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volume completo (full text) - Corso di Papirologia - Università degli ...

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Papyrotheke 1 (2010) ― 109privata, quella <strong>di</strong> Aristotele, per giungere naturalmente all’istituzione più celebredell’Antichità, la Biblioteca del Museo <strong>di</strong> Alessandria, analizzata in dettaglio assiemealla sua principale “rivale”, quella <strong>di</strong> Pergamo. Dopo una panoramica suiginnasi, l’Autore passa a descrivere, in tre capitoli <strong>di</strong>stinti, le biblioteche privatee pubbliche a Roma (in primis, quella <strong>di</strong> Calpurnio Pisone ad Ercolano e quellepubbliche <strong>di</strong> età imperiale) e in tutto il territorio imperiale. Seguono approfon<strong>di</strong>mentisulla loro architettura, arredamento, funzionamento e amministrazione.Ma è il <strong>volume</strong> miscellaneo curato dalla Andrisano ad affrontare criticamenteil concetto <strong>di</strong> biblioteca, mostrando come esso sia potuto variare, nel corso deltempo, dalla biblioteca orale delle epiche omeriche alla sistemazione filologicaellenistica 58 , passando attraverso la conservazione archivistico-templare 59 e le bibliotecheprivate <strong>degli</strong> autori classici greci e romani, spesso ricostruibili, almenoparzialmente, attraverso suggestioni e citazioni rintracciabili nelle loro opere 60per giungere anche in questo caso – come già nei saggi d’Irigoin – all’Umanesimo,alle “biblioteche” dei volgarizzatori 61 .Per il taglio che abbiamo deciso <strong>di</strong> dare alla nostra indagine, risultano particolarmenteilluminanti i primi due contributi, <strong>di</strong> Federico Condello e Lorenzo Perilli,che in un certo senso si <strong>di</strong>stinguono dal resto della raccolta – incentrata sull’identificazioneed il recupero delle “biblioteche”, a volte solo “virtuali”, dell’autore,“nel senso ampio <strong>di</strong> complesso <strong>di</strong> libri cui egli poteva accedere” 62 – nel tentativo<strong>di</strong> tracciare un quadro più generale sulla circolazione della conoscenza nelmondo antico, prima che essa venga co<strong>di</strong>ficata nella forma del libro.Condello infatti, nel ricostruire la “biblioteca orale” <strong>degli</strong> Omeri<strong>di</strong>, affronta laspinosa questione della pseudoepigrafia – la fittizia attribuzione <strong>di</strong> opere (o pericopi)ad Omero – <strong>di</strong>mostrando che per l’età arcaica essa era concepita come un58 CONDELLO 2007.59 PERILLI 2007.60 PAVINI 2007 (suggestioni librarie virtuali o reali nell’opera <strong>di</strong> Aristofane); FUNAIOLI 2007 (Fania e Timocreontecome fonti della Vita <strong>di</strong> Temistocle <strong>di</strong> Plutarco); ANDRISANO 2007 (il poeta giambico Alceo nellabiblioteca <strong>di</strong> Luciano <strong>di</strong> Samosata); FIORENTINI 2007 (lirici greci nella biblioteca <strong>di</strong> Virgilio);QUERZOLI 2007 (libri dei giuristi nelle Notti attiche <strong>di</strong> Gellio).61 LONGONI 2007.62 QUERZOLI 2007, 146.

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