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scarp de' tenis Il mensile della strada - Caritas Torino

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<strong>scarp</strong>firenzemai aperto e ora vendo vestiti e bigiotteriaal mercatino. Ma se non mi aiutassemia figlia, da sola non ce la farei».Poco più in là, una coppia anzianadi “artigiani di <strong>strada</strong>” si avvicina dopoaver origliato incuriosita il dramma diSimona. Nei loro sguardi si manifestauna forte volontà di partecipare all’intervista.Così si rendono protagonisti,immedesimati, di accese esclamazioni:«Devi sapere che tra le bancarelle si guadagnadavvero poco – esordiscono idue –. Arriviamo a fare 200, massimo300 euro al mese. Una miseria».La donna, Fabiola, è in mobilità datre anni, chissà quando riuscirà ad andarein pensione. Ma per il momentopercepisce 250 euro al mese. <strong>Il</strong> marito,Giuseppe, ha una pensione di invaliditàdi 600 euro e si dispera: «Veniamo tutti ifine settimana da Arezzo e già un po’ disoldi se ne vanno per la benzina e l’auto<strong>strada</strong>.Per non parlare del sacrificio,dato che non siamo più così giovani.Non si guadagna quasi nulla, ma è sempremeglio che starsene a casa con lemani in mano. E poi ti fa sentire vivo».Entrambi scuotono la testa.Anche Intrecci “svuota la cantina”«Occasione per finanziare i progetti»Quando parlo con Francesca Bianco, vicepresidente dell’associazione“Intrecci, liberi d’essere nella salute mentale”, che ha sede a SestoFiorentino in piazza <strong>della</strong> Chiesa, lei ha ancora le mani impastate congli ingredienti per le torte realizzate per autofinanziare l’associazione.I costi sostenuti per organizzare il convegno svoltosi il 2 marzo nell’aulamagna del Careggi, al fine di introdurre anche in Italia, prima città Firenze,la “Psicoeducazione per familiari di pazienti affetti da disturbo bipolare”,devono ancora essere coperti: non manca occasione nella qualel’associazione non si presenti per autosostenersi. Una fra le tante è statala partecipazione a “Svuota la cantina”, mercatino organizzato a SestoFiorentino, un’occasione di alleggerire la propria casa di oggetti non più utilio ingombranti e, per l’associazione Intrecci, un sistema come un altroper raccogliere fondi. «È un impegno faticoso – spiega Francesca Bianco –,ma appagante e utile per l’associazione e la sua esistenza. E comunqueè attuato con spirito e divertimento, specialmente considerati i buoni esitidegli eventi che la nostra associazione ha messo in piedi e, speriamo, diquelli che sta progettando per l’immediato futuro nel campo <strong>della</strong> salutementale». Glim esiti <strong>della</strong> partecipazione al mercatino di Sesto, grazie anchealla massiccia presenza di soci e amici, hanno superato ogni più roseaaspettativa, ma ancora molto deve essere fatto affinché le attivitàdell’associazione siano economicamente coperte. Ma loro non mollano.L’obiettivo è garantire, insieme alla Società <strong>della</strong> salute del quartiere quintoe alle altre associazioni collegate, il benessere di persone meno fortunate.Claudio Corso«Meglio qui che a rubare»Però, c’è anche chi nel mercatino vedeun velo di speranza per l’avvenire. É ilcaso di Giovanni, che ha iniziato a girareper le piazze un anno fa, quandol’impresa per cui lavorava si è ritrovatasenza clienti. «Con il mio vecchio lavoro– spiega Giovanni – riuscivo a portarea casa 1.500 euro al mese, ora arrivoal massimo a 800. Però sono libero diAntiquariato salvagenteBancarelle in una piazza fiorentina:stampelle per sempre più personein difficoltà economicagestirmi come voglio e spero che, unavolta finita questa crisi, il giro d’affaripossa iniziare a crescere. Per ora è dura.Partecipare ai mercatini richiedetempo, fatica e molti più soldi di quantisi pensi».Per la maggior parte degli intervistati,dunque, la bancarella serve a integrareun reddito che si è fortementeridotto a causa <strong>della</strong> crsi economica.Nella speranza che il peggio passi presto.È il caso di Domenica, che fa le puliziepart time per 500 euro al mese:«Mio marito è disoccupato – racconta –e i soldi che guadagno io non bastanoper arrivare a fine mese in maniera decorosa.Così da un anno mi sono messaa vendere <strong>della</strong> bigiotteria che fabbricoda sola. Rimedio sui 200 euro almese e finché mio marito non avrà trovatoun altro lavoro dovremo cercare ditirare avanti così. Lo so, non è il massimo,ma è pur sempre una maniera dignitosadi guadagnarsi da vivere»Esperienze direttamente dalla <strong>strada</strong>,esperienze di una vita difficile: mostranoquanto gravi, su questo paese,la “sfiducia pubblica”. E quanto soconsolidi la tendenza a “fare da soli”,ad arrangiarsi. Che sarà pure una vocazionedell’italiano medio. Ma è ancheun chiaro sintomo di disgregazionesociale e persino istituzionale. Bellacosa, in definitiva, il mercatino. Masolo se non sei costretto a svendere cose,ricordi, effetti personali, e le certezzedi una vita dignitosa, per evitare diridursi a rubare... .luglio - agosto 2012 <strong>scarp</strong> de’ <strong>tenis</strong>.49

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