10 ― M. Botti, Dai papiri al webNel 1942, presso l’Università <strong>degli</strong> Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Firenze, ottiene la libera docenzain Egittologia 36 , che gli consente <strong>di</strong> tenere i suoi primi corsi universitari neglianni accademici 1942-43 37 e 1951-52 38 .L’attività <strong>di</strong> pubblicazione, soprattutto per ciò che concerne la traduzione e lostu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> testi e pezzi ine<strong>di</strong>ti, prosegue su riviste specializzate italiane ed estere, esu importanti miscellanee <strong>di</strong> stu<strong>di</strong> 39 . Verso la metà <strong>degli</strong> anni ’40, inizia la collaborazionecon il demotista Aksel Volten 40 , dell’Università <strong>di</strong> Copenhagen, in ragionedel fatto che alcuni frammenti <strong>di</strong> papiri provenienti da Tebtynis furono riconosciuticongeneri 41 dei frammenti appartenenti all’Università danese. Dopo leripetute visite del Volten a Firenze, è la volta delle “missioni” 42 <strong>di</strong> Giuseppe aCopenhagen, per giovarsi dei reciproci risultati soprattutto inerenti lo stu<strong>di</strong>o, tantoatteso dalla comunità scientifica internazionale, dei papiri riguardanti una nuovae<strong>di</strong>zione del “Romanzo del Faraone Petubastis” 43 , rimasto purtroppo ine<strong>di</strong>toper la morte del danese, avvenuta nel 1963.5. Il primo concorso italiano per una Cattedra <strong>di</strong> ruolo <strong>di</strong> EgittologiaNel <strong>di</strong>cembre del 1955, Giuseppe vince il primo concorso italiano indetto dal36Gli verrà confermata nell’imme<strong>di</strong>ato dopoguerra, come risulta dall’estratto del “verbale del Consiglio<strong>di</strong> Facoltà <strong>di</strong> Lettere e Filosofia, adunanza del 21 <strong>di</strong>cembre 1950” (ASUFP).37“Programma del Dott. Giuseppe Botti per il <strong>Corso</strong> libero <strong>di</strong> Egittologia nell’anno accademico 1942-43” allegato alla richiesta in<strong>di</strong>rizzata al Magnifico Rettore dell’Università <strong>di</strong> Firenze, datata29.09.1942 (ASUFP).38“Programma del <strong>Corso</strong> libero <strong>di</strong> Egittologia”, anno accademico 1951-52, 30 maggio 1951 (ASUFP).39Per un elenco delle riviste e delle miscellanee <strong>di</strong> stu<strong>di</strong> su cui furono pubblicati i suoi contributi, siveda M. BOTTI 2008a, 203 nn. 35-6, oppure la bibliografia completa in M. BOTTI 2010c, 247-54.40Dalla collaborazione con il Volten vide la luce lo stu<strong>di</strong>o Florentiner Fragmente zum Texte des Pap.Insinger (BOTTI/VOLTEN 1960, 29-42).41DONADONI 1968, 379-82.42Come testimonia la richiesta <strong>di</strong> A. Minto (Direttore del Museo Archeologico <strong>di</strong> Firenze) al Ministerodella Pubblica Istruzione, datata 22 novembre 1949. Alla missiva venne allegata la relazione <strong>di</strong> Giuseppe,al fine <strong>di</strong> essere inviato a Copenhagen, per integrare lo stu<strong>di</strong>o dei frammenti demotici italianicon quelli danesi, assieme al collega Volten (ASMAF).43La Prof.ssa Edda Bresciani, che è stata allieva del Volten e ricevette da quest’ultimo le schede delletraduzioni e trascrizioni dei frammenti <strong>di</strong> Firenze e Copenhagen, riporta i tratti salienti dell’opera inBRESCIANI 2007, 945-50 (pubblicati anche in BRESCIANI 1990, 103-7).
