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scarp de' tenis Il mensile della strada - Caritas Torino

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latitudine comoComo si impoverisce. Picco di richieste al dormitorio. E pure di furtarelli...Ladri di pere e di biciclette,si ruba per sbarcare il lunario...di Salvatore CouchoudU«La povertà è in forte ascesa daoltre tre anni – dice il direttoredi <strong>Caritas</strong> –, il problema è chenon si scorgono vie d’uscita»Via Giovio 42 Comotel. 340/3476581NA GIOVANE MAMMA COLTA IN FLAGRANTE DAL FRUTTIVENDOLO mentre ruba una confezionedi pere per il suo bambino. Un papà che si fa cogliere con le mani nelsacco mentre “preleva” un videogioco destinato al figlio. Un supermercato –la Coop di via Giussani – che tiene sotto chiave lo zafferano, divenuto ormaimerce costantemente nel mirino di improbabili clienti dalle mani leste. Checosa succede a Como, florida città del turismo e del tessile, che ancora nel2007 contava appena una dozzina di clochard dai volti noti e addirittura popolari,tutti o quasi “estranei al sistema” e forse proprio per questo “integrati”,sia pure a modo loro e non senza difficoltà, nel gioco dei sottili equilibri<strong>della</strong> realtà urbana?Nelle cronache locali si rincorrono notizie di furtarelli da disperati, di raggiria danno di anziani, di reati sospesi tra l’emergenza e l’improvvisazione, eche in ogni caso preoccupano – più che le forze dell’ordine – sociologi, psicoterapeutie operatori del terzo settore. Si va dal furto di rame nei cimiteri alsaccheggio delle cassette delle elemosine nelle chiese, per non parlare dell’impennatadelle rapine in farmacia – anche con miseri bottini, dell’ordine dipoche decine di euro – e dei furti di biciclette, sullo sfondo di una Como chesi popola ogni giorno di più di senza dimora, dipadri e madri di famiglia che chiedono l’elemosinadi fronte alle chiese e sotto i porticati (vincendoa fatica la vergogna dell’essere riconosciuti),di giovani disposti ad accettare qualsiasilavoro pur di rimediare non più di qualche spicciolo.«La povertà a Como è in forte ascesa da almenotre anni – afferma il direttore <strong>della</strong> <strong>Caritas</strong> diocesana, Roberto Bernasconi–, ma a preoccupare di più è la totale assenza di prospettive di uscita daquesta realtà. E i segnali che provengono dal mondo produttivo sono a dirpoco allarmanti, visto che l’ex Falck (ora Cagiva) di Dongo, la Sisme di Olgiatee la Pontelambro stanno chiudendo i battenti, e che alcune realtà <strong>della</strong> bassaValtellina sono più in crisi che mai. Ci sarà pure un motivo se le richieste diaccesso al dormitorio comunale sono più che raddoppiate nel corso dell’ultimosemestre, e se la fila di coloro che si recano alle mense <strong>della</strong> <strong>Caritas</strong> si allungaa un ritmo impressionante, minacciando di far andare in corto circuitoil sistema. E si tratta di un’aggiunta tutta italiana delle presenze, come quasitutti italiani sono i disperati coinvolti negli episodi di microcriminalità».Difficile indicare strade per arginare il fenomeno, anche perché quando sigiunge a rischiare la galera per sbarcare il lunario vuol dire che si è prossimi alpunto di non-ritorno. «Ma la crisi ha anche un risvolto positivo, nello specificoil netto incremento dei cammini di solidarietà – conclude Barnasconi –.Non aumentano solo i fatti di cronaca nera o forse grigia, ma anche la generosità,la collaborazione reciproca, la consapevolezza che insieme si vince». .luglio - agosto 2012 <strong>scarp</strong> de’ <strong>tenis</strong>.37

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