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<strong>Il</strong> <strong>Cambio</strong> d’Era di David Wilcock<br />
equilibrio gravitazionale dei continenti di tutto il mondo è che la struttura cristallina armonica delle<br />
vibrazioni della Terra li ha sistemati in questo modo, nella stessa maniera in cui ha incurvato la terra<br />
che circonda il delta del Nilo. La Grande Piramide è costruita sopra il più potente vortice dell'intero<br />
pianeta, in cui si incrociano tutte le linee del tetraedro, del cubo, dell’ottaedro, del dodecaedro e<br />
dell’icosaedro.<br />
Così, sebbene Munck non approfondisca i Solidi Platonici, ha determinato dove si trovano i loro<br />
centri. Munck di per sé non ha creato una “mappa della griglia” geometrica mondiale, nel senso di<br />
un diagramma che possa essere facilmente tracciato sulla superficie della Terra da cui si possano<br />
fare delle osservazioni e/o delle previsioni fisiche. Ma, ne “<strong>Il</strong> Codice”, vediamo degli esempi su<br />
scala minore di quattro o cinque luoghi che si congiungono con linee rette a formare quelli che<br />
Munck chiama schemi “ad aquilone”. Quindi, se in questo modello non esiste alcuna “mappa<br />
generale”, perché Munck la chiama “griglia”? Come si fa ad immaginare una griglia senza una sua<br />
mappa precisa?<br />
Per riassumere più precisamente il lavoro di Munck in una frase, potremmo dire che quello che<br />
Munck ha in realtà scoperto è un sistema ubiquo di coordinate su scala mondiale. Secondo la<br />
strabiliante prova di Munck, su questo sistema di coordinate sono stati mutuamente d’accordo tutti i<br />
costruttori dei Siti Sacri sulla Terra, indipendentemente da dove questi siti si trovassero. Questo<br />
sistema di coordinate funziona come una sfera a 360°, con la Grande Piramide, ovvero il centro dei<br />
Solidi Platonici sulla Terra, come Primo Meridiano. La domanda successiva che emerge<br />
immediatamente è come gli Antichi possano aver inserito le coordinate nei loro monumenti.<br />
Chiaramente non hanno scolpito i numeri di latitudine e longitudine sulle pareti dei loro templi,<br />
altrimenti li avremmo già trovati!<br />
Mentre gli Antichi possono certamente aver tentato di farlo, il loro metodo era molto, molto più<br />
elegante. Quello che questi ingegnosi architetti hanno fatto è stato di inserire le coordinate nelle<br />
reali strutture degli oggetti che costruivano! In tutto il mondo, Munck ci mostra come la struttura<br />
dell’oggetto sacro, il numero delle facce, delle scale, delle terrazze e altre caratteristiche in esso<br />
contenute rivelino i loro numeri di codice. In altre parole, i “numeri” fondamentali di un oggetto si<br />
acquisiscono semplicemente contando le sue caratteristiche visibili. Molti dei templi Maya hanno<br />
un gran numero di scale, e Munck mostra eloquentemente come questi numeri si sommino insieme.<br />
Quindi ancora una volta, la reale forma e struttura dell’oggetto stesso fornisce i numeri cruciali<br />
delle sue coordinate. Una volta fatto questo, i numeri vengono combinati con qualche semplice e<br />
ovvia forma di addizione, moltiplicazione, sottrazione o divisione, e poi combinati con una speciale<br />
“costante” di cui discuteremo nel prossimo capitolo. Questo forma un numero più grande che<br />
Munck chiama “Valore del Punto Griglia.” È questo numero che fornisce la chiave per le coordinate<br />
di posizione, perché Munck mostra che una semplice operazione matematica sulle coordinate di<br />
latitudine o longitudine risulterà esattamente nello stesso numero, fino all’ultimo numero decimale!<br />
Questa semplice operazione si esegue addizionando, moltiplicando o dividendo il numero di gradi<br />
per il numero di minuti per il numero di secondi delle coordinate.<br />
Quindi, di nuovo, una volta ottenuta la formula base dalla struttura dell’oggetto stesso, il passo<br />
successivo è di fattorizzare in certe costanti matematiche di base. Tutte queste costanti, come ad<br />
esempio π, sono universali per tutte le società planetarie. Indipendentemente da dove ci si trova, se<br />
si assegna ad un cerchio un diametro di una unità, la circonferenza misurerà sempre 3,14159 unità.<br />
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