19.05.2015 Views

Numero 1 - IPASVI - Roma

Numero 1 - IPASVI - Roma

Numero 1 - IPASVI - Roma

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

istica professionale. 4 Queste sono le parole<br />

di inizio di un documento pubblicato nel<br />

2002 dall’associazione di infermieri canadesi;<br />

di seguito vengono individuate le caratteristiche<br />

che un leader-infermiere deve<br />

possedere: professionista esperto che sia<br />

giuda per il personale meno esperto, promotore<br />

di un’assistenza di qualità, del<br />

cambiamento e della crescita professionale.<br />

Un interessante sunto delle abilità che deve<br />

possedere un coordinatore/leader è stato<br />

riportato in una tabella pubblicata sulla<br />

rivista management infermieristico (fig. 1)<br />

ma, poco si deduce su come il coordinatore<br />

muove i suoi passi all’interno della complessità.<br />

La narrazione è lo strumento per superare<br />

alcuni ostacoli che il coordinatore si trova<br />

ad affrontare ogni giorno, punta a migliorare<br />

i rapporti personali, innescare e guidare<br />

i cambiamenti nell’organizzazione,<br />

infondere nuova linfa e dare forza in chi<br />

ascolta (empowerment), ma non è l’unico<br />

strumento. La narrazione unita all’approccio<br />

analitico portano chi ascolta “dentro”<br />

l’idea rendendola più comprensibile e, di<br />

conseguenza, la comunicazione diviene più<br />

efficace.<br />

Poco inclini alla schematizzazione delle<br />

idee ma, pur di dimostrare che non si parla<br />

di utopie, si riportano i nove “passi” della<br />

narrazione tratti dal libro Scoiattoli SpA di<br />

Stephen Denning ossia : come creare una<br />

storia per far si che la visione del leader sia<br />

condivisa da tutti:<br />

1. aver ben chiaro l’obiettivo da raggiunfigura<br />

1: abilità richieste al coordinatore leader.<br />

Egli deve suscitare nel gruppo l’aspirazione<br />

a migliorare ma, deve anche saper prendere<br />

questa aspirazione dal gruppo promuovendo<br />

azioni che puntino all’eccellenza<br />

della qualità dell’assistenza infermieristica<br />

erogata; deve saper porre obiettivi ambiziosi,<br />

raggiungibili e condivisi; rivedere i<br />

processi e migliorare la qualità insieme al<br />

team; ottimizzare le procedure; potenziare<br />

le dinamiche interpersonali.<br />

Cogliere ed avere visioni nuove non è qualcosa<br />

di astratto, ma può essere inteso come<br />

il promuovere un’assistenza basata sulla<br />

centralità della persona e non sui “compiti”<br />

e sulla routine; motivare il gruppo, prestare<br />

ascolto ed essere attento ad anticipare<br />

problemi e difficoltà, istaurare un clima<br />

di fiducia nel gruppo e verso tutto ciò che<br />

l’organizzazione rappresenta, saper gestire<br />

i conflitti, essere professionista esperto,<br />

non aver paura dei cambiamenti ma cavalcare<br />

l’onda dell’innovazione. Far si che le<br />

visioni di un singolo diventino “patrimonio”<br />

di tutti attraverso la tecnica della narrazione.<br />

Nella complessità si deve attuare un processo<br />

che miri al costante miglioramento (non<br />

vi è stabilità ma imprevisti); questo implica<br />

un percorso di ricerca in cui ha la sua<br />

importanza l’intuizione che, a sua volta,<br />

genera prospettive nuove. La diversità di<br />

idee è una ricchezza, fonte di innovazione.<br />

Secondo la visione classica il manager, nel<br />

nostro caso il coordinatore, deve trovare le<br />

risposte ai problemi (problem solving) mentre<br />

nella complessità egli deve avere la<br />

capacità di riformulare il problema secondo<br />

punti di vista diversi (problem setting) prestando<br />

attenzione più alle domande che<br />

alle risposte, evitando conclusioni affrettate.<br />

La leadership è una responsabilità condivisa,<br />

necessaria a tutti i livelli e in tutti i<br />

campi dell’attività professionale. Se tale<br />

diventa nella realtà, si possono costituire<br />

reti di professionisti, impegnati in ambiti di<br />

attività anche molto diversi, che uniscono<br />

le loro forze per ottenere che l’organizzazione<br />

fornisca prestazioni di eccellenza. 5<br />

Le nuove organizzazioni cercano elasticità<br />

mettendo in evidenza le possibili opzioni<br />

ad un problema; l’assunto è che il futuro è<br />

imprevedibile. Quando il futuro è come il<br />

passato, ha senso organizzare attraverso la<br />

routine. Ma quando sfere rotonde, inaspettate<br />

armonie e caleidoscopici cambiamenti<br />

tecnologici sono all’ordine del giorno è<br />

necessario attuare una strategia per la<br />

complessità. 6<br />

Precisazione doverosa è che il modello<br />

classico di gestione si compensa con il<br />

modello della complessità: l’uno non<br />

esclude l’altro (yin e yang) ma, a seconda<br />

delle circostanze bisogna “mettere in<br />

campo” tutte le nostre conoscenze per<br />

gestire il presente immaginando il futuro<br />

7 .<br />

Il coordinatore leader/manager come Road<br />

Runner deve essere in grado di anticipare<br />

gli eventi, annusa l’aria e intuisce le tendenze<br />

prossime venture, (…) pensa e vive<br />

in modo strategico; fa parte della sua<br />

essenza, non è un processo esterno su cui<br />

impegnare tempo e risorse, che genera<br />

ritardi (…) oggi il costo dei ritardi supera il<br />

costo degli sbagli. (…) La creatività è una<br />

delle abilità di base insieme all’immaginazione<br />

e alla non prevedibilità. Propenso al<br />

rischio pianifica in modo istantaneo(…) 8<br />

VISIONE E NARRAZIONE<br />

9

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!