Numero 1 - IPASVI - Roma
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zione (basso fattore relazionale e basso<br />
comportamento direttivo);<br />
o al management) del coordinatore. I risultati<br />
indicano una percezione tendente alla<br />
leadership (fig. 8)<br />
percezione vertici aziendali<br />
la quarta ed ultima parte ha riguardato la<br />
percezione che il coordinatore ha dei vertici<br />
aziendali in merito a: mission aziendale,<br />
inclinazione a supportare nuovi progetti<br />
e feedback con i vertici aziendali.<br />
figura 6: P. Hersey, K. Blanchard leadership<br />
situazionale<br />
si è rilevato che la maggior parte degli<br />
intervistati sostiene di coordinare un gruppo<br />
con maturità alta mentre, lo stile di leadership<br />
adottato risulta essere coinvolgente/partecipativo.<br />
figura 7: maturità del gruppo/stile di leadership<br />
Dalla fig. 7 si deduce che, secondo la teoria<br />
della leadership situazionale elaborata da<br />
P.Hersey e K. Blanchard, lo stile di leadership<br />
in atto non è adeguato alla maturità<br />
del gruppo va comunque considerato che il<br />
campione sia pur rappresentativo di due<br />
realtà lavorative diverse, è numericamente<br />
ristretto.<br />
Percezione leader/manager<br />
Nella terza parte il test mira a valutare lo<br />
stile di direzione (tendenza alla leadership<br />
figura 8: risposte percezione leader/manager<br />
Figura 9: risposte percezione vertici aziendali<br />
Dall’analisi dei risultati si evince che i coordinatori<br />
intervistati:<br />
• Hanno una buona visione della mission<br />
aziendale.<br />
• Accolgono un nuovo progetto come<br />
un’opportunità di sviluppo.<br />
• Non ritengono di avere un buon feedback<br />
con la direzione strategica.<br />
CONCLUSIONI<br />
Una ricerca condotta da Hall e Donnell nel<br />
1982 “manager affermato” dimostrò che il<br />
comportamento umanistico di un leader o<br />
manager aveva implicazioni sulla carriera<br />
dello stesso e sul rendimento del gruppo in<br />
senso positivo. Ogni “capo” dovrebbe cercare<br />
di essere un buon manager e un buon<br />
leader; mettere in condizione gli altri di<br />
dare il meglio di se per il gruppo, per l’utente<br />
(che avrà un “servizio” sicuramente<br />
migliore) e per se stesso cercando di ottenere<br />
i risultati non con il mero esercizio del<br />
potere (cattiva leadership) ma lavorando<br />
“con” e “sul” gruppo, attuando forme di<br />
influenzamento come la persuasione e l’emulazione.<br />
La persuasione è intesa come<br />
un processo che tende a modificare le convinzioni<br />
di un’altra persona o di un gruppo,<br />
mentre per emulazione il meccanismo che<br />
porta i componenti del gruppo ad identificarsi<br />
nel leader assumendolo come modello;<br />
non va dimenticato che, già per la carica<br />
istituzionale ricoperta, il coordinatore<br />
rappresenta un modello; egli deve valorizzare<br />
le risorse umane, guidare il gruppo,<br />
non soffocare i cambiamenti e le nuove<br />
idee, cavalcare l’onda dell’innovazione<br />
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