106 ― N. Reggiani, Dalla magia alla filologiaking new business and better economic opportunities” 40 .I resti <strong>di</strong> co<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> II-III sec.d.C. <strong>di</strong> contenuto letterario più “alto” 41 (Figg. 24-25 e 28-31) non vanno dunque guardati come un’eccezione che precorre i tempi42 , ma come attestazioni del fenomeno già descritto da Marziale – oppure comealtri esemplari <strong>di</strong> testi scolastici. D’altra parte, il libraio ambulante <strong>di</strong> cui ci parlaP.Petaus 30 (II sec. d.C.) vendeva co<strong>di</strong>ci (pergamenacei – chiamati membranaicome i loro predecessori, i taccuini), non rotoli in papiro 43 , mentre due dei co<strong>di</strong>cilignei <strong>di</strong> Kellis, pur nella coincidenza strutturale, contengono rispettivamente unregistro contabile privato ed una silloge <strong>di</strong> orazioni isocratee 44 (Figg. 32-33), <strong>di</strong>ssolvendoogni dubbio sul rapporto fra contenuto e forma 45 , da rivedere alla luce<strong>di</strong> quello fra forma e finalità d’uso 46 .All’interno, dunque, delle più generali spinte sociali o ideologiche che devonoaver influito, in quanto sovrastrutture, sulle scelte “e<strong>di</strong>toriali”, non possono essere<strong>di</strong>menticati i significati profon<strong>di</strong> che dovevano esistere nel rapporto fra contenutoe contenitore, in quella che potremmo definire come una sociologia, oun’antropologia, dei supporti scrittori, in particolare in relazione alle finalità del40 MCCORMICK 1985, 157. Esistevano certo rotoli papiracei <strong>di</strong> ridottissime <strong>di</strong>mensioni (cfr. CAVALLO 1994,629; BLANCK 2008, 118), ma per opere “monumentali” (e su questo punto insiste, non a caso, Marziale)era indubbiamente più vantaggiosa la forma del co<strong>di</strong>ce.41 Papiracei: PSI II 147 (Pindaro, Peani); P.Oxy. IV 697 (Senofonte, Cirope<strong>di</strong>a); P.Oxy. XLIV 3157(Platone, Repubblica). Pergamenacei: P.Oxy. I 30 (De bellis Macedonicis – Pompeo Trogo?), del 100d.C.; molto più controversa la datazione <strong>di</strong> P.Lond.Lit. 127 (Demostene, De falsa legatione); BKT V2, 73-9 (Euripide, Cretesi); P.Duke inv.G5 (Platone, Parmenide).42 Il fatto che siano numericamente ridotti (cfr. CAVALLO 1984, 121) non influisce più <strong>di</strong> tanto in un campo,quale quello papirologico, in cui le basi materiali <strong>di</strong>pendono da una doppia casualità, quella dellaloro conservazione e quella del loro ritrovamento, peraltro limitato all’area egiziana (su quest’ultimoproblema, in specifico, cfr. ID. 1994, 633-6).43 Cfr. VAN HAELST 1989, 21-3 (si veda in particolare quanto scrive a conclusione l’Autore: “les copies deces pocket-books avant la lettre étaient probablement de moindre qualité, ce qui amène les acheteurs àcomparer les manuscrits”, come nel caso dell’estensore della missiva che ci ha conservato questo papiro);CAVALLO 1994, 616.44 P.Kell. III 95 (Isocrate) e IV 96 (registro), IV sec.d.C. Si confrontino con P.Flor. I 71, quaderno papiraceoa “co<strong>di</strong>ce” con registro fon<strong>di</strong>ario <strong>di</strong> IV sec. d.C., a fronte dei co<strong>di</strong>ci papiracei letterari che ancorasono attestati in quei secoli (vd. supra) (Figg. 34 e 36-38).45 “Books existed for the sake of <strong>text</strong>s, not the other way around. A book’s identity was more preciselydefined by its <strong>text</strong>ual contents than by its physical form or the material on which it was written”(HENRICHS 2003, 210).46 Cfr. una prima riflessione su questo aspetto in CAVALLO 1994, 636-7.
