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scarp de' tenis Il mensile della strada - Caritas Torino

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iminiNel 2011, nonostante la crisi, più denaro inviato dai migrantinei paesi d’origine. Ma la ragione, in certi casi, non è positivaRimesse in crescita,non è tutto oro...di Alessandra LeardiniCome è cambiata la vita dei migranti che vivono in Italia da quando èscoppiata la crisi economica? Cambiano le abitudini? Come resistono i migranti allacrisi? Si scappa dall’Italia? Scappano loro? Scappano i soldi?Come avveniva per gli italiani emigrati all’estero nei decenni passati, anche inuovi migranti avvertono la necessità di spedire alle proprie famiglie tutto quelloche è possibile racimolare dai propri stipendi in terra straniera. E, a guardare i datidelle rimesse che ogni anno partono dall’Italia per i paesi d’origine dei lavoratori oimprenditori immigrati, si tratta di una mole di denaro sempre più consistente. Nel2011, dal Belpaese sono partiti ben 7,4 miliardi di euro, il 12,5% in più rispetto alAumentano le rimesseMa qual è la situazione per gli immigrati<strong>della</strong> nostra provincia? Dal Riminese,sempre nel 2011, sono partiti oltre34 milioni di euro, cifra che colloca laprovincia romagnola nella parte medio-alta<strong>della</strong> classifica (al 36° posto).Rispetto all’anno precedente, quandodai “riminesi d’adozione” erano stati inviatinei paesi d’origine 29 milioni di euro(il 5% in più del 2009), si tratta di unbel salto in avanti, pari al 15,7%. <strong>Il</strong> paeseche nel 2011 ha ricevuto di più è laRomania (18%), seguita da Senegal(14,8) e Ucraina (8,3).Per le rimesse e i lavoratori che le inviano,dunque, sembra non esserci crisi.In realtà, Luciano Marzi, responsabiledel Servizio immigrazione <strong>della</strong> <strong>Caritas</strong>diocesana, aiuta a leggere i dati ancheda un’altra angolazione. Assai pocofelice per le famiglie: «Nell’ultimo anno– spiega l’operatore – un maggiore numerodi famiglie, soprattutto rumene,46.<strong>scarp</strong> de’ <strong>tenis</strong> luglio - agosto 20122010, lo 0,5% del Pil nazionale. La cifra che mediamente ogni straniero invia, am-monta a oltre 1.600 euro l’anno controi 1.552 del 2010. I dati, diffusi dalla fondazione“Leone Moressa” di Mestre, cheanalizza i flussi monetari transitati per icanali di intermediazione regolare (istitutidi credito e agenzie di trasferimentocontanti), mostrano quindi un quadropositivo e in crescita.si sono dovute dividere a causa <strong>della</strong> crisi.A Rimini è rimasto solo il capofamigliacon un lavoro stabile. Gli altri familiarisono dovuti tornare in patria, altrimentirischiavano di diventare un pesoeconomico insostenibile».Secondo i ricercatori <strong>della</strong> FondazioneMoressa, l’aumento dei trasferimentidall’Italia all’estero da parte deilavoratori migranti è dovuto anche all’avvenutoriconoscimento <strong>della</strong> rimessacome fattore di co-sviluppo e al conseguentecalo del costo del servizio dimoney transfert. Ma è proprio così? Probabilmentesolo in parte.<strong>Il</strong> giro d’affari degli intermediariUna possibilità per inviare soldi all’esteroè quella di avvalersi del tradizionalecircuito degli istituti di credito. Tutte leprincipali banche propongono prodottiper l’invio di fondi. Un’altra opzione èquella delle società specializzate nell’inviodi denaro in contante, quali WesternUnion o MoneyGram. «Oggi è WesternUnion a primeggiare: se non ha ilmonopolio, poco ci manca. Se ci fosseun po’ più di concorrenza sarebbe unbene per tutti – commenta MassimoSpaggiari dell’associazione Arcobaleno(www.arcobalenoweb.org, si occupa<strong>della</strong> tutela dei diritti degli immigrati) –.Infatti le commissioni previste da questoservizio di money transfer sono circail 10% <strong>della</strong> somma inviata all’estero».La commissione applicata da WesternUnion (120 mila sportelli in quasi200 paesi in tutto il mondo) aumenta aseconda del trasferimento. Per farequalche esempio: per somme tra 130 e195 euro la tariffa da applicare è di 19euro; tra 195 e 260 euro sale a 22,50; tra260 e 325 sale a 23,50 e così via fino araggiungere quota 49,50 se si voglionoinviare tra i 930 e poco più di mille euro.Teoricamente è possibile inviare fino a12,5 milioni, con una somma che sfiorai 500 euro. I vantaggi, dicono gli operatorial dettaglio che offrono questo servizioper conto di Western Union (dalletabaccherie agli internet point), sonodiversi, primo tra tutti la rapidità del tra-

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