalista, con i media radio-televisivi<br />

e con le reti di discussione che operano<br />

attraverso il web.<br />

Nell’ultimo anno il Collegio ha ulteriormente<br />

implementato i suoi rapporti<br />

internazionali con lo sviluppo di nuove<br />

relazioni con altri Paesi (Università Nord<br />

americane, Università e istituzioni sanitarie<br />

dell’UE, FEPI), contatti con altre professioni<br />

liberali europee attraverso il<br />

CEPLIS e con l’esperienza ormai assodata<br />

dei viaggi di studio.<br />

LE ATTIVITÀ ORDINARIE<br />

L’attività degli uffici è in costante incremento<br />

e riesce a soddisfare un numero<br />

sempre più elevato di servizi. Sul piano<br />

qualitativo, il Collegio di <strong>Roma</strong> costituisce<br />

un punto di riferimento importante<br />

per molti altri Collegi italiani ed europei<br />

e l’obiettivo della certificazione ISO-9001<br />

testimonia la grande rilevanza attribuita<br />

alla qualità dei servizi agli iscritti. E’ un<br />

obiettivo ambizioso che costringe a uno<br />

sforzo consistente, ma che inseguiamo<br />

con impegno e convinzione.<br />

Il rapporto con gli iscritti permane l’interesse<br />

primario per il Collegio. In questa<br />

chiave il Collegio sta provvedendo al<br />

completamento della pianta organica (il<br />

concorso è in atto) e alla revisione organizzativa<br />

degli uffici. Si avvale di una spe-<br />

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