Papyrotheke 1 (2010) ― 107la scrittura. Mutatis mutan<strong>di</strong>s, si può ricondurre a questa <strong>di</strong>mensione anche la <strong>di</strong>cotomiariscontrata, alla fine dell’epoca antica, quando ormai viene abbandonatala forma del rotolo, nella circolazione <strong>di</strong> co<strong>di</strong>ci papiracei da una parte, pergamenaceidall’altra: la pergamena si associa preferenzialmente a scritture librarie fortementecanonizzate, mentre il papiro è destinato in modo maggioritario a grafieinformali, o corsive, o comunque meno curate: ad una destinazione provvisoria,d’uso (“co<strong>di</strong>ci ‘da lavoro’” 47 ), e non <strong>di</strong> conservazione bibliotecaria 48 . Di ciò potrebbeessere un riflesso l’accertata <strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong>mensionale tra co<strong>di</strong>ci papiracei(più stretti ed alti) e pergamenacei (più “quadrati”) 49 .La vera rivoluzione, dunque, come aveva peraltro notato Cavallo 50 , sta nell’associazione<strong>di</strong> scritture librarie – cioè <strong>di</strong> una destinazione “conservativa” – aco<strong>di</strong>ci pergamenacei che in precedenza avevano rappresentato, insieme ai co<strong>di</strong>cipapiracei e contro i rotoli, le scritture “temporanee” 51 ; ed è propriamente in questofenomeno, piuttosto che nella generica transizione dal rotolo al co<strong>di</strong>ce, chedobbiamo vedere il riflesso dei cambiamenti sociali, ideologici e religiosi dellaTarda Antichità. La produzione “alta” <strong>di</strong> co<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> autori antichi, sia in Occidenteche in Oriente, si lega alla necessità <strong>di</strong> conservare un patrimonio culturale <strong>di</strong> cuisi sta percependo la scomparsa ma <strong>di</strong> cui ci si vuol presentare, specialmente nelmondo bizantino, ere<strong>di</strong> e continuatori. Si tratta <strong>di</strong> un mondo in cui i pilastri concettualisono costituiti dalla Legge cristiana e dalla Legge imperiale 52 , i cui contenutisi erano sempre espressi, fino a quel momento, nella forma del co<strong>di</strong>ce, in47 CAVALLO 2002, 105.48 Cfr. ad esempio CRISCI 2003: il fenomeno interessa, trasversalmente, testi sacri e profani. Tale tendenzaera già stata sottolineata da CAVALLO 2002, 91: “nella prima età bizantina […] i co<strong>di</strong>ci <strong>degli</strong> autoriantichi (e più in generale della letteratura laica, anche coeva) erano <strong>di</strong> preferenza <strong>di</strong> papiro quando sitrattava <strong>di</strong> copie destinate allo stu<strong>di</strong>o, all’insegnamento e, più in generale, alla corrente circolazioneletteraria. […] a parte poche eccezioni, in concomitanza con l’affermarsi del co<strong>di</strong>ce, alla degradazionedel papiro a copie <strong>di</strong> minor pregio sotto il profilo tecnico (ma non contenutistico) corrisponde la promozionedella pergamena a materia scrittoria dei libri <strong>di</strong> buona o superiore qualità...”.49 Cfr. BLANCK 2008, 121.50 CAVALLO 2002, 93-4.51 Vd. infra.52 Ibid., 126-9.
