ventunostorie1La Paranza: dalla storia il lavoro, alternativa al crimineBellezza salva Sanità,si rinasce dalle catacombeArchivio <strong>della</strong>generativitàitalianaInfowww.generativita.itdi Barbara GaravagliaGli studiosi dicono cheper uscire dalla crisioccorre ritrovareil coraggio dell’intrapresa,declinandolo in manieramoderna. Cioècoinvolgendo i molteplici“capitali” comunitari(umano, relazionale, sociale,economico). Questosuggeriscono, fra l’altro,le esperienze raccontatedall’Archivio <strong>della</strong>generatività italiana,progettato dall’Istituto LuigiSturzo e dall’Almed (Altascuola in media)dell’Università Cattolica.Esperienze che hannosaputo reinventarela tradizione, hanno prodottovalori e significati, hannosaputo affrontare le sfide<strong>della</strong> contemporaneitàin modo generativo.Di benessere condiviso,solidarietà, coesione sociale.Scarp vi raccontale più significativeUna periferia nel cuore di Napoli:in molti oltre la legalità. Ma i sognidi un parroco aprono nuovi percorsi:«L’imprevedibile vince l’inevitabile»COOP. SOCIALE ONLUS"LA PARANZA"Tondo Capodimonte, 1380136 NapoliTel +39 081 7443714www.catacombedinapoli.itREL RIONE SANITÀ, il rapporto con la morte è parte <strong>della</strong> realtà quotidiana. Lo testimonianole antiche catacombe. Ma i cristiani credono alla resurrezione e quindila morte, e tutte le economie di morte, non possono avere l’ultima parola.Nel rione Sanità, l’arte è un patrimonio e una risorsa. Che può mettere in giocopotenzialità inaspettate. Così come una grande risorsa sono i giovani, troppospesso attirati in attività che si collocano oltre il limite <strong>della</strong> legalità.Ma bisogna crederci, occorre essere un po’ sognatori e visionari. O forse sarebbemeglio dire profetici. Don Antonio Loffredo ha creduto che esistesse unasperanza, una prospettiva positiva. E in questa “periferia nel cuore <strong>della</strong> città”,come egli stesso la definisce, ha realizzato molti progetti che incarnano il sognodi offrire rispose chiare all’“economia criminale”.Nel rione dove nacque Totò, don Loffredo ha visto un eccezionale patrimonioartistico e storico rischiare di scomparire a causa di degrado e dimenticanza.E ha visto un altro eccezionale patrimonio, costituito da decine di giovanidisoccupati. Non è facile la vita, alla Sanità; la gente è ricca di umanità, il quartiereè affascinante, in bilico, come sottolinea il parroco, «tra umile e sublime».E certamente l’isolamento dal resto <strong>della</strong> città ha inasprito le difficoltà.<strong>Il</strong> parroco si è dunque domandato come aprire al resto del mondo lo scrigno<strong>della</strong> Sanità. Come valorizzarne il patrimonio storico-artistico. Anzituttorendendo accessibili monumenti chiusi da decenni, come la basilica di san Gennaroextra moenia, e creando un nuovo ingresso alle catacombe di San Gennaroe San Gaudioso. La storia e l’arte, ingredienti per rivitalizzare il quartiere: perrealizzare il progetto, è stata creata La Paranza, cooperativa sociale di giovani, formatisiattorno a risorse storico-artistiche, di conseguenza economiche. Poi, conil tempo, altre cooperative sono state attivate. I ragazzi del rione si sono messi all’operacome guide, come fabbri, realizzando un bed & breakfast. Nel rione èstato creato uno spazio verde aperto ai bambini, uno spazio di aggregazionegiovanile, realtà che si occupano di studenti edonne, un ensemble musicale composta dabambini e ragazzi.<strong>Il</strong> sogno di don Antonio ha trovato sintoniecon altri elementi <strong>della</strong> comunità locale,artisti e imprenditori privati. <strong>Il</strong> parroco chiosaDostoevskij: «Solo la bellezza salverà il mondo.E anche Sanità». E immagina il futuro delquartiere nel segno <strong>della</strong> luce e dell’apertura, lenta ma costante, verso l’esterno.Si augura che molti monumenti oggi non fruibili possano essere visitati, escanoalla luce. Già, perché don Antonio e i suoi ragazzi sono «nemici di coloro cheraccontano solo le ombre <strong>della</strong> realtà. Sogno la Sanità come un quartiere tantevolte visitato e non più violentato, tante volte conosciuto e insieme amato».Guardando ai giovani, che a volte camminano sul confine <strong>della</strong> legalità, ilpensiero di don Loffredo è chiaro: c’è un “imprevedibile” che può vincere ogni“inevitabile”. Anche in un rione periferico, nel cuore di Napoli, dove le catacombepossono diventare strumento di vita, anziché testimonianza di morte. .luglio - agosto 2012 <strong>scarp</strong> de’ <strong>tenis</strong>.67
ventunrighedi Fabio Pizzulconsigliere regionale Lombardiaex presidente Azione Cattolica AmbrosianaLa famiglia, risorsa contro il declinoL’eredità del Family 2012? Preziosa per i credenti. Ma anche per tutti i cittadini. Con implicazionianche sul piano <strong>della</strong> visione <strong>della</strong> società e dell’economia. Ecco alcuni spunti.1. <strong>Il</strong> nostro tempo ha ancora bisogno di simboli e momenti unificanti. <strong>Il</strong> Papa e gli eventi chehanno accompagnato la sua visita lo testimoniano con chiarezza. In momenti in cui tutto sembraindividualizzato e frantumato, c’é sete di idenificazione e condivisione simbolica non effimera.2. La famiglia resta un riferimento per tutti. Luogo di relazioni cruciali, base del vivere comune.Va riproposta come <strong>strada</strong> bella e possibile. Compito culturale e pastorale, prima che politico.3. La famiglia non va strumentalizzata o utilizzata come argomento per creare consenso, mariconosciuta come ricchezza. Occorre eliminare gli ostacoli che si trovano di fronte a chi intendecreare la famiglia. Non servono privilegi, basterebbe non ci fossero penalizzazioni.4. Milano e i milanesi (e tutti i lombardi) rispondono adeguatamente quando sono chiamatia mettersi in gioco per sfide grandi. I nemici più grandi per Milano e la Lombardia sono lamediocrità e l’assenza di sfide (o sogni) impegnative. Ciascuno é disposto a fare il suo piccolosacrificio, se lo vede collocato in un progetto grande e condiviso.5. Non dobbiamo rassegnaci al declino. Possiamo recuperare risorse insospettate anche laddovetutto sembra fermo. Possiamo creare valore e lavoro se non ci limitiamo a difenderegelosamente quanto abbiamo, ma ci mettiamo in un’ottica di relazione e apertura. La politicanon deve garantire privilegi, ma sostenere e promuovere opportunità.6. É urgente recuperare la capacità di far festa assieme, di sorridere per qualcosa di cui tuttipossiamo essere contenti, di gioire per quello che riusciamo a costruire assieme. Bisognariscoprire o ricostruire una sorta di pedagogia sociale <strong>della</strong> festa.68.<strong>scarp</strong> de’ <strong>tenis</strong> luglio - agosto 2012