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scarp de' tenis Il mensile della strada - Caritas Torino

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milanoTempo di crisi e tagli, gli interventi per ragazzi in stato di disagiosi fanno “leggeri”. Ingiusto e irrazionale: denuncia <strong>Caritas</strong>-CncaMinori, non costila tutela è un dirittoMilanoTutti in coda! Viaggionella città che aspettaComoLadri di pere e biciclette,si ruba per sopravvivere<strong>Torino</strong>La Casa del quartiere,San Salvario ha un centroGenovaCrisi nelle serre in Riviera:diritti dai fiori “tracciabili”VicenzaLegami sociali fortiper vincere le mafieRiminiRimesse in aumento,ma non è tutto oro...FirenzeCampare di mercatini,si deve pur mangiareNapoliIn tv ci vado io.Vale a dire NessunoSalernoAmico Trool, i minoripossono navigare sicuriCataniaGiovani senza lavoro,resta l’artigianato...28.<strong>scarp</strong> de’ <strong>tenis</strong> luglio - agosto 2012di Ettore SuttiMario è un bimbo disabile di 8 anni, che non ha una presenza educativache lo sostenga durante le ore scolastiche. Questo perché la riforma Gelmini hatagliato i posti degli insegnanti di sostegno, per favorire un risparmio di costi. Maquanto costa alla società rinunciare a una risorsa che lavora non solo sul singoloalunno, ma sull’intero gruppo classe, per incidere su fragilità e insicurezze?Ahmed non ha grandi prospettive per il futuro, perché quando compirà 18 anni nessunopiu paghera per lui la retta che gli garantisce alloggio, vito e accompagnamentoeducativo nella comunità dove è ospite. Ahmed sta ancora studiando (gli ospitidelle comunità non vanno tutti a lavorare a 16 anni): che possibilità può avere di trovareun alloggio e un reddito che gli permettano di finire gli studi? La comunità do-ve è ospitato, in autonomia, ha approntatoun progetto di accompagnamento partenza, nella corsa <strong>della</strong> vita. E cosìper i ragazzi come lui, che rappresentanoil futuro del nostro paese ma di cui lo minore, e il futuro del nostro paese, di-viene da chiedersi: può la tutela di unstato, dopo averne garantito magari per pendere solo dalla disponibilità di risorseeconomiche?anni il mantenimento, sembra dimenticarsi.«Noi crediamo che la tutela del minoreServia e una bambina egiziana di 9 anni, debba essere un bene di tutti – spiega ilche vive con la mamma affetta da disturbipsichiatrici: un ricovero in una cotasAmbrosiana, Matteo Zappa – e ciòresponsabile del servizio minori di Carimunitapotrebbe sollevarle temporaneamenteda un compito troppo gravolitacomune, a cui istituzioni e societa ci-chiede l’assunzione di una responsabiso,ma il comune in cui risiede non disponedei fondi necessari per attivare trarsi. A maggior ragione in questo parvilenon possono assolutamente sot-l’inserimento.ticolare momento storico, nella quotidianitadel lavoro sociale ed educativo,Giulia ha 4 anni e due genitori che hannoperso casa e lavoro. Da giorni dorme siamo di fronte alla difficolta di comein macchina con la famiglia: non c’é un tradurre in scelte concrete questo “dovere”di tutela del minore, a causa diluogo che possa accoglierli insieme. I genitori,spaventati dall’idea che i servizi molteplici fattori tra cui emerge, consociali possano separarli dalla figlia, preferisconoandare avanti così, piuttosto sponibili».grande evidenza, quello delle risorse di-che chiedere aiuto.Maria, 14 anni, è spesso sola, perché la Non si parla solo di “sfigati”madre, unico genitore, riesce a procurarsisolo lavoretti occasionali senza ora-<strong>Caritas</strong>, in giugno, ha dedicato un con-Ma chi sono i minori sotto tutela?ri, e nel paese in cui vive non ci sono luoghiper il tempo extrascolastico a cui lei ma <strong>della</strong> loro tutela. «Parliamo – contivegno,insieme a Cnca Lombardia, al te-possa accedere gratuitamente. Così è nua Zappa – di ragazzini provenienti dacostretta a passare tanto tempo sola e a famiglie non in grado di adempiere aiimparare ad autogestirsi.propri doveri genitoriali. Questo non significanecessariamente famiglia mal-Mario, Ahmed, Giulia e Maria: bambinicome tutti gli altri, ma svantaggiati, in trattante: ci sono casi di abuso e mal-

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