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scarp de' tenis Il mensile della strada - Caritas Torino

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Artigiani e hobbisti: sulla bancarella, la passione di una vitaMercantidi fantasiaViaggio tra i mercatiniestivi: boom,nell’ultimo decennio,di ambulanti chela merce se la fannoda soli, proponendoi prodotti <strong>della</strong> propriacreatività. A chi lo faper hobby interessadi più l’apprezzamentodei visitatori.Ma per molti èun lavoro cui si sacrifical’intera settimana.E sbarcare il lunarioè forse la parte piùdifficile dell’attività...22.<strong>scarp</strong> de’ <strong>tenis</strong> luglio - agosto 2012di Stefania CulurgioniDice, alla gente che passa, di fermarsi per provare i suoi giochini. «Visalva i neuroni – ripete con la erre parigina –, vi fa funzionare le sinapsi! E li ho fattiio, a mano». Ma fa caldo, un caldo d’afa che appiccica i vestiti, che soffoca ogniguizzo di creatività, che spegne la voglia di mettersi alla prova, e così nessuno siferma. I passanti si trascinano con lentezza da una bancarella all’altra, le gettanouno sguardo da pesce affranto, passano oltre. E d’altronde, la fiera di Sinigaglia nonè neanche più quella di una volta, dove oltre alle bici rubate a due soldi trovavipunkabbestia che arrotolavano bracciali, barbuti giovanotti che tagliavano sul momentoborsette di cuoio o ragazze cheinfilavano perline per creare collane. sare, le persone sono troppo passive, perTutto è omologato alle più tradizionali loro è più facile guardare la televisione obancarelle da mercato: vestiti, libri usati,magari qualche pezzo antico d’arre-senza valorizzare il lavoro e la ricercagiocare alla playstation. Passano tuttidamento, ma il tavolino ricoperto di antropologica che c’è dietro, perché iovelluto nero di Marie, a cui sono attaccatele sue creazioni colorate e fatte in te culture. Sa chi si ferma? Solo qualcheper inventarli ho studiato i giochi di tan-ferro, ha sinceramente poche speranze professore che comprende cosa c’è diediattirarsi intorno una certa folla.Non è la clientela giusta, e servirebbeun contesto un po’ più speciale perapprezzare i suoi lavori: «Questi sonogiochi d’ingegno fatti a mano – raccontalei, che ha 45 anni, è originaria di Parigima è venuta in Italia attratta dal Belpaesee dalla sua cultura –, sono fatticon le pinze e sono di ferro. Vedi questo?– dice, mostrando una specie ditriangolo con dei cerchietti intorno –:servono cento movimenti per trovarel’uscita, è come un labirinto, e fa funzionarele sinapsi e i neuroni».Marie è bionda, ha i capelli lunghi,parla italiano con una forte cadenzafrancese, dovrebbe pur fare un certo effetto,ma i suoi occhi tradiscono delusionee amarezza. Vorrei dirglielo, checosì non ha speranze di attirarsi clientela,ma lei mi precede: «Ho imparato dasola e ci metto un’ora per farne uno solo,di questi giochini. Giro tutte le fiere emi impegno moltissimo, ma è moltodifficile perché la gente non vuole pen-

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