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scarp de' tenis Il mensile della strada - Caritas Torino

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<strong>scarp</strong>napoliPer una domenica i venditori di Scarp hanno deciso di rinunciareai magri guadagni, per non “distrarre” dalla raccolta nelle parrocchieNoi terremotati a vitasolidali con l’EmiliaLa seconda domenica di giugno i venditori napoletani di Scarp de’<strong>tenis</strong> non sono usciti per la tradizionale vendita nelle parrocchie. <strong>Il</strong> motivo?C’era una priorità che stava molto a cuore a chi tutti i giorni è abituato a confrontarsicon la sofferenza e la mancanza di una casa: cercare di portare un aiutoalle popolazioni colpite dal terremoto in Emilia e Lombardia. Anche le parrocchie<strong>della</strong> diocesi di Napoli erano coinvolte nella colletta nazionale promossadalla Conferenza episcopale italiana. E così i venditori di <strong>strada</strong>, dopoun incontro con l’équipe che li segue, hanno deciso, in maniera autonoma, dilasciare il campo libero, per evitare di distogliere offerte all’iniziativa pro terremotati.Ecco le loro motivazioni.La rinuncia che sa di buonoOgni tanto la vita è strana: siamo tutticosì superimpegnati a fare, dire, agire,che ci è difficile pensare che, qualchevolta, il non fare è la cosa migliore.Questo è quello che è capitato a noi diScarp nella domenica dedicata allaraccolta fondi pro terremotati promossadalla Chiesa italiana. Abbiamosemplicemente rinunciato a uscire colgiornale, per non “distrarre” la gente daquell’importante, primario impegno.Ognuno di noi venditori ha rinunciatoal proprio guadagno e l’ha devolutoidealmente a quella gente cosìprovata. Se non capiamo noi cos’è ildisagio... Molte delle nostre vite sembranoterremoti: alti e bassi, crolli emacerie fanno parte del nostro passatoe, quando sono indelebili, del nostropresente. E poi il terremoto che ha colpitola nostra Napoli nel 1980 chi se loscorda? Vidi aprirsi e allargarsi una crepain un muro che se non mi portavanovia forse ci restavo sotto.Che vuoi che sia, allora, oggi, restarsenea casa una domenica, se questopuò servire ad aiutare qualcunoche la casa non l’ha più? Non esserciper esserci, questo abbiamo fatto, soloquesto. E sa di buono.Bruno Limone52.<strong>scarp</strong> de’ <strong>tenis</strong> luglio - agosto 2012Dovesono andataAspettavo quel giornoda sempree d’incanto è sbocciatoil giorno, la luce, la vita.Ho seguito il mio cuorepulsare di vibrazioni.Aspettavo l’arrivo di una vitalegata alla miala sostanza del viverein un giornodi clima armoniosonell’aria quel dolcerespirare che penetrae filtranelle mie narici.Ah quel giorno,ah quel giorno...Se potessivivrei così tutti i giorni<strong>della</strong> mia vita.Cosa ho fattonon lo so.Ma ho solo la magiadi amarti a modo mioMarianna PalmaNon per farci belliDomenica 10 giugno è stata per noivenditori di Scarp una giornata particolare.Sapevamo delle varie iniziativeorganizzate in favore delle popolazioniterremotate dell’Emilia Romagna. Lechiese sono state fra le prime ad allertarsie di riflesso i fedeli che vanno amessa. Abbiamo scelto, d’accordo conla redazione, di farci da parte in quellagiornata. È stato il nostro contributo,anche se non economico, alle personeche hanno vissuto il dramma.Non potevamo, date le nostre condizioni,offrire un aiuto rilevante in denaro.E allora abbiamo pensato che,astenendoci dalla vendita del giornale,avremmo permesso alle comunità diraccogliere, attraverso le offerte dei fedeli,un sostanzioso supporto per l’emergenza.Sono sicuro che voi che leggete,apprezzerete il gesto, non fatto perfarci belli, ma sgorgato dal cuore.Chi ha vissuto, o vive il disagio, èpiù incline ad aiutare gli altri. Chi ha ildramma, ha un cuore diverso, assumealtri valori dentro. Apprezza tutto dipiù e sviluppa un altro tipo di sensibilità.Molti drammi nascono per caso oper nostra colpa. La gente dell’Emilianon ha nessuna colpa, è vittima di unacalamità naturale. Siamo stati tutticontenti di aver fatto, nel nostro piccolo,la nostra parte. Abbiamo dovuto rinunciareal guadagno domenicale, maabbiamo avuto una grande gratificazionemorale. E in più qualche ora disonno in più e una domenica spensierata,a volte una pausa serve a ricaricarele energie... Non so i miei colleghicome hanno trascorso la giornata diversa;quando sei abituato, ti mancaanche il lavoro, anche il dovere; ma a

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