Papyrotheke 1 (2010) ― 11Ministero della Pubblica Istruzione per una Cattedra <strong>di</strong> ruolo <strong>di</strong> Egittologia pressol’Università <strong>di</strong> Milano 44 . Tuttavia, all’inizio del 1956, è chiamato ad occuparela Cattedra appena costituita presso l’Università “La Sapienza” <strong>di</strong> Roma 45 .Nel 1960 la prestigiosa Casa E<strong>di</strong>trice “Treccani” gli commissiona 46 , per l’Enciclope<strong>di</strong>adell’arte antica classica e orientale, la voce Egittologia.Il 1° novembre del 1965, per raggiunti limiti d’età, viene collocato “a riposo”(Fig. 14): termina così la sua breve, ma significativa, carriera <strong>di</strong> docente universitario47 . Ed è un periodo assai triste 48 per il nostro stu<strong>di</strong>oso, che aveva trovato, nell’insegnamentoufficiale della sede romana, una speranza per la formazione delle“nuove leve” 49 in campo egittologico.44Estratto dal “Bollettino Ufficiale” del Ministero della Pubblica Istruzione, parte II, del 22 marzo 1956,n° 12: Relazione della Commissione giu<strong>di</strong>catrice del concorso per professore straor<strong>di</strong>nario alla cattedra<strong>di</strong> egittologia dell’Università <strong>di</strong> Milano. Nel concorso, al secondo posto arrivò nientemeno che ilProf. Sergio Donadoni, il quale fu suo successore nella Cattedra <strong>di</strong> Egittologia che venne poi istituitapresso l’Università “La Sapienza” <strong>di</strong> Roma.45Nel febbraio del 1956 salì in cattedra in qualità <strong>di</strong> “docente straor<strong>di</strong>nario”; nel febbraio del 1959, passatoil consueto triennio solare <strong>di</strong> insegnamento, dopo apposito esame della commissione ministeriale,venne nominato “docente or<strong>di</strong>nario” e dal 1° novembre del 1960, collocato “fuori ruolo”: in tale vesteinsegnò nei corsi accademici dal 1960 al 1965, presso la “Scuola <strong>di</strong> Perfezionamento <strong>di</strong> Stu<strong>di</strong> Orientali”dell’Università “La Sapienza”, che avranno come oggetto “La religione del Fayyum” e “La necropoli<strong>di</strong> Tebe”. Nel novembre del 1965, per raggiunti limiti d’età, venne collocato “a riposo” (ASPRDe CSB). Per la lettura dei documenti riguardanti la nascita, le sorti iniziali della Cattedra <strong>di</strong> Egittologiaall’Università “La Sapienza” <strong>di</strong> Roma e l’operato <strong>di</strong> Giuseppe in tale contesto, rimando a M. BOTTI2010b e M. BOTTI 2010c.46La richiesta gli pervenne da parte del curatore, l’archeologo Ranuccio Bianchi Ban<strong>di</strong>nelli, con missivadel 6 marzo 1958 (CSB).47Il Ministro della Pubblica Istruzione Luigi Gui (Governo Moro II), in occasione del suo collocamentoa riposo per raggiunti limiti <strong>di</strong> età, gli inviò una bellissima lettera, datata 17 maggio 1965, al fine <strong>di</strong>complimentarsi per la “Sua illuminata opera <strong>di</strong> Scienziato e <strong>di</strong> Maestro” (ASPRD).48CURTO 1967a, 251.49Oltre ad esser stato docente, presso l’Università, dei maggiori egittologi che oggi costituiscono l’apicedel sapere nelle <strong>di</strong>scipline afferenti all’Egittologia e all’Orientalistica (ad es. il Prof. Alessandro Roccati,il Prof. Mario Liverani, il Prof. Paolo Matthiae, la Prof.ssa Luisa Bongrani Fanfoni, la Dott.ssaAnna Maria Donadoni Roveri, ecc.), Giuseppe fu apprezzato Maestro in via “informale” <strong>di</strong> molti altriillustri egittologi e stu<strong>di</strong>osi (il Prof. Silvio Curto e il Prof. Sergio Bosticco furono suoi affezionati <strong>di</strong>scepoli,ma anche la Prof.ssa Clau<strong>di</strong>a Dolzani, l’Ing. Celeste Ambrogio Rinal<strong>di</strong>, il Dott. Vita GiuseppeMaragiolio, il Dott. Guglielmo Maetzke, ecc.).
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