- Page 1:
Rivista Online di Papirologia dell
- Page 7:
SAGGI
- Page 10 and 11:
4 ― M. Botti, Dai papiri al weba
- Page 12 and 13:
6 ― M. Botti, Dai papiri al webra
- Page 14 and 15:
8 ― M. Botti, Dai papiri al webat
- Page 16 and 17:
10 ― M. Botti, Dai papiri al webN
- Page 18 and 19:
12 ― M. Botti, Dai papiri al web6
- Page 20 and 21:
14 ― M. Botti, Dai papiri al webL
- Page 22 and 23:
16 ― M. Botti, Dai papiri al webG
- Page 24 and 25:
18 ― M. Botti, Dai papiri al webW
- Page 26 and 27:
20 ― M. Botti, Dai papiri al webF
- Page 28 and 29:
22 ― M. Botti, Dai papiri al webF
- Page 30 and 31:
24 ― M. Botti, Dai papiri al webF
- Page 32 and 33:
26 ― M. Botti, Dai papiri al webF
- Page 34 and 35:
28 ― M. Botti, Dai papiri al webF
- Page 37 and 38:
Papyrotheke 1 (2010) ― 31Lavori p
- Page 39 and 40:
Papyrotheke 1 (2010) ― 33struzion
- Page 41 and 42:
Papyrotheke 1 (2010) ― 35per gli
- Page 43 and 44:
Papyrotheke 1 (2010) ― 37Dettagli
- Page 45 and 46:
Papyrotheke 1 (2010) ― 39desima r
- Page 47 and 48:
Papyrotheke 1 (2010) ― 4159 πα
- Page 49:
Papyrotheke 1 (2010) ― 43Fig. 3:
- Page 52 and 53:
46 ― I. Bonati, Forme e contenito
- Page 54 and 55:
48 ― I. Bonati, Forme e contenito
- Page 56 and 57:
50 ― I. Bonati, Forme e contenito
- Page 58 and 59:
52 ― I. Bonati, Forme e contenito
- Page 60 and 61:
54 ― I. Bonati, Forme e contenito
- Page 62 and 63: 56 ― I. Bonati, Forme e contenito
- Page 64 and 65: 58 ― M. Centenari / L. Iori, Ad a
- Page 66 and 67: 60 ― M. Centenari / L. Iori, Ad a
- Page 68 and 69: 62 ― M. Centenari / L. Iori, Ad a
- Page 70 and 71: 64 ― M. Centenari / L. Iori, Ad a
- Page 72 and 73: 66 ― M. Centenari / L. Iori, Ad a
- Page 74 and 75: 68 ― M. Nuti, Le attività e le a
- Page 76 and 77: 70 ― M. Nuti, Le attività e le a
- Page 78 and 79: 72 ― M. Nuti, Le attività e le a
- Page 80 and 81: 74 ― M. Nuti, Le attività e le a
- Page 82 and 83: 76 ― M. Nuti, Le attività e le a
- Page 85: NOTE e RECENSIONI
- Page 88 and 89: 82 ― G. Ghiretti, Un ambulatorio
- Page 90 and 91: 84 ― G. Ghiretti, Un ambulatorio
- Page 92 and 93: 86 ― G. Ghiretti, Un ambulatorio
- Page 94 and 95: 88 ― G. Ghiretti, Un ambulatorio
- Page 96 and 97: 90 ― G. Ghiretti, Un ambulatorio
- Page 98 and 99: 92 ― G. Ghiretti, Un ambulatorio
- Page 100 and 101: 94 ― G. Ghiretti, Un ambulatorio
- Page 102 and 103: 96 ― G. Ghiretti, Un ambulatorio
- Page 104 and 105: 98 ― N. Reggiani, Dalla magia all
- Page 106 and 107: 100 ― N. Reggiani, Dalla magia al
- Page 108 and 109: 102 ― N. Reggiani, Dalla magia al
- Page 110 and 111: 104 ― N. Reggiani, Dalla magia al
- Page 114 and 115: 108 ― N. Reggiani, Dalla magia al
- Page 116 and 117: 110 ― N. Reggiani, Dalla magia al
- Page 118 and 119: 112 ― N. Reggiani, Dalla magia al
- Page 120 and 121: 114 ― N. Reggiani, Dalla magia al
- Page 122 and 123: 116 ― N. Reggiani, Dalla magia al
- Page 124 and 125: 118 ― N. Reggiani, Dalla magia al
- Page 126 and 127: 120 ― N. Reggiani, Dalla magia al
- Page 128 and 129: 122 ― N. Reggiani, Dalla magia al
- Page 130 and 131: 124 ― N. Reggiani, Dalla magia al
- Page 132 and 133: 126 ― N. Reggiani, Dalla magia al
- Page 134 and 135: 128 ― N. Reggiani, Dalla magia al
- Page 136 and 137: 130 ― N. Reggiani, Dalla magia al
- Page 138 and 139: 132 ― N. Reggiani, Dalla magia al
- Page 140 and 141: 134 ― N. Reggiani, Dalla magia al
- Page 143: INDICI
- Page 146 and 147: 140 ― Index locorumVII 2141: 52XI
- Page 148 and 149: 142 ― Index locorumLetteratura2Ep
- Page 150 and 151: 144 ― Index nominum et verborumIn
- Page 152 and 153: 146 ― Index nominum et verborumDe
- Page 154 and 155: 148 ― Index nominum et verborumPi
- Page 156 and 157: 150 ― Index nominum et verborumca