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scarp de' tenis Il mensile della strada - Caritas Torino

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<strong>scarp</strong>napoliInsieme anche sul setMaria e Sergio raccontanoa Tv 2000 la loro storia d’amorenata grazie a Scarp de’ <strong>tenis</strong>La storia<strong>Il</strong> nostro amoreraccontato a tuttiUn giorno di maggio nella nostra redazione si sono presentatiEzio e Alessio, produttore e conduttore del programma Viaggio nella Terradi Nessuno. A me e a Sergio, il mio compagno, ci hanno intervistato,per farci parlare <strong>della</strong> nostra storia d’amore, sbocciata tra la <strong>strada</strong> e laredazione di Scarp. Non ero per niente emozionata e mi sono sentita subitoa mio agio. L’intervista è stata condotta da Claudia, una simpatica ragazzamora, che era molto alla mano ed è stata brava a farmi sentire tranquilla;ha instaurato subito una bella amicizia. Le ho raccontato i passi salienti<strong>della</strong> mia vita e del mio colpo di fulmine per Sergio. Lei ne è rimastaentusiasta e conoscersi è stata una bella esperienza per me. E speroanche per lei.È stata una giornata davvero speciale. La piazza era gremita di personeal lavoro, che hanno attirato l’attenzione di tanti bambini che un po’giocavano a pallone e un po’ osservavano gli operatori e le telecamere.È stata una bella esperienza e una giornata memorabile, mi sono sentitamessa su un piedistallo, anche Sergio mi è parso entusiasta. Claudia,la conduttrice, quando ha terminato l’intervista mi ha salutato conun caloroso abbraccio e si è fatta scattare una foto con me per ricordo.Maria Di Dato<strong>della</strong> vita hanno vissuto un disagio.Una realtà che forse una parte dell’opinionepubblica non conosce?In attesa del mio turno guardavocon attenzione l’affannarsi degli operatori,che cercavano di posizionarenel modo giusto le telecamere. La miaattenzione è stata richiamata dallatruccatrice Carla, che con grande maestrialavorava per far in modo che gliinviati apparissero al meglio.L’intervista che hanno fatto a me ea Maria è stata breve e ripetuta due volte,affinchè le riprese fossero nitide.Pensavo di emozionarmi ma ciò non èaccaduto, anche perché altre esperienzedel genere fatte senza telecamere mihanno aiutato a non farmi intimorireda una situazione leggera e completamentediversa. Alla fine, con Maria e Aldo,ci siamo congedati per tornare a casadopo aver trascorso un pomeriggioindimenticabile e irripetibile.Sergio GattoCavi, microfoni... e una domandaNon voglio parlarvi del perché e del percomeè venuta la troupe di Tv 2000. Misono appassionato <strong>della</strong> parte tecnica;mi piacciono le automobili veloci, lemoto, infatti ne ho una; uso il computerogni giorno e infatti mi sono iscrittoa facebook. Tempo fa ho lavorato cometecnico del suono e ancora oggi quandonelle comunità parrocchiali, e al Binario<strong>della</strong> Solidarietà che frequento, si organizzanofeste o spettacoli, io mi do dafare con i cavi dei microfoni e dell’amplificazionee l’impianto luci.Perciò vedere tante persone al lavorocon attrezzature per fare un programmatelevisivo mi ha incuriositomolto. <strong>Il</strong> dietro le quinte e la parte tecnicami piacciono molto: subito ho fattoamicizia con i tecnici e abbiamo fattodelle belle chiacchierate. Erano tuttiragazzi giovani, molto disponibili,erano scherzosi e facevano bene il lorolavoro, da professionisti. Mi divertivovedendoli montare le attrezzature e regolarei volumi dell’audio e l’intensità<strong>della</strong> luce giusta. Mi hanno chiesto unpo’ del nostro giornale e delle cose chescriviamo, abbiamo parlato anche <strong>della</strong>pizza, la nostra, napoletana, piùmorbida, soffice e alta; la loro, la romana,più sottile e croccante.Loro lavoravano per far apparire esentire al meglio i presentatori che eranoquattro: Alessio, Marina, Calogero,Claudia e Mirco. Anche loro ragazzi ingamba, e quando intervistavano qualcunolo hanno messo a proprio agio enon facevano pesare l’emozione: sembravauna chiacchierata fra amici.Quando hanno intervistato quattromiei colleghi io non c’ero. Perciò sonomolto curioso e non vedo l’ora di vederela puntata girata a Napoli. Sì, perchéoltre la nostra città, sarà raccontatala realtà dei clochard anche di Roma,<strong>Torino</strong>, Venezia, Milano e Palermo. Maditemi una cosa: «Come vivono i “barboni”a Venezia?». Boh!Massimo De Filippis.luglio - agosto 2012 <strong>scarp</strong> de’ <strong>tenis</strong>.51

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