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Il Cambio d'Era

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<strong>Il</strong> <strong>Cambio</strong> d’Era di David Wilcock<br />

The Tonight Show. Questa è l’ovvia ragione per cui Hoagland non ha conseguito “un’educazione<br />

superiore”, era già sulla cresta dell'onda.<br />

Poi, nel 1968, dopo un altro “grande passo” nella carriera di Hoagland diventato assistente direttore<br />

del Gengras Science Center and Planetarium a West Hartford, nel Connecticut, Walter Cronkite lo<br />

ha assunto come consulente alla CBS News. Questo gli ha dato una posizione unica per spiegare al<br />

pubblico Americano la scienza che stava dietro alle missioni Apollo, all'età di soli 22 anni. Fino al<br />

1971, egli era stato coinvolto in parecchi prestigiosi sforzi, e con Eric Burgess, ha progettato la<br />

famosa placca incisa progettata per dire alle altre specie di vita intelligente qual è il nostro aspetto e<br />

dove viviamo. Carl Sagan era stato in grado di realizzarla e di farla montare sulla Voyager, e ha<br />

riconosciuto i loro sforzi nella rivista accademica Science.<br />

Poi, secondo la sua introduzione in “Monumenti di Marte”, “Fin dal 1971 Hoagland ha avuto una<br />

serie di posizioni editoriali, manageriali, e di consulenza nel mondo della scienza spaziale”.<br />

Nell'edizione del Gennaio del 1980 di Star & Sky, Hoagland ha avanzato la sua “Proposta per<br />

Europa”, in cui diceva che le prove di acqua ghiacciata su Europa conducevano verso quello che<br />

l'editore Terry Dickinson definiva “<strong>Il</strong> primo nuovo plausibile posto per la vita nel Sistema Solare in<br />

10 anni.”<br />

Poi, nel 1981, Hoagland è andato ad una conferenza a Boulder, Colorado, e là ha incontrato Vincent<br />

DiPietro e Greg Molenaar. DiPietro è colui a cui bisogna dare atto di essere stato il primo ad aver<br />

condotto con seria attenzione uno studio intellettuale sulla Faccia Marte. Di carriera è un ingegnere<br />

elettrico, specializzato in elettronica digitale ed elaborazione di immagini. Egli ha visto per la prima<br />

volta la Faccia su una rivista di “archeologia extraterrestre” e l’ha prontamente bollata come falsa.<br />

Ci sono voluti altri due anni e mezzo prima che egli si imbattesse ancora in quella fotografia mentre<br />

stava cercando immagini della Viking fra gli archivi della NASA.<br />

Presto anche Greg Molenaar è stato coinvolto nel gioco, altrettanto affascinato da questo oggetto<br />

enigmatico che emergeva da quell'immagine. Molenaar è uno scienziato informatico con un<br />

background simile a quello di DiPietro, e a questo punto erano entrambi buoni amici e colleghi.<br />

Insieme, si sono sforzati di migliorare la risoluzione dell'immagine della faccia Marziana, e questo<br />

li ha infine portati a progettare un processo di miglioramento dell'immagine pixel per pixel<br />

chiamato “Starburst Pixel Interleaving Technique” o SPIT. Questa tecnica ha spianato loro la strada<br />

verso la comprensione del fatto che la Faccia era effettivamente simmetrica; il processo di SPIT ha<br />

fatto emergere dei dettagli nel lato in ombra della fotografia che altrimenti sarebbe stato impossibile<br />

vedere.<br />

Successivamente avrebbero scoperto un'ulteriore frame di particolare interesse, il 70A13. Questo ha<br />

dato loro maggiori dettagli vitali per la loro indagine. Tra le altre cose, il 70A13 ha direttamente<br />

spianato la via verso la scoperta di un gigantesco oggetto piramidale a cinque lati che era situato in<br />

posizione molto prossima alla Faccia, a sole 10 miglia a sud-ovest. Questo oggetto è stato poi<br />

battezzato la “Piramide D&M” in loro onore. <strong>Il</strong> processo SPIT mostrava che quest'oggetto era di<br />

enorme interesse, quasi certamente artificiale per via della sua stupefacente struttura geometrica.<br />

www.stazioneceleste.it<br />

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